Nell’ebraismo, nel cristianesimo e nell’islam il testo sacro fondatore è stato scritto da uomini e per millenni commentato solo da uomini, anche se il rapporto fra Dio e le donne si pone all’origine di ogni tradizione religiosa. Occorre arrivare alla seconda metà del Novecento per trovare delle donne commentatrici dei testi sacri. Una rivoluzione che per ora interessa più il cristianesimo e l’ebraismo che l’islam, ma ugualmente un mutamento ormai irreversibile e foriero di un ritorno alle origini delle religioni quando l’immagine femminile trovò ampio spazio e ascolto poi frenato e soffocato dal loro radicarsi in culture patriarcali. Nonostante tali millenarie cecità, il femminile resta il custode del mistero, del futuro, dell’infinito, del sacro. Bisogna attendere Gesù di Nazareth per rinvenire un cambiamento: nuova è la sua apertura alle donne, speciale e innovativo il suo particolare modo di rapportarsi al femminile. Le donne divengono portatrici protagoniste di un messaggio, non solo simboli muti e passivi del trascendente. Da qui in poi le cose cambiano. Ecco un saggio di queste diverse modalità di approccio al femminile e del dis-equilibrio ancor troppo contrastato con un maschile inquieto e in crisi.
Ali Ahmed Al Malahi Abdulrazzag, imam della moschea di Genova. Furio Aharon Biagini, ricercatore e docente di storia dell’ebraismo presso l’Università del Salento. Michela Marzano, filosofa, saggista, ricercatrice presso il «Centre national de la recherche scientifique» dell’Université Paris Descartes (Parigi). Lucetta Scaraffia, storica, giornalista, membro del «Comitato nazionale per la bioetica». Panaghiotis Ar. Yfantis, Università «Aristotele» di Salonicco (Grecia) - Istituto di studi ecumenici «San Bernardino» (Venezia).
Come vivono i cristiani nei Paesi a maggioranza musulmana? Quali le difficoltà, ma anche le speranze per una pacifica convivenza tra le due comunità? Sono le domande all'origine di questo reportage di viaggio nei Paesi musulmani del sud e dell'est del Mediterraneo. Da Casablanca a Sarajevo, si alternano descrizioni di viaggio, interviste a vescovi e patriarchi - tra gli altri, il vescovi di Tangeri, Vincent Landel; l'arcivescovo di Algeri, Henri Teissier; il patriarca copto-cattolico Stefanos I -, racconti di storie vissute da semplici cristiani… Emergono così le questioni più importanti della presenza cristiana in terra musulmana: il dialogo non sempre agevole, i problemi derivati dalla guerra, il martirio di tanti, l'emigrazione che colpisce le comunità cristiane, i rapporti tra fedeli di diversi riti della stessa Chiesa cattolica… Lo spirito che guida la scrittura del libro è quello della fraternità universale, che nonostante i problemi delle diverse regioni, alimenta l'insopprimibile speranza che è propria del vero cristiano.