L’amore di Dio per il suo popolo è orchestrato nel Nuovo Testamento. La verità è sinfonica. Gesù è presentato come lo sposo e nelle parabole il Regno di Dio viene paragonato a un Re che prepara le nozze per suo figlio. Ai cristiani di Corinto Paolo ricorda che li ha fidanzati per presentarli a Cristo come una sposa casta. L’autore della Lettera agli Efesini paragona l’unione della Chiesa e di Cristo a quella del marito con la moglie. Per la prima volta in un contesto biblico si osa paragonare esplicitamente l’unione mistica tra Dio e l’uomo all’unione sessuale. È il mistero sponsale dell’Alleanza. La donna è dunque nella rivelazione biblica il segno della Chiesa-Sposa; essa rappresenta il popolo di Dio nel suo rapporto sponsale con Dio e Cristo. Dal punto di vista teologico, questo legame di alleanza costituisce, da una parte, il fondamento ultimo del sacerdozio maschile, ma dall’altra anche il fondamento della vera missione della donna nella Chiesa.
L’amore di Dio per il suo popolo è orchestrato nel Nuovo Testamento. La verità è sinfonica. Gesù è presentato come lo sposo e nelle parabole il Regno di Dio viene paragonato a un Re che prepara le nozze per suo figlio. Ai cristiani di Corinto Paolo ricorda che li ha fidanzati per presentarli a Cristo come una sposa casta. L’autore della Lettera agli Efesini paragona l’unione della Chiesa e di Cristo a quella del marito con la moglie. Per la prima volta in un contesto biblico si osa paragonare esplicitamente l’unione mistica tra Dio e l’uomo all’unione sessuale. È il mistero sponsale dell’Alleanza. La donna è dunque nella rivelazione biblica il segno della Chiesa-Sposa; essa rappresenta il popolo di Dio nel suo rapporto sponsale con Dio e Cristo. Dal punto di vista teologico, questo legame di alleanza costituisce, da una parte, il fondamento ultimo del sacerdozio maschile, ma dall’altra anche il fondamento della vera missione della donna nella Chiesa.
La collana "Maria, agnella senza macchia" è un valido sussidio per celebrazioni comunitarie sui temi della Beata Vergine Maria. In ogni fascicolo abbondano testi biblici, commenti patristici e documenti del Magistero (Catechismo della Chiesa Cattolica, Concilio Vaticano II, Catechesi ed Encicliche di Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Papa Francesco).
«Venir su tra i segni, o perire, è l'alternativa imposta all'uomo», sosteneva, con un'espressione folgorante, Alessandro Manzoni. Se la capacità di decifrare i segni è essenziale alla vita, la sua rilevanza è massima riguardo ai testi ritenuti sacri dalle tradizioni religiose, come dimostra la pubblicazione nata nell'ambito del progetto «Ermeneutica dei testi sacri», proposto dalla Facoltà Teologica Pugliese.Il lettore ha la possibilità di avvicinare i fondamenti ermeneutici su cui si basa l'interpretazione dei testi sacri nell'Induismo, nel Buddhismo, nell'Ebraismo, nell'Islam e nel Cristianesimo cattolico, ortodosso e protestante.Di assoluta rilevanza per il dialogo ecumenico e interreligioso, la riflessione sull'interpretazione dei testi sacri può dare un contributo alla purificazione di ciascuna tradizione religiosa dalla tentazione integralista e alla necessità di tutelare e promuovere la libertà religiosa e l'amore fraterno. La questione ermeneutica permette, infatti, di toccare con mano il nesso inscindibile che unisce il testo e la vita, la parola scritta e la realtà.
Il lettore che avesse la pazienza di immergersi in queste pagine avrebbe l'impressione che questo libro sia solamente una serie sconnessa di aforismi. Se avesse la costanza di approfondire questi capitoli scoprirebbe che lo Spirito di Dio, che pervade l'universo, permette una lettura dialettica delle realtà politiche e spirituali, che intessono il mondo. È importante discernere quanto lo Spirito dice oggi alle Chiese.L'autore di queste pagine vive a Gerusalemme da quarant'anni, nel quartiere musulmano della città vecchia. È convinto che la logica aristotelica non governi né il mondo, né l'Oriente. Il principe di questo mondo, diceva l'apostolo Giovanni, è il Maligno. Oggi come ieri. Ma la vittoria del Risorto è certa. Ecco perché l'ottimismo è necessario in un mondo segnato dalla paura e dall'incertezza.
Questi testi, scritti tra il V e il VII secolo d.C., riflettono una teologia molto più antica, anteriore o contemporanea agli scritti neotestamentari, e sono, per un onesto dialogo ebraico-cristiano, un insostituibile punto di riferimento.
Un ampio panorama sulla storia, gli usi religiosi e la composizione delle comunità ebraiche dal VI secolo a. C. al I secolo d. C. viene offerta, attraverso testimonianze letterarie e archeologiche, da questo volume che riunisce due importanti opere di Manns: "Il Giudaismo" e "L'Israele di Dio". Il testo propone un panorama storico soffermandosi sul Tempio, il sacerdozio, la vita quotidiana a Gerusalemme al tempo del Nuovo Testamento, gli avvenimenti importanti della vita ebraica, le feste, la Galilea, i samaritani, i farisei prima del 70, i sadducei, gli esseni, il movimento apocalittico e le correnti sapienziali. Un itinerario che consente di fare luce sulla realtà del cristianesimo delle origini e di comprendere la continuità e la rottura tra la Chiesa primitiva e la Sinagoga. Gli approfondimenti riguardano l'eredità giudaica (l'unicità di Dio, l'elezione, l'importanza della Legge), la testimonianza dei padri della Chiesa vissuti in Palestina (Giustino, Origene, Cirillo di Gerusalemme e Girolamo) e i testi rabbinici, spesso in polemica con i cristiani, con i samaritani e con i sadducei. Tre aspetti che consentono di comprendere in che modo il cristianesimo e il giudaismo hanno vissuto nei primi secoli dell'era volgare una fondamentale connessione teologica.
