"Ho visto le più belle città del mondo", scrisse il filosofo inglese Berkeley ai primi del Settecento, dopo essersi spinto in calesse nei più nascosti angoli della Puglia. Prima e dopo di lui altri illustri viaggiatori, dal Quinto Grazio Flacco delle "Odi" al Cesare Brandi di "Pellegrino di Puglia", hanno scritto di questa terra severa e scarna. Questo libro, tuttavia, è un taccuino di viaggio un po' speciale. Dopo averla attraversata per anni in lungo e in largo, per piacere e per lavoro, Raffaele Nigro racconta la storia della Puglia, la sua cultura, le sue immagini, e ne scava l'anima, ne descrive pietre e monumenti, mette a nudo gli uomini, nel contrappunto tra antico e moderno.
Le fughe dal mare, l'odissea dei profughi albanesi, curdi, macedoni, maghrebini, il mercato della carne, i contrasti tra mondo cattolico, mondo islamico e civiltà ebraica, tra Occidente e Oriente, tra Sud e Nord fanno del Mediterraneo la metafora dello scontro e degli incontri tra popoli, il luogo dove si palesano le speranze e le incognite del nuovo millennio.