I lunghi capelli di Argentina, un tempo corvini, ormai sono percorsi da fili argentei, ma i suoi occhi non hanno smesso di brillare. Perché Argentina, a ottant'anni, si sveglia ancora come fosse bambina, mentre attende con ansia quella sorpresa che le cambierà la giornata. Quella sorpresa che nasconde un segreto da non rivelare a nessuno. A scoprirlo è Arianna, che a sedici anni si sente goffa e insicura come se non ci fosse un posto giusto per lei nel mondo. È felice solo quando è circondata dai libri. Le loro pagine sono capaci di portarla lontana dai suoi genitori e dai suoi compagni di scuola che non la capiscono. Essere costretta a fare compagnia ad Argentina è l'ultima cosa che avrebbe voluto. Soprattutto perché quest'ultima, burbera e autoritaria, dice sempre quello che pensa. Ma quando Arianna fa luce sul mistero di quelle lettere che riescono a portare un sorriso sul viso di Argentina, tutto cambia. Qualcosa di forte inizia ad unirle. Perché quelle righe custodiscono una storia e un ricordo d'amore. La storia di Argentina, ancora ragazza, e di Rocco che con un solo sguardo è stato capace di leggerle l'anima, facendo vacillare le sue certezze di sposa promessa. La storia di un sentimento cresciuto sulle note di una poesia tra i viottoli e gli scorci di un piccolo paese. Un paese di cui Argentina ricorda perfettamente gli odori, i sapori, le voci delle feste in piazza. Un paese dove non è più tornata. Ma Arianna è lì per darle il coraggio per affrontare un viaggio che la donna desidera fare...
Se si eccettua un fugace e suggestivo accenno di Matteo, i Vangeli sorvolano sull'esistenza dei leggendari Re Magi che tanto hanno alimentato la fantasia dei popoli e tanto peso hanno avuto nell'iconografia pittorica dei secoli antichi. Michel Tournier, grande visitatore di testi classici, si è calato nello scenario della Natività per narrarci le immaginose biografie dei misteriosi re orientali che vanno a Betlemme seguendo la luce della cometa. «Ognuno di loro possiede un segreto e un'andatura». Ognuno insegue un suo sogno-desiderio.
Gaspare, il negro re di Meroa, tradito da una schiava di pelle candida, incapace di placare un'inesauribile sete di «biondezza», fugge abbandonando la sinistra reggia di basalto incontro alla siderea «danzatrice di luce».
Melchiorre, principe di Palmirena, re-mendicante di un paese insanguinato dalle lotte intestine, confida nella stella come nell'unica salvezza alla propria dignità di uomo tradito.
Baldassarre, re del Nippur, è il nevrotico inseguitore di inarrivabili oggetti di bellezza. Costretto dalla legge semitica a vedere perennemente frustrata la sua passione per le immagini, insegue nella cometa la redentrice «farfalla di fuoco».
Ma c'è anche un quarto, ipotetico Re, suggerito da una fiabesca tradizione ortodossa. E c'è Erode, con i suoi moderni tormenti di sovrano costretto alla crudeltà dalla ragione politica, che soffre la solitudine del capo. E persino l'asino e il bue prendono la parola, in questa sapiente «tavola» cui l'arte di Tournier dà vita e colore attraverso il racconto, magico e ironico insieme, di una storia folgorata dall'avvento del messaggio cristiano.
La Chiesa cattolica attinge abbondantemente alle risorse pubbliche dello Stato italiano: ogni anno milioni di euro vengono dirottati dal governo centrale e dagli enti locali, che si sono fatti di recente ancor più solerti. Questo tuttavia non impedisce al Vaticano pesanti incursioni nella vita pubblica del nostro paese: è pressoché impossibile che un provvedimento legislativo venga approvato senza il suo benestare; e quando accade, le resistenze della Chiesa cercano di impedirne l'applicazione. È una situazione abnorme, che trova il suo fondamento nel Concordato siglato l'11 febbraio 1929 da Pio IX con Benito Mussolini, che lo stesso pontefice aveva definito "l'uomo della Provvidenza". Quel patto venne accolto dalla Costituzione repubblicana attraverso l'articolo 7. Infine nel 1984 il Concordato fu rinnovato dall'accordo tra Craxi e Giovanni Paolo II. Oggi il trattamento privilegiato di cui gode il Vaticano non ha più alcun fondamento giuridico, argomenta Michele Ainis: l'articolo 7 era una norma provvisoria, e oggi è un farmaco scaduto. Oltretutto quelle dei vertici della Chiesa si configurano come vere e proprie ingerenze di uno stato straniero nei nostri affari interni. Infine, in una società sempre più complessa, i privilegi concordatari creano inevitabilmente una disparità di trattamento rispetto a cittadini italiani che seguono altre fedi (e soprattutto a quelli che non si sentono affiliati ad alcuna chiesa).
"Mi ero trovato in Germania al momento dell'ascesa e dell'espansione del nazismo a un'età - quella di Pollicino - che interessa al capo degli Orchi e avevo sentito quanto il nuovo regime fosse imperniato su di me e i miei simili. Era effettivamente una delle caratteristiche del fascismo quella di sopravvalutare la giovinezza, di farne un valore, un fine in sé, un ossessione pubblicitaria. Un movimento giovane, di giovani, per i giovani, questo era lo slogan più spesso ripetuto in Italia. E si deve convenire che la vita politica fascista ha qualcosa d'infantile, voglio dire che si manifesta a un livello che la mette alla portata dei più giovani con le sue sfilate, le sue feste, i suoi falò, le sue adunate, le sue organizzazioni giovanili." (Michel Tournier).
Andrea Di Michele ricostruisce gli ultimi sessant'anni della storia italiana (a partire dal 18 aprile 1948, quando finisce la stagione della Resistenza): nella politica estera e interna, nell'economia, nella società, nel costume e nella cultura. Le tappe principali: la proclamazione della Repubblica e gli entusiasmi della ricostruzione, il proficuo grigiore democristiano degli anni Cinquanta, il boom e le tensioni sociali degli anni Sessanta, la stagione delle stragi e del terrorismo, e poi la crisi politica degli anni Ottanta, la «Milano da bere» craxiana, Tangentopoli e la caduta della prima Repubblica e gli scontri tra Prodi e Berlusconi. Un quadro unitario delle recenti vicende del nostro paese, del suo ruolo nello scenario internazionale, gli straordinari progressi e i problemi irrisolti.
La concezione che Michele Ranchetti ha della fede religiosa fa pensare a una chiesa romanica: senza chiaroscuri e ornamentazione, austera e raccolta in sé ma aperta alla campagna circostante. In questi saggi, scritti negli ultimi anni, si va direttamente al nocciolo delle questioni: che ne è degli elementi fondamentali del cristianesimo, oggi? Hanno ancora un significato parole come salvezza, alleanza, incarnazione? E resurrezione? È possibile recuperare il senso di un evento reale dietro le parole della dottrina? A queste domande la risposta è a volte cercata attraverso una rigorosa indagine storica altre indirettamente suggerita da un ritratto esemplare (come quello di padre David Maria Turoldo), sempre contrapposta all'immagine della chiesa di oggi.
"Celebrazioni" raccoglie prose di varia natura del grande scrittore francese, tutte accomunate dalla curiosità dell'autore per la bellezza degli esseri e delle cose, da un'inesauribile ricerca intellettuale tra le bizzarrie del mondo, dal modo di camminare dei quadrupedi alla vita sentimentale degli alberi, dall'apologia del ginocchio alle deambulazioni notturne dei ricci.