Questo libro non è pro o contro il Tav. Questo libro spiega la "questione Tav". Da anni sentiamo parlare del treno ad alta velocità destinato a collegare Torino a Lione. Negli ultimi mesi ne abbiamo conosciuto gli esiti più esasperati, che hanno portato il movimento No Tav al presidio permanente della valle. Da che parte stare? Il Tav è un'opera necessaria, senza la quale l'Italia rimarrebbe tagliata fuori dai flussi europei, o si tratta di un inutile spreco di denaro e di un incalcolabile danno ambientale che non apporterà alcun beneficio effettivo, realizzato solo per favorire gli interessi economici di alcuni? Attraverso la storia del progetto, i suoi dati tecnici e istituzionali e il confronto delle differenti opinioni, Loris Mazzetti in questo libro fa chiarezza su una vicenda di cui tanti parlano senza averne una precisa cognizione. Contiene le interviste ad Andrea Debernardi, rappresentante del comune di Sant'Antonio di Susa presso l'Osservatorio Torino-Lione, e Luca Mercalli, climatologo, presidente della Società metereologica italiana.
Che fine ha fatto la Rai di cinquant'anni fa? Quella dei grandi sceneggiati, delle commedie musicali di Garinei e Giovannini, di Canzonissima, quella delle grandi inchieste e della Tv dei ragazzi, quella di Carosello e poi i bimbi tutti a letto? Che fine ha fatto quella Rai che, prima di tutto, era e si sentiva servizio pubblico? Per capire che cosa è diventata oggi la televisione di Stato, Loris Mazzetti si interroga su chi comanda davvero, chi prende le decisioni e chi preferisce non prenderle. Si chiede che rapporto ci sia tra il potere e l'informazione. E perché in questi ultimi anni la politica si sia fatta così invadente, occupando tutti gli angoli di uno spazio non suo. Un viaggio per i corridoi della grande mamma, tra editti bulgari, valzer di poltrone, oscuramenti ed epurazioni, al cuore di un mondo sempre più immobile e opaco. Per i contribuenti, e per porre un freno alla cattiva qualità dei programmi, bisogna lasciar fare la televisione a chi la sa fare, con rispetto e senza demagogia, con la consapevolezza che ci si rivolge a milioni di persone. E che, come dice Enzo Biagi, l'unico vero padrone è quello che paga il canone.