"Questa lunga esplorazione, questa lunga riflessione, a questo punto della mia vita è stata importante e persino necessaria. Entrare in contatto con i ricordi non significa solamente malinconia di qualcosa che sfugge via come il tempo, ma anche guardare avanti, capire che ci sono ancora, e chissà quanto ancora può succedere." Questo libro è il risultato di anni di incontri fra Ennio Morricone e il giovane compositore Alessandro De Rosa. E un dialogo denso e profondo, e allo stesso tempo chiaro ed esatto, che parla di vita, di musica e dei modi meravigliosi e imprevedibili in cui vita e musica entrano in contatto e si influenzano a vicenda. Morricone racconta con ricchezza di particolari il suo percorso: gli anni di studio al Conservatorio, gli esordi professionali per la Rai e la Rca dove scrive e arrangia numerose canzoni di successo - sua, tra le tante, Se telefonando, interpretata da Mina -, le collaborazioni con i più importanti registi italiani e stranieri, da Leone a Pasolini, a Bertolucci e Tornatore, da De Palma a Almodovar, fino a Tarantino e all'ultimo premio Oscar. In pagine che danno vertigine a chiunque ami la musica e l'arte, il maestro apre per la prima volta le porte del suo laboratorio creativo, introducendo il lettore alle idee che stanno al cuore del suo pensiero musicale e fanno di lui uno dei più geniali compositori del nostro tempo.
Il percorso artistico di Ennio Morricone (Roma, 1928) non ha probabilmente eguali nella storia della musica. Dopo il diploma di tromba e quello in composizione sotto la guida di un maestro come Goffredo Petrassi, Morricone diventa famoso in tutto il mondo come autore delle musiche dei western di Sergio Leone. Dagli anni '60 a oggi Morricone lavora con i più grandi registi (tra i tanti: Pontecorvo, Pasolini, Bertolucci, Tornatore, Verneuil, Polanski, Almodovar), legando il suo nome a musiche che fanno parte del "bagaglio sonoro" di tutti noi. In parallelo, Morricone ha composto più di cento opere di "musica assoluta" e diretto molte delle più importanti orchestre, dall'Accademia di Santa Cecilia alla London Symphony. Ha ricevuto, a più riprese, tutti i più ambiti riconoscimenti.
Due amici si incontrano e discutono. Discutono del mondo e del loro lavoro, perché non sono soltanto amici, si muovono anche nello stesso universo artistico. Uno realizza cinema, l'altro realizza musiche per il cinema. È così che nascono queste pagine densissime, animate dalle domande di Giuseppe Tornatore, che riportano i suoi lunghi colloqui con Ennio Morricone. Pagine nelle quali il cinema è un tema ed è un pretesto, qualche volta in primo piano, qualche altra sullo sfondo dei loro incontri. Ne parlano, lo affrontano, lo rigirano da ogni parte per capire cosa sia stato, cosa sia oggi e che futuro abbia, lo osservano da cineasti, lo osservano da appassionati, lo osservano anche da spettatori. Intrecciano le loro opinioni, i loro racconti, le loro sensazioni. Ogni tanto sembra che i loro ruoli si invertano. Tornatore cerca una sua musica delle immagini, Morricone una misteriosa visibilità dei suoni.