"Il lavoro quotidiano come psicoterapeuta mi ha gradualmente portato a rendermi conto che spesso le persone si trovano bloccate nei confronti di un problema a causa, innanzitutto, delle loro emozioni, e delle difficoltà che hanno nel gestirle. A volte, certamente, le emozioni sono davvero intense e potenzialmente destabilizzanti, ma nella maggior parte dei casi il punto fondamentale è un altro. Il vero problema di molte persone, infatti, è che una parte fondamentale delle loro energie viene utilizzata per non sentire le loro emozioni; nasconderle, camuffarle, magari diventando iper-razionali, illudendosi con ciò di avere il controllo di qualunque cosa possa accadere o sia accaduta. In altri casi, la vita viene impostata con frenesia, in modo da non potersi mai veramente fermare, per ascoltarsi, e quindi per accogliere le proprie emozioni. Questo libro conduce il lettore attraverso i mille modi che utilizziamo per distorcere e tradire le nostre emozioni. Attraverso strategie provenienti dalla psicoterapia sensomotoria e dalle pratiche di mindfulness, si suggeriscono chiavi di lettura ed esercizi pratici per diventare più padroni delle sensazioni fisiche, del corpo e del nostro mondo emotivo, imparando ad affrontare quello che ci spaventa in modo graduale ed efficace.
Dopo il grande successo di Etica oggi (il titolo Erickson più venduto in libreria nel 2011), un nuovo libro di Michela Marzano, dedicato al rapporto con se stessi e con gli altri: una raccolta di tre saggi in un’edizione agile (nelle dimensioni e nel prezzo), dedicata al grande pubblico. Una piccola grande opera da una delle pensatrici più conosciute e apprezzate della nostra epoca.
Questo libro asciutto e al tempo stesso soave e profondo affronta un tema particolarmente spinoso ai nostri giorni: la trappola in cui moltissime persone si impigliano ascoltando le sirene di una società che propone e impone un modello di individuo vincente e autocentrato, costantemente capace di esercitare controllo e padronanza.
Le nostre ferite — le faglie, le fratture, le mancanze del nostro essere — vengono messe al bando dalla società «performante» e spesso ci rassegniamo a considerarle gravi errori e a trattarle come pattume che finiamo per nascondere sotto il tappeto della nostra consapevolezza. Capita così di produrre un corto circuito fra la nostra parte «accettabile», con cui ci identifichiamo, e quella parte di noi che è fragile, spaventata e per ciò stesso «impresentabile», sfoderando agli occhi del mondo e ai nostri stessi occhi un’autonomia posticcia che non solo ci dissocia ma ci impedisce persino di accettare gli altri, come noi abitati da debolezze e imperfezioni, in una spirale di proiezioni che ci lasciano sempre più soli e ciechi rispetto alle occasioni di creare legami autentici. È indispensabile fare i conti con le proprie fragilità, riconoscerle in se stessi, per conquistare un piccolo ma saldo spazio interiore di certezza che possa permetterci di rimanere in piedi quand’anche arrivassero le immancabili delusio i. La fiducia ci espone al rischio del tradimento, ma se non si accetta di correre questo rischio si resta murati nei ruoli dello spettatore e dell’antagonista. Vivere sul serio la propria vita è molto più di questo.
Che cosa si può pensare allorché ci si trova di fronte alla malattia o alla morte, quando ci si interroga sul futuro del pianeta o si parla di «guerra giusta» o di tortura? Come regolarsi rispetto alla fecondazione eterologa, all’eutanasia, ai diritti degli animali e agli organismi geneticamente modificati? Che cosa resta oggi della «liberazione sessuale» degli anni Sessanta e Settanta?
Con Michela Marzano l’etica non si interessa più solo di questioni astratte, ma anche e soprattutto delle «nuovi» problemi del nostro tempo, che riguardano da vicino chiunque, per via della sua professione o del suo impegno, si confronti con scelte difficili.
