"Farla finita innanzitutto con lo schema unilaterale di un certo razionalismo secondo il quale l'Occidente moderno si sarebbe affermato contro il cristianesimo e sottraendosi al suo oscurantismo (curiosamente, lo stesso Heidegger ripeterà, a modo suo, qualcosa di questo schema): perché si tratta di comprendere come il monoteismo in generale e il cristianesimo in particolare abbiano contribuito a generare l'Occidente. Bloccare, però, anche ogni tentativo di "guarire" i "mali" del mondo attuale (la sua privazione di senso) con un ritorno al cristianesimo in particolare, o alla religione in generale: poiché si tratta di comprendere come siamo già usciti dal religioso. Domandarsi quindi nuovamente che cosa, senza negare il cristianesimo ma senza neanche tornare a esso, potrebbe condurci verso un punto, una risorsa sommersa sotto il cristianesimo, sotto il monoteismo e sotto l'Occidente, che bisognerebbe ormai mettere in luce: perché questo punto aprirebbe, insomma, a un avvenire del mondo che non sarebbe più né cristiano, né anti-cristiano, né monoteista né ateista o politeista, ma capace di andare proprio al di là di tutte queste categorie (dopo averle rese tutte possibili)". (Jean-Luc Nancy)
Questo è un libro sul libro, su questo strano oggetto, o merce, e sul luogo in cui esso viene messo in vendita, la libreria, affidata alle cure di quel singolare commerciante che è il libraio, a cui spetta non solo vendere, ma innanzitutto scegliere, esporre, offrire il libro alla curiosità del lettore. L'autore riprende così i temi fondamentali del suo pensiero e li piega all'intento di fare onore al commercio delle idee e a tutti coloro, librai, editori tipografi, che rendono possibile la condivisione di una "riscrittura ininterrotta dell'enigma".
Il testo raccoglie undici brevi interventi di Nancy effettuati nel corso di una trasmissione radiofonica proposta da France Culture tra il 2002 e il 2003. Può esistere qualcosa come una cronaca filosofica? La ragione, si sa, esige l'incondizionato: come si concilia questo con l'intento narrativo e puramente informativo che sta alla base di ogni cronaca? La riflessione di Nancy prende le mosse proprio da tale questione, per poi svilupparsi attraverso i temi più vari: dalla filosofia come forma di vita al monoteismo, dal politico al quotidiano. Il filosofo si assume così il rischio di pensare il presente senza partire da quella che è la malattia cronica della filosofia: presupporre un senso già dato che i fatti dovrebbero necessariamente dimostrare.
In cielo ci sono tante cose: aeroplani e nuvole, il sole e le stelle. E per una parte dell'umanità ci sono anche gli dei, o un Dio. Non tutti ci credono, ma tutti riconoscono il mistero dell'esistenza. Allora, lassù nei cieli c'è qualcuno? Il creatore di tutte le cose? Possiamo parlarne? E come? Come possiamo comprendere che gli umani se lo siano figurato in tante maniere diverse questo essere invisibile? E che per altri, al contrario, i cieli siano vuoti? Il testo è la trascrizione di una conferenza tenuta al Centre dramatique di Montreuil all'interno di un ciclo di "Petit conférences" destinate ai bambini. È un discorso rivolto ai bambini e in dialogo con loro sul tema di Dio e del cristianesimo. Gli uditori, fra i sei e i dodici anni, erano bambine e bambini, molto attenti durante tutto l'intervento e non hanno mancato di fare domande. Età di lettura: da 12 anni.
La globalizzazione è un fenomeno economico, e come tale sfugge a ogni possibile intervento da parte nostra? Oppure possiamo attribuirgli un "senso" diverso, il senso di un mondo che, per l'appunto, noi "creiamo" con le nostre mani e le nostre teste? Filosofo francese, Jean-Luc Nancy affronta in questo volume i temi della "creazione" del "mondo", tentando di ripensare in termini filosofici il fenomeno della globalizzazione.
In questo testo lo sguardo dell'autore si rivolge alla costituzione della realtà, nella sua forma singolare e plurale. Quello che la tradizone filosofica ha chiamato "essere" non è che la relazione originaria attraverso cui le singole esistenze si incrociano in un nodo comune. A partire da questo presupposto il libro di Nancy si presenta non come un trattato sistematico bensì nella forma di un'interrogazione profonda e radicale della nostra contemporaneità: dei suoi bagliori e delle sue rovine, dei suoi idoli e delle sue potenzialità. Dal dispiegamento della tecnica alla società dello spettacolo, dalla mondializzazione alla metamorfosi dei corpi, dalla fuga del senso alle sue nuove configurazioni. Introduzione di Roberto Esposito.