Un testo sui simboli nella Bibbia. Un simbolo vale diecimila parole... I simboli battesimali ricordano una volta di più la centralità del sacramento dell'Iniziazione Cristiana... La veste nuova data al battezzato evoca la vita nuova che inizia". "
L'Europa postmoderna sta rigettando il suo battesimo e i valori del cristianesimo. È urgente quindi "ri-dire" il senso e la ricca teologia del battesimo. I padri della Chiesa hanno sempre cercato di capire, sotto l'influsso dello Spirito di Dio, il rito di "iniziazione cristiana". La "nuova evangelizzazione", onde evitare le mancanze della prima, occorre che ritorni al kerygma primitivo, all'annunzio della morte e risurrezione di Cristo, che offre il perdono dei peccati a colui che accetta il battesimo. Solo dopo questo annunzio, la catechesi potrà sviluppare le grandi ricchezze della teologia battesimale. Ecco il senso pieno di questo volume. Il kerygma ha le sue radici nella storia di Gesù di Nazareth e nelle Scritture d'Israele. Acquista, qui, tutta la sua urgenza "sottolineare" la continuità dei due Testamenti, per vedere realizzata l'unica alleanza che Dio vuole stabilire con il suo popolo. E il Nuovo Testamento contiene vari approcci del battesimo: nel kerygma proclamato negli Atti degli apostoli abbiamo la teologia primitiva del battesimo, sviluppato poi negli altri scritti. Il linguaggio simbolico della Scrittura merita un approfondimento: "acqua", "olio", "vestito di luce" divengono immagini visibili dell'invisibile.
Con questo libro suggestivo e appassionante, Frédéric Manns – considerato uno dei maggiori esperti del Nuovo Testamento e del Giudaismo – non si propone di scrivere una biografia di Gesù in senso «storico-critico»; il suo scopo, piuttosto, è di ricollocare i Vangeli nel loro contesto originale. Sottolineare l’ebraicità di Gesù (Yehoshuà’) può sembrare superfluo a qualcuno, ma molti cristiani sembrano ancora ignorare questo dato di fatto e restano così culturalmente estranei alle proprie radici.
Yehoshuà’ nasce nella Palestina controllata dai romani. La sua predicazione si svolge in un periodo in cui Israele, che pure subisce il fascino della civiltà ellenistica, è agitato da sussulti messianici: nella società dell’epoca è particolarmente diffusa, a tutti i livelli, la speranza di un intervento divino che liberi il paese dalla dominazione straniera. Di fronte alle opere e alle parole del giovane maestro nazareno, gli ebrei reagiscono talvolta con entusiasmo, talaltra con scetticismo. È un profeta? È il messia? O è semplicemente uno dei tanti impostori ed esaltati che si manifestano in quel tempo di tensione politica e spirituale?
Con un ritmo incalzante, il racconto di padre Manns rievoca la vita di Gesù sullo sfondo dei riti, delle speranze e delle delusioni degli ebrei del I secolo, senza trascurare i dubbi dei discepoli, l’ambiguità dei saggi, e la crescente diffidenza delle autorità nei confronti del rabbi galileo, fino al dramma del suo arresto e della sua crocifissione.
Frédéric Manns, nato nel 1942 in Croazia, è professore di Nuovo Testamento e Giudaismo alla facoltà di Scienze Bibliche e Archeologia dello Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Tra i numerosi libri pubblicati in italiano ricordiamo: Beata Colei che ha creduto! (2009), Saulo di Tarso. La chiamata all’universalità (2009) e Sinfonia della parola. Verso una teologia della scrittura (2008).
Un'indagine accurata sulle origine cristiane.
Per celebrare la bellezza di Maria non è necessario scadere nel romanticismo o nel sentimentalismo devozionale. È sufficiente collocare Maria nel suo contesto autentico, quello della Galilea del I secolo. Niente di straordinario o eclatante nella vita di questa giovane di Nazaret. Ma è in questa ordinaria quotidianità che Maria è visitata da Dio e diventa figura chiave del mistero di salvezza operato in Gesù. Basando la sua ricerca su fonti canoniche e non, l'autore traccia un ritratto realistico e ricco di particolari della vita di Maria, donna ebrea, descrivendo e analizzando il contesto religioso, politico e sociale del suo tempo: "Lontano dall'essere una figura mitica o distante, Maria diventa così vicina alla condizione umana". Accanto alla ricostruzione storica, trova spazio la riflessione teologica a partire dalle grandi domande legate alla figura di Maria: la verginità e la maternità divina, la sua immacolata concezione e la gloriosa assunzione. La riflessione si allarga poi alla prospettiva ecumenica e interreligiosa: chi è Maria per i cristiani, gli ebrei e i musulmani?