Il racconto ruota intorno all'ambizioso progetto che, tra l'estate del 1707 e quella del 1708, anima la buona società exillese: l'allestimento di una Sacra Rappresentazione è motivo di vanto per la comunità ma anche intreccio di svariati interessi personali. Il parroco don Giasset spera di accrescere il proprio prestigio e, soprattutto, di distrarre la sua amante, la vedova Ballon, dalla divisa rossa; dal canto suo, la vedova Ballon vuole distogliere del parroco da quella stessa divisa rossa; la locandiera Léontine intravvede lauti incassi grazie all'arrivo di molti forestieri... L'autrice racconta i preparativi e i problemi organizzativi della comunità, mentre apparizioni e miracoli non sempre autentici accendono la fede quanto i pettegolezzi.
Il perseguitato è il grande semiologo senza nome: il Maestro. Ma la persecuzione infernale in cui si dibatte non è rappresentata da cadaveri clonati galleggianti sul Po o da cecchini annidati in Sardegna, come nei precedenti romanzi della serie, ma dall'aglio! E' proprio questo nobilissimo e saporito bulbo a rendere impossibile la vita dell'illustre professore. E chi sarà il mandante di questo vile attentato?