L'opera di Molière - oltre a riempire da tre secoli non solo teatri e biblioteche - è anche riuscita a imporre alcuni personaggi come archetipi morali: dal misantropo all'avaro, dal malato immaginario al cornuto immaginano, dal tartufo al borghese gentiluomo. Tuttavia la sovranità molieriana sulle tecniche del riso, che sfugge alle leggi del tempo, si alimenta di un contesto culturale e teatrale preciso e irripetibile. Nasce dalla combinazione miracolosa della tradizione farsesca e della commedia italiana con la lezione di una delle più raffinate elaborazioni della civiltà occidentale, la cultura seicentesca dell'honnéte homme: i meccanismi inesorabili e spesso feroci del riso coniugati con l'eleganza morale di un'epoca. Una straordinaria miscela i cui molteplici elementi sono stati messi a fuoco dall'equipe di specialisti, coordinata da Francesco Fiorentino, che ha realizzato questa nuova edizione, in cui, per la prima volta, si presenta ai lettori italiani il testo francese, curato con rigore filologico da Gabriel Conesa. Le introduzioni e i commenti, insieme alle traduzioni eleganti e affidabili, contribuiscono, infatti, a situare le commedie nel loro contesto e ne suggeriscono le più accreditate chiavi di lettura. Nel volume trovano posto tutte le commedie di Molière, tranne sei, meno decisive per la comprensione della sua arte.
Un innovatore e senza dubbi uno dei creatori di un teatro moderno, realista che ebbe sui contemporanei un effetto clamoroso, suscitando entusiasmi e polemiche. Inventore di personaggi immortali, ispirati all'osservazione del mondo reale, non gli eroi della tragedia ma nemmeno le maschere delle farse, figure che conservano nel tempo la loro modernità. Questo libro non si presenta come un "tutto Molière" da conservare in biblioteca, ma propone invece al lettore quello che è opportuno e divertente conoscere tra quanto Molière ha scritto e portato sulle scene.
Tartufo ha saputo conquistare, con la sua falsità, Orgon e Madame Pernelle, sua madre. Elmire, moglie di Orgon, ne ha invece riconosciuto l'ipocrisia così come il figlio Damis che viene addirittura cacciato di casa quando rivela che Tartufo ha cercato di sedurre Elmire. Orgon vorrebbe invece dargli in moglie la figlia e gli fa donazione dei suoi beni. Infine Elmire convince il marito ad assistere, non visto, ad un suo colloquio con Tartufo in cui lei fingerà di corrispondere alla sua passione. Orgon scoprirà così la vera natura del suo protetto. Scoperto, Tartufo cerca di impadronirsi dei beni di Orgon, riconosciuto dalla giustizia, da cui era ricercato da tempo, viene arrestato.