Oggi leggiamo un Paolo di seconda mano, un Paolo filtrato da due millenni di letture cristiane, che hanno sovraccaricato il suo testo di luoghi comuni, immagini distorte e caricature. Paolo ha così assunto una reputazione sgradevole: l'apostolo dottrinario, irascibile, intollerante, antifemminista, antigiudaico... Dobbiamo assolutamente tornare al Paolo di Paolo. Leggere Paolo attraverso i suoi testi. E allora ci rendiamo conto che la fama che gli viene attribuita è smentita da un serio esame del suo discorso. Nel corso dei secoli, Paolo è diventato vittima dei suoi lettori. È urgente tornare alle sue parole ardenti e vivificanti. La lettura delle parole dell'apostolo è essenziale per chiunque voglia definire l'identità del cristianesimo.
Con cinque capitoli intervallati dalle lettere a un amico colpito da un grave lutto, il teologo e biblista Daniel Marguerat affronta il tema centrale della fede cristiana: la risurrezione. L'autore concentra l'attenzione sulle testimonianze storico-bibliche delle donne al sepolcro e dei primi discepoli tenendo altrettanto presente - al fine di evitare rappresentazioni fantasiose della vita dopo la morte - ciò che in proposito il Nuovo Testamento non dice. Un libro che guida la ricerca del senso del doloroso mistero della morte.
«Luca ha voluto raccontare Dio nella storia sulla scia dei grandi storiografi della Bibbia ebraica. E lo ha fatto ricorrendo ai migliori strumenti offerti dalla cultura greco-romana, ispirandosi agli standard letterari più elevati. A differenza, però, degli storici greco-romani, che esaltavano i sovrani e le loro campagne militari, l’apostolo ha narrato la storia dal basso: quella di un piccolo popolo, di gente estranea all’élite sociopolitica dell’Impero romano, di predicatori itineranti, di guaritori di strada animati da una convinzione che li spingeva ad agire. Luca ha voluto mostrare come, attraverso le loro peregrinazioni e disavventure, le imprese e (soprattutto) le sconfitte, Dio entra nello spessore delle vicende umane».
Daniel Marguerat
Indice testuale
Introduzione
Prima parte
Storia e teologia
1. Luca. Ritratto d’autore
2. Luca, pioniere della storiografia cristiana
3. Lo storico di Dio
4. Da Gesù a Paolo: l’invenzione del cristianesimo negli Atti
5. Quando la risurrezione diviene la chiave di lettura della storia
Seconda parte
Seguendo Luca-Atti
6. «Ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi» (Lc. 1,53). Ricchi e poveri, un percorso lucano
7. La nascita del Dio universale (in collaborazione con Emmanuelle Steffek)
8. I pasti in Luca-Atti
9. Lo Spirito santo all’opera
10. La figura di Mosè in Luca (in collaborazione con Simon Butticaz)
11. L’evangelizzazione secondo gli Atti
12. L’Evangelo a rischio del mercato religioso
13. L’ebraismo sinagogale in Atti
Terza parte
Paolo secondo Luca
14. Paolo dopo Paolo: una storia della recezione
15. Paolo e la Torah
16. Paolo, un nuovo Socrate?
17. Perché Luca non racconta la morte di Paolo
Abbreviazioni
Bibliografia generale
Indice dei nomi
Indice dei testi citati
Fonti dei saggi
Unendo un'accurata lettura dei testi biblici alla ricerca del loro senso teologico, in queste pagine Daniel Marguerat intende riflettere sul senso del pregare e su questioni di fondo quali: Perché pregare? Quale Dio preghiamo? In che modo siamo esauditi?
