"Perché mi cercate?" (Lc 2,49) è la domanda di Gesù adolescente, che chiede ai genitori, preoccupati per averlo perso di vista, quale sia il vero motivo della loro ricerca e dell’angoscia che li ha presi. Lo stesso interrogativo ispira l’Autore nella preparazione di questi esercizi spirituali, un percorso meditativo su alcuni testi del Vangelo di Luca che innescano, a loro volta, domande nel cuore di chi ascolta. Sono le stesse alla base di una ricerca che accomuna i cristiani di oggi, i quali, grazie al processo sinodale avviato da papa Francesco, non di rado mostrano anch’essi segni di angoscia, perché più cercano e più appare chiaro che il grande assente dalle loro iniziative, a volte, è proprio Gesù. Il libro raccoglie domande più che risposte, vuole essere una bussola più che una mappa, convinti che si cresce insieme quando si impara a lasciarsi interrogare dalla vita propria e altrui, quando si cerca assieme una strada nuova. Dio stesso ci ha lasciato le sue orme non perché ci incantassimo a guardarle, ma perché potessimo cercarlo e trovarlo.
«De André, Battiato, i Beatles e non solo! Pur non disponendo di tanto tempo, non ho mai smesso di ascoltare musica». Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, nella presentazione del volume, un testo che tenta di esplorare le "contaminazioni" spirituali e/o religiose del musicista genovese che, almeno nel nostro Paese, è stato meglio di tutti il cantore degli ultimi.
Il libro nasce da una ricerca sui testi di Fabrizio De André. Testi che ancora oggi fanno discutere, provocano le coscienze: la capacità di raccontare senza condannare, di coinvolgersi nelle storie dei vinti; la forza evocativa dei versi, che lasciano emergere le istanze esistenziali più autentiche. Tra queste, vi è la domanda di Dio, della sua paternità, della sua giustizia. Si coglie l’ammirazione per Gesù Cristo e la sua umanità, che il cantautore non vuole pensare come «figlio di Dio» ma come «figlio dell’uomo».