Leggere "Presenza e immortalità" significa immergersi nelle riflessioni di Gabriel Marcel che hanno al centro il mito di Orfeo ed Euridice, vissuto come ricerca indefessa di una presenza perduta. Le pagine del diario scritto durante la Seconda guerra mondiale e quelle dei saggi che lo accompagnano rendono il lettore un viandante che attraversa un mondo straziato, esposto alla tentazione della diserzione e della disperazione assoluta, un mondo svuotato di senso, avvolto dal buio e dalla minaccia della morte. Proprio nella notte, però, l'anima tenta un faticoso percorso verso il chiarore dell'aurora. La filosofia di Marcel non è un pensiero dell'io che costruisce attorno a sé un sistema autoreferenziale, ma è aperta radicalmente all'alterità: essa è per essenza polifonica, come sottolinea il filosofo. La polifonia, connettore del pensiero di Marcel con il teatro e con la musica, designa l'attestazione concreta e drammatica dell'alterità plurale, degli altri, del mio corpo, di me a me stesso. E proprio quest'opera è uno sforzo teso ad affermare che l'io è originato da un noi plurale che sta al suo centro come un appello continuo e una fonte inesauribile di irradiazioni ontologiche e intersoggettive. Prefazione di Glauco Tiengo.
Il volume di Gabriel Marcel Fede e realtà. Osservazioni sulla irreIigione contemporanea consta di tre saggi. Nei primi due il filosofo francese si impegna, con serrata dialettica non priva di citazioni letterarie, a negare dignità filosofica a quella p0sizione teoretica secondo cui è piu ragionevole un atteggiamento di rifiuto della fede piuttosto che una motivata apertura alla dimensione del mistero.
Nel terzo Marcel presenta, con notevole acutezza, il concetto di pietà in Peter Wust, col quale, così almeno è parso a chi ha curato queste pagine, l’autore di Essere e avere avverte una sorta di parenté d’esprit.
Enrico Piscione, allievo a Perugia di Arnaldo Rigobello, ha conseguito nel 1973 il diplom di specializzazione nella ricerca filosofica all’Università «La Sapienza» di Roma. Insegna Storia della filosofia all'Istituto Superiore di Scienze Religiose «S. Luca» di Catania ed è docente di Logica all,Istituto Teologico «S. Paolo», della stessa città. Fra i suoi contributi si segnalano: Antropologia e Apologetica in Gabriel Marcel (Reggio Emilia 1980); Amicizia e Amore. Dal pensiero antico al Medioevo cristiano (Catania 1990); Giustizia e legge. Modelli filosofici della dimensione giuridica da Platone a Tommaso d’Aquino (Catania 1993).
II suo interesse per quanto riguarda la filosofia la moderna e contemporanea. si è polarizzato sulla ricerca del rapporto fede-ragione, che ha studiato particolarmente Kant, Fiche, Stein e Ricoeur. Ha curato, inoltre, alcune antologie di opere platoniche, aristoteliche e agostiniane. Si è occupato anche di Aelredo du Rievauxl, di cui ha tradotto per la prima volta in Italia L’anima (Catania 1998). Di Gabriel Marcel ha curato la prima traduzione in italiano de Dialogo sulla speranza (Roma 1984) e una traduzione di Gli uomini contro l’umano (Roma 1987)