Attraverso un rinnovamento delle nostre categorie intellettuali, Edgar Morin rende possibile una nuova visione del mondo. Ad essere in gioco nella crisi planetaria in corso è il destino dell'identità umana. "Dove va il mondo?" è la questione che nasce se si prendono in considerazione nuovamente i rapporti con il passato, con il presente e l'avvenire; ci si chiede dove stiamo andando, che cosa vuol dire "crisi" e qual è il rapporto tra le vecchie ideologie di fronte alle sfide del XXI secolo.
La nascita, in seguito all'olocausto, dello stato di Israele ha dato alla nozione di ebreo un nuovo significato. Sfortunatamente, il conflitto israelo-palestinese ha creato una tragedia di ampiezza planetaria. Per un ebreo, si tratta di scegliere tra sionismo incondizionato e rifiuto della propria religione d'origine? Preso in questo vortice, Morin condanna senza riserve la politica aggressiva di Israele. Una posizione difficile, che gli è costata una citazione in giudizio per "apologia del terrorismo", accusa dalla quale alla fine è stato completamente assolto.