Tra le diverse convinzioni errate che la cultura di massa diffonde, si ripetono le affermazioni per cui gli antichi avrebbero creduto che la terra fosse piatta e che si trovasse al centro dell'universo mondo. Questa convinzione erronea si sarebbe perpetuata a partire dalla notte dei tempi fino al Rinascimento. In realtà le grandi civiltà del passato , sia quelle scomparse sia quelle ancora viventi, da sempre hanno appoggiato la loro speculazione su una osservazione rigorosa dei fenomeni celesti, trovando in essi anche una crittografia dei misteri del cosmo e del metacosmo. Se da una parte le speculazioni sugli astri hanno sviluppato scienze quali l'astronomia e l'astrologia, la matematica, la cosmologia, la fisica, l'alchimia, la cronografia, dall'altra l'osservazione delle forme , dei rapporti numerici, dei movimenti e dei prodigi (comete, eclissi, meteoriti), hanno messo in moto numerose arti quali l'architettura, la musica , la dottrina ciclica del tempo, la mitologia e l'applicazione umana di quest'ultima, l'epica. Tutte queste arti e scienze, poi, sono state utilizzate come linguaggio simbolico per esprimere misteri ineffabili di natura metafisica.
La chiusura delle principali attività (lockdown) e l'obbligo di rimanere in casa (#iorestoacasa) offrono al sociologo un'occasione del tutto anomala di analisi. Le riflessioni contenute nel volume mirano ad avviare un percorso di analisi sulla condizione straordinaria che le nostre società stanno vivendo. La (rara) possibilità di guardare la società dall'esterno, a prescindere dai soggetti che la compongono, così come è possibile vedere le città senza gli abitanti, mette nella condizione di elaborare alcune considerazioni su come si ridefiniscono i processi di interazione a partire dai media, dalla nozione di distanziamento sociale, e su come la società futura (#nientesaràpiùcomeprima) sarà anche il risultato di come è stata vissuta la fase precedente. Il volume contiene contributi di Francesca Comunello, Francesca Ieracitano, Maria Cristina Marchetti, Donatella Pacelli, Angelo Romeo, Emanuele Rossi, Massimiliano Ruzzeddu. Prefazione di David Le Breton.