Due domande fondamentali percorrono tutta la Bibbia: «Chi è il Signore, come e dove lo incontro?» e «Chi è l’uomo?». L’esperienza spirituale biblica tocca contemporaneamente Dio e l’uomo. È teologica e antropologica insieme. In queste pagine l’autore si preoccupa di descrivere, in primo luogo, l’esperienza spirituale dell’Antico Testamento, così come si è configurata nelle diverse tradizioni storiche, profetiche e sapienziali, mostrando l’incidenza degli eventi vissuti dal popolo sulla spiritualità biblica. Segue la riflessione sul Nuovo Testamento, dove viene illustrato il percorso che dalla rivelazione di Gesù conduce alle diverse comunità cristiane. In un contesto variegato (giudaico, giudaico-pagano o ellenico, di persecuzione o di emarginazione) la ricchezza della Parola emerge con tutta la sua capacità di interpellare l’uomo nel suo “qui” e “ora”.
Destinatari
• Credenti e non credenti interessati al confronto con la fede cristiana.
L'autore
Bruno Maggioni, sacerdote della diocesi di Como, è docente di Esegesi del Nuovo Testamento presso la FacoltàTeologica dell’Italia settentrionale, e di Introduzione alla teologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Autore di numerose pubblicazioni, tra i suoi libri ricordiamo: Un Dio fedele alla storia. L’esperienza spirituale nella Bibbia (Edizioni San Paolo, 2009), Pregare in Spirito e verità. La preghiera secondo la Bibbia (Edizioni San Paolo, 2009, con Raniero Cantalamessa), inoltre insieme a Mons. Gianfranco Ravasi ha curato la Bibbia Via Verità e Vita (San Paolo).
Talvolta si coltiva un'immagine della preghiera come astrazione dal mondo che consente di entrare nei cieli rarefatti della mistica e incontrarvi l'insondabile mistero divino. Le cose, almeno per la preghiera cristiana, non stanno così: i salmi, che ne sono il modello, lo dimostrano con suggestiva sovrabbondanza. Questi centocinquanta componimenti poetici ci parlano di uno stare ?davanti a Dio' fatto dei molteplici toni e colori dell'esperienza umana, di quella terra con cui sono impastati i figli di Adamo. I registri che risuonano nei salmi sono infatti quelli della lode, del ringraziamento, della benedizione, ma insieme anche quelli della domanda smarrita, dell'invocazione e perfino dell'invettiva. I salmi ci insegnano a superare il mutismo dei nostri sentimenti nel colloquio con Dio, offrendoci una sorta di lessico e di grammatica della preghiera. La verità dell'esperienza umana, con tutte le sue durezze e i suoi interrogativi senza risposta, non viene mai dissimulata attraverso quella prospettiva spiritualizzante o edificante che sempre fa tornare i conti della vita. Nello stesso tempo, i salmi attestano che questi molti modi di stare davanti a Dio sono accomunati da una radicale, e talvolta nuda, fiducia in lui. La tensione così disegnata è all'origine del fascino che queste preghiere tutt'oggi continuano a esercitare. Bruno Maggioni nei suoi rapidi commenti al libro dei salmi mostra di essere in piena sintonia con lo spirito che li anima. Questi sobri suggerimenti di lettura conducono fino alla soglia del salmo. Tocca al lettore varcarla.