La partecipazione politica è essenziale per la democrazia, eppure sono molti gli equivoci creati dalle retoriche "partecipazioniste" e dall'uso strumentale e ideologico di processi partecipativi depoliticizzati. In questo scenario si collocano anche gli ecosistemi comunicativi digitali, che possono favorire lo sviluppo di culture e posizioni alternative ma che, al tempo stesso, sono situati dentro fenomeni sociali ed economici che ne limitano le potenzialità. Il volume analizza la partecipazione considerando l'esistenza di un doppio binario: da una parte, le lotte e l'impegno di associazioni, movimenti, gruppi sociali più o meno organizzati come pratiche di resistenza e difesa della democrazia; dall'altra, le procedure non inclusive, che finiscono per essere funzionali solo alla razionalità neoliberista. Emergono quindi forme di partecipazione "disconnesse" dalle cittadine e dai cittadini reali, esercizi a uso della nuova tecnocrazia dei processi di partecipazione, e funzionali solo alla legittimazione popolare di decisioni già prese. L'unica possibilità di "riconnessione" proviene dalla partecipazione come eguaglianza sostanziale nel prendere parte alla vita della comunità, dove si collocano le esperienze più innovative di partecipazione creativa che trovano nell'idea di "cura" non solo una risposta tattica all'interno della crisi ma anche un'inedita modalità strategica di azione politica.
Il volume presenta in maniera critica i principali problemi discussi nell'ambito della filosofia della mente contemporanea, con particolare attenzione alle questioni poste dall'indagine scientifica intorno alla natura, il funzionamento e l'architettura della mente. Alcune delle questioni trattate rimandano alla tradizione filosofica e riguardano, ad esempio, le caratteristiche essenziali dei fenomeni mentali, la possibilità di darne una spiegazione di tipo scientifico e le ragioni filosofiche pro e contro l'idea che la mente appartenga al mondo fisico. Altri temi portano invece al cuore della scienza cognitiva contemporanea: dobbiamo pensare alla mente come a una serie di computazioni realizzate nel cervello o gli stati mentali vanno caratterizzati direttamente come stati cerebrali? Che ruolo ha il corpo nella realizzazione delle attività cognitive? Muovendo da una ricostruzione storico-teorica dell'affermarsi della nozione contemporanea di "mente", il libro affronta queste e altre questioni mostrando nel dettaglio la complessità della ricerca attuale, nella quale si intrecciano - e si scontrano - istanze metafisiche più tradizionali e la tendenza a una radicale naturalizzazione della filosofia della mente e del mentale stesso.
Per la prima volta si propone una ricostruzione storica dell'immigrazione straniera in Italia, a partire dal 1945. Ingressi, flussi, leggi, generazioni, lavori, conflitti e speranze si intrecciano con un ritmo sempre più incalzante fino ad arrivare ai nostri giorni. Il volume traccia la dimensione quantitativa del fenomeno nel corso del tempo e la sua evoluzione, il radicamento sul territorio, le politiche adottate per governarlo, le polemiche che ne sono scaturite, l'impatto che ha avuto sulla società. Le fonti utilizzate sono numerose: dalle inchieste sociali al dibattito politico, dalle testimonianze dei protagonisti alle statistiche, dagli archivi istituzionali fino alle cronache dei giornali. Ne emerge il profilo sfaccettato di una grande trasformazione, indispensabile per capire l'Italia di oggi.
Il volume introduce a una visione d'insieme del pensiero filosofico, teologico e scientifico nella cultura occidentale dal VI al XV secolo, mettendo a fuoco la complessità e la ricchezza della tradizione di lingua latina, ma tenendo presente l'importanza delle sue relazioni con le diverse culture mediterranee (bizantina, ebraica e arabo-islamica) e le novità che, verso la fine del periodo considerato, accompagnano la diffusione della filosofia anche al di fuori delle scuole e nelle diverse lingue nazionali. Si evidenziano le molte articolazioni del confronto fra la tradizione filosofica classica e l'interpretazione della Sacra Scrittura, con i problemi di grande spessore teoretico cui ha dato origine. Questo confronto - reso ancor più complesso dall'innesto di correnti di pensiero come l'ermetismo e dal portato di esperienze come la ricerca mistica - ha trovato espressione in un gran numero di testi filosofici scritti nei monasteri, nelle scuole, nelle università, nelle città da uomini e donne (poche queste ultime, ma di grande valore), la cui voce si è inteso rendere udibile intrecciando ove possibile l'esposizione con citazioni dirette.
