«Per chi, avendo incontrato don Giussani, durante la giovinezza si è aperto all'esperienza che proponeva e lo ha seguito, questo incontro ha costituito il momento decisivo della sua vita. Così per don Negri, come per me e molti altri». Dalla Prefazione di Giuliana Contini Un libro su mons. Luigi Giussani, una delle personalità più significative e determinanti della storia della Chiesa recente, la cui azione educativa e missionaria ha inciso sulla vita di molti, come ricordò il 24 febbraio 2005 l'allora card. Joseph Ratzinger nell'omelia per il suo funerale: «È divenuto realmente padre di molti e, avendo guidato le persone non a sé, ma a Cristo, ha aiutato a migliorare il mondo, ad aprire le porte del mondo per il Cielo». Un libro che è scritto da uno di questi uomini, mons. Luigi Negri, per i quali don Giussani è stato padre, e lo si comprende dalla tonalità di queste pagine. Una memoria vibrante di alcuni dei momenti più significativi del rapporto fra i due attraverso i quali, oltre alla personale esperienza dell'autore, emergono sia l'insegnamento di Giussani sia importanti vicende del Movimento di Comunione e Liberazione. E una memoria viva perché, per chi scrive, la familiarità con il «don Gius» continua nella comunione dei Santi, secondo «una intimità di amicizia che solo Dio conosce»: così l'ha definita don Giussani nel messaggio di auguri inviato a don Negri - e qui pubblicato - in occasione dei suoi sessant'anni.
«Mentre non pochi considerano la storia della Chiesa come una mostra di antiquariato, ovvero un gabinetto di curiosità la cui visita promette divertimento, l'arcivescovo di Ferrara ci fa capire che la storia è il retroscena dell'oggi, indispensabile per poter valutare e inquadrare ciò che stiamo vivendo. Questo è un primo elemento caratterizzante del libro: riconoscere l'importanza della storia per capire il presente. Un secondo aspetto è l'ottica con la quale si considera la storia della Chiesa. L'autore ci rammenta il fatto che ogni ricerca scientifica necessariamente deve partire dalla natura dell'oggetto della sua ricerca. Mentre il grande numero di quanti scrivono su questi temi considera la Chiesa come una realtà meramente socio-culturale, anzi politica, mons. Negri fa capire la vera natura della Chiesa, nella quale l'elemento umano s'intreccia con quello divino: nella forma di una società umana è presente nella storia il Corpo mistico di Cristo; è chiaro che questa verità può essere riconosciuta soltanto mediante la fede. Ma è anche vero che solo alla luce di questa verità i singoli momenti della storia della Chiesa possono essere interpretati in modo adeguato» (dalla Prefazione del card Brandmüller).
Normalmente si pensa al mondo di Galileo come ad un mondo diviso tra innovatori e una Chiesa arretrata e culturalmente arida, che difende, contro ogni evidenza, un sapere ormai superato. Secondo le categorie della cultura dominante a tutti i livelli – da quelli accademici fino ai manuali scolastici e ai mass media – si ha la sensazione che quella della Chiesa sia sostanzialmente la storia di un’istituzione inguaribilmente reazionaria, controcorrente nel senso deteriore, che non sa assecondare i ritmi dell’evoluzione intellettuale,morale, politica, sociale ed economica. Se si guarda con serietà al contesto culturale dell’epoca, ci si accorge invece che siamo di fronte ad uno dei periodi più ricchi per l’Occidente, all’interno del quale il ruolo della Chiesa è stato sicuramente decisivo ed estremamente positivo. Per leggere la vicenda galileiana senza pregiudizi, occorre tenere presente l’intrecciarsi di molteplici dimensioni: quella storico-sociale, quella culturale-filosofica, quella scientifica, quella esegetica e quella ecclesiale. Ecco perché si è voluto dare spazio sia all’analisi del lavoro scientifico, evidenziando i meriti grandissimi di Galileo in tal senso, sia alla contestualizzazione e alla spiegazione dello scontro tra Galileo e la Chiesa. Quale rapporto esiste tra la scienza ed il destino dell’uomo, tra la scienza e la fede? Particolarmente interessante è rileggere il «caso Galileo» all’inizio del Terzo Millennio, mentre su tutta la cultura stende la sua ombra negativa quel tecno-scientismo che pretende di manipolare la realtà e l’uomo senza ammettere alcun limite al proprio potere.
Luigi Negri, già docente di Introduzione alla Teologia e di Storia della filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, è vescovo della diocesi di San Marino-Montefeltro e presidente della Fondazione Internazionale Giovanni Paolo II per il Magistero sociale della Chiesa. Fra le sue opere ricordiamo: Ripensare la modernità; Pio IX. Attualità e profezia; Per un umanesimo del terzo millennio. Il Magistero sociale della Chiesa.
Franco Tornaghi, laureato in storia della matematica, è docente di matematica con interessi in ambito statistico.
È giunto finalmente il momento, secondo l'autore, di rileggere i momenti salienti e caldi della storia della Chiesa con occhi nuovi, liberi da pregiudizi e luoghi comuni. L'inquisizione, la Riforma protestante, la nascita degli ordini mendicanti, il caso Galileo, le guerre di religione in Europa, la Rivoluzione francese e l'Unità d'Italia: da sempre e da molti considerati episodi "vergognosi" della vita della Chiesa, chiedono invece una nuova prospettiva, che restituisca la loro verità e li collochi nell'insieme del periodo storico. Le sorprese sono molte…
Il pubblico fedele all'autore ma anche tutti coloro che sentono la necessità di uscire dalle frasi fatte sulle vicende "oscure" della storia della Chiesa. Studenti, storici, operatori della comunicazione troveranno ampio materiale per la discussione.
Luigi Negri è nato a Milano nel 1941. Sacerdote dal 1972, laureato in filosofia e licenziato in teologia, è docente di Introduzione alla teologia e Storia della filosofia moderna presso l'Università cattolica del Sacro Cuore di Milano.