Combinando narratologia e metodo storico-critico, in queste pagine Daniel Marguerat offre nuove chiavi di lettura e ripensa consolidate ipotesi interpretative sull'apostolo Paolo. Ma innanzitutto affronta la questione della triplice, parallela ricezione dei suoi scritti, della sua biografia e della sua figura di primo teologo della chiesa lasciandosi alle spalle i paradigmi contrapposti della continuità e della rottura. «Ogni fenomeno di ricezione implica coerenza e cambiamento, continuità e rottura nei confronti dell'origine. Quand'è che la ricezione di Paolo abbandona la coerenza per rompere con il suo modello al punto di tradirlo? L'esegeta non può sottrarsi alla domanda, ma può rispondervi a due condizioni: verificare la propria conoscenza di chi fu realmente Paolo e riconoscere la necessità e la legittimità del fenomeno della ricezione.» (Daniel Marguerat)
Il libro degli Atti degli apostoli, che con i suoi 1002 versetti è il testo più lungo del Nuovo Testamento dopo il Vangelo di Luca, costituisce l'unico documento antico che narra gli inizi del movimento di Gesù e l'attività dell'apostolo Paolo. L'opera di Luca si interroga sulle origini del cristianesimo, sulle ragioni della rottura fra cristiani e giudei, sui tentativi della missione cristiana in un contesto religioso fortemente concorrenziale e narra la vita dei primi seguaci del Nazareno, la nascita delle loro comunità e lo straordinario successo del movimento, costretto a far fronte a forti opposizioni. Il volume propone un commento dettagliato della seconda parte degli Atti (capitoli 13-28) in una nuova traduzione e con riquadri che approfondiscono aspetti storici o teologici particolarmente rilevanti. La profondità del commento e il rigore interpretativo ne fanno un testo di studio contrassegnato da uno stile brillante ed efficace che rende l'opera accessibile anche ai non specialisti.
Le versioni dell'episodio di Gesù che cammina sulle acque, la parabola del samaritano, la guarigione dello storpio e quella del cieco di Betsàida consentono di vedere all'opera il "punto di vista" di un autore e di diagnosticare la regia narrativa anche di un testo biblico. In un racconto, infatti, gli avvenimenti della storia non sono mai presentati in una prospettiva neutrale, ma sempre da un'angolazione particolare. Non c'è dunque storia senza "punto di vista", come non c'è immagine senza che la cinepresa o l'apparecchio fotografico siano stati posizionati in un punto specifico che determina il campo di visione. Il punto di vista dell'autore non è solo costituito da un luogo scelto, ma anche da una temporalità, da una descrizione dell'interiorità dei personaggi, da una scelta di linguaggio, da un sistema di valori. È dunque il frutto di una sapiente costruzione e di un programma di lettura che il narratore si aspetta dal suo lettore.
Con gli Atti degli apostoli Luca affronta la questione - attualissima anche nei tempi di grandi cambiamenti in cui viviamo - dell'avvenire del cristianesimo.
Alla fine del I secolo d.C., infatti, la situazione dei cristiani - una miriade di piccole comunità dagli orientamenti contraddittori - è tutt'altro che invidiabile: consumata la rottura con gli ebrei, essi vivono in un contesto sovraccarico di culti e religioni e sono oggetto di pesanti vessazioni romane.
Con il suo sguardo a un tempo da profeta, pastore e storico, Luca scommette sul cristianesimo e mira e ridare coraggio ai suoi lettori, convincendoli che il messaggio di Cristo non ha perso il suo valore.
Chi ha fondato il cristianesimo? Per secoli è bastata una sola risposta a questa domanda: Gesù. Poi alcuni hanno individuato in Paolo di Tarso il vero fondatore del cristianesimo, almeno per quanto riguarda il suo radicamento nel contesto greco, la reinterpretazione teologica su Gesù e l'organizzazione delle comunità. Oggi le risposte sono più sfumate, soprattutto perché ci si è resi conto che la domanda deve essere posta in modo più articolato. Negli ultimi decenni la discussione sulla nascita del cristianesimo è rinata in forme nuove e con interesse rinvigorito. Una forte attenzione viene ora riservata anche ai complessi movimenti culturali dell'epoca, dei quali il cristianesimo è parte. Quest'ultimo infatti subisce e determina influssi che travalicano l'individualità di luoghi e persone. L'originalità del volume, scritto a quattro mani e con diverse competenze, consiste nell'interrogare gli autori antichi. Che cosa dicono al riguardo i cristiani dei primi secoli, gli osservatori pagani e i primi storici del cristianesimo? I due autori sono specialisti sul cristianesimo delle origini: uno in qualità di biblista, l'altro, di storico. La loro ricerca offre nuove luci sull'interpretazione delle origini del movimento cristiano.