Quali sono i meccanismi e le dinamiche che governano la comunicazione politica contemporanea? Che rapporto c'è tra quest'ultima e la comunicazione elettorale? Si tratta solo di una tecnica di propaganda per costruire il consenso? Il libro affronta in maniera chiara e semplice i temi più importanti della comunicazione politica: dalla sua definizione agli elementi che la compongono, dall'analisi del media management al ruolo degli spin doctor, fino al marketing elettorale e alle nuove forme di comunicazione politica nel web 2.0.
Aggiornato e coerente con i più fecondi sviluppi della ricerca sui media, il manuale - pur particolarmente attento alla chiarezza espositiva - non rinuncia ad analizzare la complessità delle relazioni fra media e società, ricostruendo approfonditamente teorie, modelli, metodi di ricerca. Il volume si colloca all'interno delle tendenze più avanzate dei media and cultural studies, offrendo nel contempo uno sguardo aperto e plurale sulle diverse posizioni e sui differenti approcci alla sociologia dei mass media. Ne risulta un testo fondamentale per chi voglia acquisire i rudimenti della disciplina ma anche per chiunque desideri intraprendere percorsi di approfondimento. Sul sito www.carocci.it sono disponibili materiali per ulteriori letture.
L'intera storia dell'umanità è in certo senso storia di migrazioni. Sin dall'antichità classica e medievale, infatti, interi popoli prima, singoli individui poi, hanno lasciato i propri luoghi di nascita alla ricerca talvolta pacifica, talaltra violenta - di nuove terre, di nuove risorse e di nuove opportunità. Un fenomeno, dunque, di lungo periodo quello delle migrazioni, destinato a subire un'accelerazione nell'Ottocento sotto la spinta della congiuntura socioeconomica e dello sviluppo dei mezzi di trasporto. Ed è proprio dalla fine delle guerre napoleoniche, sebbene non manchino cenni sulle epoche precedenti, che prende le mosse questo libro per ripercorrere Le vicende del fenomeno giungendo fino ai nostri giorni.
Nato da una lunga esperienza d'insegnamento universitario, questo manuale vuole introdurre a una visione d'insieme del pensiero filosofico, teologico e scientifico nella cultura occidentale dal V al XV secolo, mettendo a fuoco in primo luogo la complessità e la ricchezza della tradizione di lingua latina, ma tenendo ben presente l'importanza delle sue relazioni con le diverse culture mediterranee (bizantina, ebraica e arabo-islamica) e le novità che, verso la fine del periodo considerato, accompagnano la diffusione della filosofia anche al di fuori delle scuole e nelle diverse lingue nazionali.
È necessario parlare della musica oppure è sufficiente suonarla o ascoltarla? Il volume cerca di rispondere a questa domanda, introducendo il lettore al dibattito intorno ad alcune questioni centrali dell'estetica musicale del Novecento: in che termini si può parlare di linguaggio musicale? Cosa intendiamo quando parliamo di senso della musica e significato di una composizione? Cos'è un'opera d'arte musicale? Qual è l'importanza della dimensione temporale nella composizione e nell'interpretazione della musica? Cosa significa avanguardia? Senza seguire una narrazione strettamente storico-cronologica, viene data la parola alle voci storiche che hanno segnato una svolta nel dibattito, spaziando dalla prospettiva fenomenologica, ermeneutica, analitica a quella più specificamente estetico-musicale e musicologica.
L'autore del volume si colloca all'interno delle tendenze avanzate della ricerca europea sui cultural studies; per questo il libro dedica una particolare attenzione alle dimensioni metodologiche della ricerca, in particolare quella sulle audiences mediali. Rivolto prioritariamente agli studenti dei corsi di Scienze della comunicazione e di Sociologia, la semplicità di linguaggio anche su temi oggettivamente complessi ne costituisce un elemento di interesse anche per tutti coloro, studiosi, lettori appassionati, semplici curiosi, che vogliano approfondire le proprie conoscenze sui percorsi e i metodi di ricerca della sociologia dei mass media.
Cos'è un io pensante? Come può la materia (il cervello) pensare? Da dove deriva la capacità della mente di rappresentarsi una realtà esterna? Com'è organizzata una mente? Fino a che punto è giusto considerarla il software che gira nel nostro cervello? Esiste realmente un "io" individuale, oppure il soggetto deve essere scomposto in una moltitudine di "agenzie cognitive" distinte? Nell'affrontare queste e altre tematiche, il volume prende in esame alcuni dei principali problemi filosofici posti alla riflessione contemporanea, muovendo dai temi classici del rapporto tra mente e natura, per giungere alla questione del conflitto tra concettualizzazione scientifica e visione ordinaria dell'io. Il testo non richiede specifiche conoscenze filosofiche e si rivolge al mondo degli studi universitari, ma anche a chiunque abbia desiderio di formarsi una mappa ragionata dell'attuale geografia della mente.