DAL LIBRO:
Lo sviluppo crescente della tecnica e le scoperte scientifiche pongono nuovi interrogativi sia agli individui sia alle società. [...] L’allontanamento dalle questioni sostanziali sterilizza progressivamente il dibattito e obbliga i fi losofi a tornare ai problemi reali. Da ciò deriva la strutturazione dell’etica in branche differenti [...] Come interpretare questa demoltiplicazione delle etiche? [...] Si possono davvero separare i principi ultimi dell’etica dalla loro applicazione alle diverse situazioni della vita? Questi problemi assillano oggi non soltanto i filosofi morali ma anche qualunque persona che, per via della sua professione o del suo impegno, si confronti con scelte difficili.
Il fascismo, storicamente, è morto nel 1945. Ma è morto definitivamente? Si può sostenere che le nostre democrazie occidentali siano al riparo da qualunque tentazione autoritaria? Come interpretare certe derive contemporanee, le politiche securitarie, la demonizzazione dell'altro, la cancellazione dello spazio pubblico o, ancora, l'irruzione dei media nella nostra vita privata e la colonizzazione o peggio la cannibalizzazione che effettuano dei nostri desideri più autentici? Certo, i nostri regimi restano democratici, ma ciò che ha reso possibile il fascismo è la sua ideologia dell'amalgama: una mescolanza di tradizione e modernità. E non è forse quel che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi? Prendendo le mosse dal pensiero critico di Adorno e Pasolini, l'autrice ripercorre la stagione del fascismo e disvela le modalità manipolatorie attraverso cui l'Italia intera, con poche eccezioni, subì la fascinazione di un potere sommamente incoerente che riuscì a ipnotizzare un popolo intero. Gli scenari odierni vedono all'opera artifici diversi e però altrettanto pericolosi e disabilitanti, come hanno evidenziato le due figure di Berlusconi e Sarkozy.
Per sentirci bene con noi stessi e con gli altri è importante saper coltivare la nostra autostima e reagire in modo assertivo a molte situazioni del quotidiano, lavorative e non. "Mi vado bene?" è un manuale di auto aiuto che fornisce al lettore spunti di riflessione e suggerimenti per capire in profondità le proprie potenzialità e riconoscere i comportamenti più efficaci per ottenere il meglio dalle relazioni con gli altri. Ricco di esempi e di attività pratiche che insegnano a riconoscere gli atteggiamenti sbagliati e i pensieri limitanti che possono disturbare le nostre relazioni sociali, è un libro che non va letto tutto d'un fiato, senza mai interrompersi, come un romanzo, ma va sfogliato in momenti diversi, a volte rapidamente, a volte lentamente, inserendo anche delle pause tra una lettura e l'altra per poter riflettere e assimilare guanto si legge e metterlo alla prova nella vita di tutti i giorni. Di facile lettura, fornisce consigli utili per affrontare in modo diverso e più efficace situazioni di vita percepite come problematiche e per imparare ad apprezzarsi di più e a sfruttare al meglio le proprie risorse individuali.
Questo libro ha un duplice scopo: da una parte mira a sintetizzare brevemente gli aspetti teorici e applicativi del Metodo Feuerstein e alcune tra le più diffuse metodologie cognitive che a esso si ispirano, mentre dall'altra offre una descrizione dettagliata delle funzioni cognitive implicate nei processi di pensiero. Il testo è diviso in due parti: la prima parte presenta una rassegna delle metodologie cognitive più diffuse a partire dalla proposta di Reuven Feuerstein (Haywood, Tzuriel e Büchel), mentre la seconda fornisce indicazioni metodologiche e operative per riportare queste metodologie nella pratica quotidiana. Il suo utilizzo è rivolto a tutti coloro che si occupano di educazione o che desiderano impadronirsi di strategie per aiutare il pensiero a raccogliere i dati ed elaborarli.