Papa Francesco ha affermato che tutti siamo sotto la pressione della «cultura del provvisorio». Su questo terreno sembrano sorgere molte fragilità vocazionali. Come leggere tale fenomeno? Quali modelli formativi proporre per rafforzare il senso della vita come dono e la perseveranza nel cammino intrapreso? Nel volume, il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata e le società di vita apostolica, e l’arcivescovo José Rodriguez Carballo, segretario dello stesso dicastero, interpretano l’attuale situazione con realismo e speranza, indicando il compito delle istituzioni nel promuovere l’ideale di una vita dedicata alla sequela di Cristo. Lo psicologo Amedeo Cencini mostra la crisi come opportunità di crescita e propone un modello di formazione integrale capace di andare oltre un approccio moralistico e formale. Gli interventi di formatori, rappresentanti delle grandi aree geografiche in cui opera il carisma francescano, rilevano le sfide e le opportunità che le diverse culture costituiscono per la fedeltà vocazionale. Il sociologo Giovanni Dal Piaz, infine, rilegge la situazione attuale indicando i segni di una perseveranza che passa attraverso la strettoia di mutamenti sociali inediti.
Per Francesco d'Assisi il lavoro non è soltanto un mezzo ascetico per il perfezionamento individuale, ma una modalità concreta che consente di vivere e condividere la povertà. Tuttavia, questo significato originano è stato rivestito nel corso dei secoli di nuove interpretazione e si ripropone oggi soprattutto nell'ambito della formazione, nella fraternità e nell'esercizio dei voti.
Questo volume, che si propone di offrire un contributo di riflessione sul rapporto tra lavoro e vita consacrata, prende in esame il magistero della Chiesa, le elaborazioni offerte da varie discipline (antropologia, filosofia, sociologia, economia, scienze bibliche) e l'apporto della spiritualità francescana, con particolare riferimento all'esperienza cappuccina.