In questo libro Lidia Maggi ricerca nelle Scritture quei fili sottili che consentono di narrare le meraviglie di Dio e la storia della salvezza con voce femminile. Pagine in cui, all'interno di una storia spesso coniugata al maschile, fanno capolino figure di donne che con la loro presenza offrono testimonianza di un Dio che sfugge alle semplificazioni religiose e di un libro che riserva continue sorprese ai lettori disponibili ad aguzzare la vista. Pagine che spingono a recuperare la sapienza di uno sguardo penetrante, capace di leggere l'inedito e lo "straniante" rispetto a letture più tradizionali, per scorgere quel Dio che ama nascondersi dietro i dettagli e agire tramite figure ai margini.
La Bibbia, ' codice culturale dell'Occidente', può ancora svegliare emozioni, suscitare pensieri vitali, aprire squarci inediti? E tutto questo anche su registri non necessariamente seriosi, ma arguti ed umoristici? Molto dipende dall'atteggiamento interiore di chi vi si accosta. Tuttavia l'inedito e l'ironico non sono solo negli occhi di chi legge, frutto di letture proiettive. Il testo stesso delle Scritture invita a battere questi sentieri, opponendo alla tentazione della presunzione di sapere già ed al logoramento dell'abitudine una strategia narrativa capace di sorprendere e spiazzare il lettore. Il libro mostra che cosa può ancora accadere, di nuovo e di intrigante, quando il Primo ed il nuovo Testamento vengono letti con gli occhi di una donna: una donna cristiana che svolge il ministero pastorale nella chiesa battista.