Non basta credere che Gesù è Messia e Figlio. La novità del volto del Dio cristiano è rivelata nell'umanità di Gesù: per vedere l'invisibile non abbiamo che lo spazio dell'umanità di Gesù.
Talvolta si coltiva un’immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l’insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare ‘davanti a Dio’ fatto dei molteplici toni e colori dell’esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell’invocazione e perfino dell’invettiva. Essi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell’esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in lui. La tensione così disegnata è all’origine del fascino che queste preghiere tutt’oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti al libro dei salmi mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima. Questi sobri suggerimenti di lettura conducono fino alla soglia del salmo. Tocca al lettore varcarla.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui: "Il vangelo di Giovanni" (Assisi 1985); "Il racconto di Marco" (Assisi 1985); "Il racconto di Matteo" (Assisi 1986); "Uomo e società nella Bibbia" (Milano 1991); "La vita nelle prime comunità cristiane" (Roma 1991); "Le parabole evangeliche" (Vita e Pensiero, Milano 1992); "I racconti evangelici della Passione" (Assisi 1994); "Padre nostro" (Vita e Pensiero, Milano 1995); "La pazienza del contadino" (Vita e Pensiero, Milano 1996); "La brocca dimenticata" (Vita e Pensiero, Milano 1999); "Davanti a Dio. I salmi 1-75" (Vita e Pensiero, Milano 2001).
Un Vangelo unificato arricchito di schede, fotografie e disegni a colori oltre a sussidi come i cronogrammi degli eventi, le cartine geografiche e topografiche, riproduzioni iconografiche...
Come di consueto, era andata al pozzo con una brocca ad attingere acqua: un gesto quotidiano, per soddisfare un bisogno che sempre ritorna. Proprio lì, nella ferialità dei suoi giorni, quella donna di Samaria incontra Gesù che, stanco e accaldato, le chiede da bere. Una circostanza in apparenza casuale, da cui tuttavia si sviluppa un illuminante dialogo. La Samaritana, sconcertata dalla libertà accogliente di Gesù, tenta di ricomprenderne e ridurne la novità all’interno dei propri schemi, anche religiosi. Ma insieme, affascinata dall’autorevolezza del Maestro, si lascia condurre dalla sua sapiente pedagogia, fino a riconoscerlo come il Messia. Nell’ansia di comunicare ad altri la straordinaria scoperta, dimentica la brocca al pozzo, annota sapidamente il vangelo di Giovanni: il suo desiderio ormai va oltre l’immediatezza del bisogno da soddisfare, è come appagato dalla affidabile promessa di Gesù.
Il colloquio tra Gesù e la Samaritana illustra le dinamiche profonde della ricerca umana e del suo felice esito, quando l’incontro con Dio è reso possibile da una disponibilità radicale, senza pregiudizi, a percorrere la strada da Lui tracciata, sempre segnata dall’inatteso (perché questo comporta l’aprirsi alla libertà di una persona). Ma non tutte le ricerche vanno a buon fine. I dialoghi di cui il vangelo di Giovanni è intessuto lo attestano con incisività. Molti personaggi che popolano il quarto vangelo presumono infatti di sapere già tutto, in particolare a proposito di Dio, sono rinchiusi in un progetto irreformabile e, alla fine, sono refrattari a farsi coinvolgere nel cammino in cui la verità si disvela. Le strade da essi percorse non approdano all’incontro con l’Altro, ma desolatamente riportano a se stessi, essendo in fondo solo ricerca di sé. Il vangelo di Giovanni, riletto secondo questa feconda angolatura, ha il singolare pregio di illustrare l’alternativa di fronte alla quale è posta la responsabilità dell’uomo: l’incredulità di chi confida soltanto in se stesso e si difende con cura da ogni domanda e avventura; oppure l’esporsi – pur tra crisi, resistenze e contraddizioni – alla rischiosa e felice ricerca del Dio di Gesù, ripagata oltre ogni misura.
Bruno Maggioni è nato nel 1932 a Rovellasca (Como) e dal 1955 è sacerdote della diocesi di Como. Ha studiato teologia e scienze bibliche all’Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Esegesi del Nuovo Testamento alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale di Milano e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica. È autore di numerose pubblicazioni, tra cui: “Il vangelo di Giovanni” (Assisi 1985); “Il racconto di Marco” (Assisi 1985); “Il racconto di Matteo” (Assisi 1986); “Uomo e società nella Bibbia” (Milano 1991); “La vita nelle prime comunità cristiane” (Roma 1991); “Le parabole evangeliche” (Vita e Pensiero, Milano 1992); “I racconti evangelici della Passione” (Assisi 1994); “Padre nostro” (Vita e Pensiero, Milano 1995); “La pazienza del contadino” (Vita e Pensiero, Milano 1996); “Davanti a Dio. I salmi 1-75” (Vita e Pensiero, Milano 2001); “Davanti a Dio. I salmi 76-150” (Vita e Pensiero, Milano 2002).