Gli aspetti essenziali, le complessità e le prospettive educative del libro, della lettura e della letteratura giovanile, affrontati in un'ottica psico-pedagogica e in continuo riferimento alla realtà dei mass media. Il volume propone un articolato e organico itinerario critico e informativo, ricco di suggestioni e di motivi di riflessione per lo studioso come per l'educatore. Una trattazione ampia e rigorosa, una sintesi che evidenzia prospettive e scenari dell'educazione alla lettura e del rapporto tra infanzia e mass media, legge criticamente generi e linguaggi narrativi, propone una rivisitazione pedagogica dei grandi classici e delinea i nodi fondamentali della letteratura giovanile dal dopoguerra a oggi, considerando anche l'attuale produzione editoriale destinata ai ragazzi. Uno strumento di riflessione e di puntuale e aggiornata informazione per insegnanti, studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione primaria (nonché di tutti i corsi di laurea a indirizzo umanistico), bibliotecari, scrittori, illustratori, genitori più avvertiti.
Il saggio si snoda lungo itinerari storici e critici, affrontando le questioni centrali della letteratura giovanile in un'ottica psico-pedagogica e didattica, quindi focalizzando l'attenzione sul destinatario della comunicazione letteraria più che sull'autore. Questo volume si propone, quindi, come lettura orientante a chi deve inoltrarsi nel variegato mondo del libro per ragazzi per ruolo professionale o semplicemente per responsabilità educativa.
La lettura appare presenza sempre più marginale negli orizzonti esistenziali della popolazione giovanile e adulta, mortificata da un complesso concorso di fattori. Il presente saggio, muovendosi in un'ottica interdisciplinare, ne coglie e ne recupera le valenze formative, in costante riferimento alle più vive e urgenti istanze educative del nostro tempo e alla vincente egemonizzazione degli alfabeti iconico- informatici. La trattazione, suffragata da un ricco corredo di testimonianze biografiche, autobiografiche e letterarie, si dispiega in una molteplicità di direzioni e in una pluralità di prospettive, componendo un discorso coerente ed organico, comprensivo dell'indicazione di articolati itinerari educativi e didattici da realizzare in famiglia, a scuola e all'interno di altre agenzie formative, per concludersi con un raffronto - in termini di linguaggio, peculiarità, pervasività, formatività - tra il libro e i nuovi strumenti del comunicare.
Il gioco rivendica un ruolo essenziale nel processo di crescita e di maturazione della persona. Il saggio affronta, in un'ottica socio-psico-pedagogica, il tema del gioco infantile sottolineandone i risvolti problematici e le multiformi espressioni e articolazioni, alla riscoperta delle sue pressoché illimitate valenze e potenzialità formative, a scuola come in famiglia, nella biblioteca come nel museo. Partendo dall'analisi che spazia dalla dimensione storica al versante della pedagogia speciale, esplorando e fornendo riflessioni critiche sul ruolo che alla dimensione ludica viene assegnato a scuola, l'autore insiste sul valore irrinunciabile del gioco, quale efficace risposta a molte delle più vive istanze educative e alle nuove povertà dell'infanzia.