"Con 'La caccia spirituale', Massimo Morasso mette in scena uno degli spettacoli poetici più originali di questi anni: ispirato alla grande linea della poesia alta di Rilke e Yeats, visionario e mito-poietico, fonde rivelazione e misticismo, fuoco lirico e narrazione epica, dove la poesia è intesa come ricerca totale di conoscenza. Sapienziale e svelante, nelle sue tre sezioni il libro offre una rappresentazione dell'agonismo dell'anima nel corpo cosmico: '"Non c'è un movimento del tempo/ nessun movimento nel tempo,/ il tempo inizia e seguita a iniziare nel principio,/ ci sono i suoni che picchiettano la mente, e quei migranti/ respiri di altra vita, le mitragliette/ dei vuoti che si inseguono/ per strada, un clacson, un bobtail che latra [...]". La lezione di Coleridge, Novalis, la visionarietà che nella poesia diviene natura e scienza, l'esplorazione avventurosa e profonda delle grandi tradizioni religiose nella ricerca dell'unità dell'essere: il tutto in un poema dove gli uomini si incontrano, la folla fluttua sciamando nella città come accade quando la poesia vuole essere teatro del mondo. Al centro Genova, la città dei poeti rabdomanti, la capitale portuale che cela gli enigmi della navigazione e della terra, palpitante città-universo. Morasso è autore di un'opera saggistica e critica originale e profonda, la sua cultura e il suo background non sono limitati, nello spazio e nel tempo, ma straordinariamente contemporanei." (R. M.)
Stefano Bortolussi, Patrizia Villani, Francesca Merloni, Fabrizio Pagni.. Sono nomi non conosciuti ai lettori di poesia, anche se letti nella ristretta cerchia degli addetti ai lavori. Sono autori di poesia, teatro o teatro in versi. Un genere rarissimo nella poesia italiana, e non diffuso comunque nel moderno occidente. Questo volume propone le opere nuove di autori che in questo decennio sperimentano con felicità la nuova e antica avventura. Accanto a quelli citati, autori già noti al pubblico della poesia, come Albeto Toni o Marco Vitale, poeti conosciuti o quasi inediti, ma tutti uniti dall'ebbrezza del nuovo e dalla dilatazione della voce oltre il "tu", sulla scena del mondo.
"Nel 2003 pubblicavo in questa collana Istinto e spettri, di Annelisa Alleva, non a caso studiosa di poeti russi contemporanei, toccata anche dal magistero del più recente e grande, Iosif Brodskij. Quel libro svelava una poesia traboccante e naturale, una pienezza lirica felice e palpitante, e una cifra originale, quanto internazionale, della sua autrice. Una voce originale e inconfondibile, come conferma questo trascinante La casa rotta, una scorribanda poetica ebbra, una corsa sulla neve e in volo, rasoterra, un'esplosione dell'io lirico antico, che a volte, in molti autori, può essere convenzionale, mentre qui nulla è di convenzionale, l'io si appropria sempre e subito dell'altro, della persona a cui parla e si rivolge, da quella malata alle creature palpitanti vitalità. La voce poetica di Annelisa Alleva pare un'amplificazione della realtà psichica e sentimentale, un'amplificazione perfettamente fedele alla fonte, priva di ogni deformazione, ma capace di far suonare le corde segrete e inespresse dell'emozione. Per questo dolore e gioia si mescolano con la fulminea naturalezza con cui buio e luce si susseguono a ogni batter di ciglio. Per questo tale voce suona autentica e inconfondibile, e le sue parole dettate da necessità naturale" (R. Mussapi).
La poesia di Santos Lopez, venezuelano nativo dell'Orinoco, si manifesta con straordinaria originalità ed energia. E poesia sciamanica, conoscenza iniziatica, o meglio conoscenza in atto, della natura, e, contemporaneamente, lirica di assoluta semplicità. Quintessenziale impresa poetica: la scoperta e lo svelamento del mistero dell'essere in forme di sensuale e spirituale bellezza. La realtà della natura, la stessa che animò e mosse Lucrezio e Ovidio, anima questa rappresentazione del volto del mondo attraverso i volti in cui la sua anima misteriosa, magica, si manifesta.
La poesia di Marco Massimiliano Lenzi rappresenta una doppia rivelazione: in primo luogo quella di un poeta importante, di valore indiscutibile, giunto alla prima pubblicazione di peso in età non giovanissima. La seconda rivelazione è forse ancora più significativa, perché il libro di Lenzi (fusione di canzoniere e poema, frutto di scaldica conoscenza del libro attesta l'esistenza di una linea etrusca della poesia italiana maturata negli ultimi lustri del Novecento, sotto i fari di Luzi, Bigongiari, peraltro diversissimi fra loro, con le opere di Ceni, Carifi, anch'essi lontanissimi l'uno dall'altro per cifra e stile, ma affini in una particolare tensione morale.
Questo libro è una raccolta di poesie di Silvio Ramat. Fiorentino di nascita, l'autore insegna dal 1976 letteratura italiana contemporanea nell'Università di Padova. La sua attività di studioso è stata premiata nel 2001 dall'Accademia dei Lincei.
Il libro, curato da Roberto Mussapi, è un nuovo volume della collana "Poesie per giovani innamorati" e raccoglie le più belle poesie che il Romanticismo abbia creato. Un libro da regalare, o da utilizzare come supporto allo studio di uno dei più importanti movimenti letterari dell'età moderna.