Questo libro contiene le meditazioni del cardinal Martini su uno dei brani più celebri e controversi del Vangelo: una provocazione che chiama il lettore a compiere un impegnativo e coinvolgente percorso dell'intelligenza e del cuore attraverso io scandalo delle Beatitudini, vero e proprio ribaltamento dei valori mondani. Un invito a riscoprire con nuova freschezza i valori più profondi su cui fondare il vivere personale e sociale, per ritrovare la possibilità di guardare al futuro con una speranza solida, lontana dalla paura o dal lamento sterile come da ogni vacuo ottimismo; per divenire capaci di scelte coraggiose e autentiche, libere da conformismi che assoggettano agli imperativi delle mode correnti.
Carlo Maria Martini, ex arcivescovo di Milano e studioso della Bibbia di fama mondiale, e Georg Sporschill, gesuita austriaco, che vive insieme ai bambini di strada in Romania e in Moldavia, si sono conosciuti durante un soggiorno a Gerusalemme e sono diventati amici. Ispirati da molti incontri con i giovani, si sono chiesti come concretamente gli uomini di fede possono rispondere alla crisi etica della contemporaneità: "Che cosa farebbe oggigiorno Gesù?", "A quale meta conduce il cammino delle religioni in una società sempre più disorientata e priva di Dio?". Nell'ultima stagione della sua vita, Carlo Maria Martini si offre al proprio interlocutore con franchezza e semplicità, senza reticenze, dando vita a quello che può essere interpretato come il suo testamento spirituale.
Dalla penna raffinata e coinvolgente del Cardinal Martini una riflessione su cosa significa la “scelta della fede” alla luce dell’itinerario umano e spirituale compiuto dall’apostolo Pietro.
Ci sono giorni della nostra vita dai quali con un grido o un sussurro emerge la nostra difficoltà a credere, come Pietro che non esita a seguire e amare Gesù con entusiasmo, ma anche a vacillare e poi addirittura a tradire.
Il fatto stesso che si parli di “credere” e non di proclamare senza dubbi l’esistenza di Dio, significa riconoscere che si tratta concretamente di un atto, di una scelta consapevole, che non è semplice conoscenza deduttiva, ma coinvolgimento di tutto l’uomo in una personale dedizione di cuore, mente e spirito.
Pietro è il miglior termine di paragone per chi affronta oggi il cammino religioso: l’originale rilettura di questa figura del Nuovo Testamento permette infatti di riscoprire in tutto il suo fascino l’avventura terrena del credere.
Carlo Maria Martini
Nato a Torino nel 1927, cardinale dal 1983, è stato arcivescovo di Milano dal 1980 al 2002. Gesuita e biblista di fama internazionale, è stato rettore del Pontificio Istituto Biblico in Roma e della Pontificia Università Gregoriana. […]
«Chi sono io?», «Chi sei Tu Signore?» Il Card. Martini risponde a queste domande lasciandosi condurre, come sempre, dalla Parola di Dio e, attraverso la lectio divina di alcuni brani dell’Antico e del Nuovo Testamento, fa rivivere tutta la forza e l’energia che la Parola sprigiona. Àncora ripropone questa undicesima edizione rinnovata, con una appendice di FAQ (Frequently Asked Questions) sul metodo della lectio divina in tutte le sue fasi anche meno conosciute, nella certezza della perenne attualità del metodo ignaziano e di questo volumetto, che si rivolge non solo agli adolescenti, ma anche agli educatori e a tutti coloro che hanno responsabilità nella guida dei ragazzi. Martini riesce a spezzare la Parola calandola e calandosi in modo esemplare nella loro esperienza e psicologia.
Dopo il successo del Vangelo di Paolo, un’altra antologia di testi del cardinal Martini ripresi da opere ormai non più disponibili o disseminate in libri che raccolgono contributi eterogenei. Il fil rouge prescelto – la figura di Maria di Nazareth – non è casuale, ma è uno dei temi ricorrenti della riflessione spirituale e pastorale dell’arcivescovo emerito di Milano, che nel corso degli anni si è confrontato più volte con colei che nel Nuovo Testamento può essere considerata il prototipo del discepolo. I vari “capitoli” sono tutti esempi fra i più riusciti del metodo di riflessione sulla Bibbia che Martini ha contribuito a rendere familiare ai cattolici ambrosiani e non solo: la lectio divina.
Una nuova edizione (con alcune varianti) del volume pubblicato con lo stesso titolo nel 2001. Esce finalmente, fruibile da tutti, nella collana Le Àncore.
I testi, nati per illuminare, attraverso l’esempio di san Francesco, il cammino dei sacerdoti che riflettono sulla propria vita e sul proprio ministero, si aprono efficacemente anche ad un pubblico più vasto. Gli autori, «rivisitando la figura di Francesco e rileggendo alcuni passi biblici, conducono il lettore a riscoprire nella misteriosa bellezza della Croce la radice della perfetta letizia».
Tradotto in polacco nel 2001
Tradotto in francese nel 2001
Tradotto in spagnolo nel 2001
Dio non ci ha dato uno spirito di timidezza". Proprio questo Spirito auguro e invoco per tutte le nostre famiglie, perche' sappiano proclamare con fermezza, gioia e fede che il Signore e' risorto e vive, ci ama ed e' in mezzo a noi. (Carlo Maria Martini). " Il numero 1 del 'Terebinto' si presenta con una 'lectio' un po' speciale che il Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo emerito di Milano, ha tenuto a Lodi nel settembre del 2006. La familiarita' del linguaggio, la semplicita' della comunicazione della fede fanno di questo testo una esortazione alla gioia, alla concordia, alla festa. Il luogo privilegiato in cui, facendo festa, si trasmette la fede ai piu' piccoli, e' proprio la famiglia.
«Le religioni possono fare molto per la pace e per questo debbono conoscersi, aiutarsi, fermentarsi a vicenda per scoprire sempre meglio il grande mistero che è nascosto nel cuore dell’uomo da Colui che lo ha fatto a sua immagine» Cardinale C. M. Martini.
Una meditazione esegetica su due brani del Nuovo Testamento: il primo, tratto dal Vangelo, è quello del celebre incontro tra Tommaso e Gesù risorto (Giovanni 20,26-29: "Perché mi hai veduto hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!"); il secondo è un passo della Prima lettera agli Ebrei (1 Pietro 1,1-9: "Voi lo amate pur senza averlo visto; e ora senza vederlo credete in lui"). La domanda da cui il cardinal Martini parte è: Cosa vuol dire che c'è una beatitudine per coloro che non hanno visto e credono? Dopo aver brevemente scorso parole analoghe all'interno del Nuovo Testamento, Martini sottolinea come due siano essenzialmente le vie della felicità additate dal Vangelo: quello del verificare personalmente un dato e quella del fidarsi incondizionatamente. Gesù ha voluto che la sua manifestazione al mondo passasse sia attraverso segni da vedere e da toccare, sia attraverso gesti di fede da compiere. Credere senza vedere è il prezzo della libertà. Ed è anche un ponte verso l'eterno, quella vita in pienezza a cui tutti siamo destinati. È la pubblicazione della conferenza-meditazione tenuta dal cardinale all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Istituto di Scienze Religiose Massimiliano Kolbe, di Vallo della Lucania (Salerno).