Il libro degli Atti degli apostoli è l'unico documento antico che ci riferisce gli inizi del movimento di Gesù e la "carriera folgorante" dell'apostolo Paolo. Gli Atti degli apostoli si interrogano sulle origini del cristianesimo e sulle ragioni della rottura fra cristiani e giudei. Essi illustrano i tentativi della missione cristiana in un mercato religioso fortemente concorrenziale, informando sulla vita dei primi cristiani e sulla nascita delle loro comunità. Inoltre, tentano di spiegare lo straordinario successo di questo movimento, nonostante le forti opposizioni che ha incontrato.
L'opera propone un commento dettagliato della prima parte di Atti (capp. 1-12) in una nuova traduzione. La materia è affrontata con stile immediato e godibile; 13 riquadri approfondiscono aspetti storici o teologici particolarmente importanti, 5 carte geografiche aiutano a collocare gli avvenimenti. La profondità del commento e il rigore interpretativo fanno del volume un testo di studio, lo stile brillante ed efficace un'opera accessibile anche ai non specialisti.
Sommario
Prefazione. Prefazione all'edizione italiana. Elenco delle abbreviazioni. Commentari degli Atti degli apostoli consultati. Introduzione. Prologo. Dal Vangelo agli Atti (1,1-14). I. GERUSALEMME. LA COMUNITÀ CON I DODICI APOSTOLI (1,15-8,3). 1. Fondazione della comunità (1,15-2,47). 2. Vita della comunità a Gerusalemme (3,1-5,42). 3. La crisi (6,1-8,3). II. DA GERUSALEMME AD ANTIOCHIA. L'apertura (8,4-12,25). 4. Scontri e successi al di là di Gerusalemme (8,4-9,31). 5. Con Pietro, l'apertura al mondo delle nazioni (9,32-12,25).
Note sull'autore
DANIEL MARGUERAT, professore emerito di Nuovo Testamento all'Università di Losanna, è un rinomato specialista della ricerca su Gesù e sulle origini del cristianesimo. Le sue pubblicazioni gli hanno meritato una fama internazionale. Tra le sue opere tradotte in italiano segnaliamo: L'uomo che veniva da Nazareth. Che cosa si può sapere oggi su Gesù, Claudiana, Torino 2005; Paolo di Tarso. Un uomo alle prese con Dio, Claudiana, Torino 2004; Risurrezione, Claudiana, Torino 2003.
Maestro di spiritualità, leader degli oppressi, profeta della fine del mondo o rabbino ispirato? Insomma, chi era l'uomo chiamato Gesù? Attendeva la venuta immediata del Regno? Aveva previsto la propria morte? Sapeva che cosa sarebbe divenuta la chiesa? Queste e altre domande che hanno attraversato i secoli conservano una sorprendente attualità: emblema di ogni ideologia, la figura di Gesù non sfugge infatti ad alcuna interpretazione. Alla luce delle fonti disponibili e delle più recenti ricerche, Marguerat ci propone un ritratto inedito, una ricostruzione affidabile e rispettosa nel contesto della Palestina degli anni 30, che restituisce alla figura di Cristo consistenza storica, spirito e verità. Ne emerge un Gesù in tutta la Sua irriducibile singolarità, senza confusioni tra ciò che concerne la fede e ciò che riguarda la storia, avvicinandoci alla comprensione del Suo enigma.
Paolo: uno spirito dottrinario, rigido e antifemminista?
Paolo: geniale formulatore di verità fondamentali senza il quale il cristianesimo sarebbe rimasto una setta.
L'attualità di Paolo.
Accusato di essere uno spirito dottrinario, rigido e antifemminista, Paolo è da sempre una figura controversa che avrebbe barattato la religione del cuore di Gesù con un sistema dottrinale tortuoso. Nondimeno, senza il suo genio nel formulare verità fondamentali della nuova fede, il cristianesimo sarebbe rimasto una setta. In un mondo in cui la questione del senso della vita e della dignità umana resta dolorosamente centrale, la scoperta di un Dio che accoglie a prescindere dai meriti acquista straordinaria attualità.