Il saggio ripercorre in un'ottica pedagogica, attraverso un articolato itinerario critico e informativo, l'evoluzione del libro per ragazzi e della relativa critica dalla rinascita democratica della nazione ad oggi, delineando al suo interno generi, autori e opere più rappresentative, nonché caratteri, tendenze e orientamenti della scrittura e dell'editoria per l'età evolutiva, dalla relativa stagnazione dell'immediato dopoguerra all'esplodere del genio rodariano, dalla contestazione sessantottesca alla seconda "rivoluzione" degli anni Ottanta e Novanta, sino alla più misurata scrittura del nuovo millennio. Riservando in questa ampia disamina particolare attenzione agli scrittori "di svolta", che hanno tracciato percorsi innovativi, e parallelamente dando conto dei passaggi di egemonia da un indirizzo all'altro di scrittura e delle confliggenti contrapposizioni critiche. Nell'insieme, un'accurata ricostruzione diacronica che nel dilatare lo sguardo alla stampa periodica, al fumetto e ai manuali scolastici, offre un'ampia panoramica degli sviluppi della letteratura per l'infanzia e l'adolescenza (e della relativa illustrazione) nell'ultimo settantacinquennio, segnalandosi come prezioso strumento di informazione e di orientamento per quanti intendono inoltrarsi non superficialmente, in una dimensione storica ma anche critica e problematica, nel fascinoso mondo del libro per ragazzi, in una non frequente prospettiva pedagogica.
Gli aspetti essenziali, le complessità e le prospettive educative del libro, della lettura e della letteratura giovanile, affrontati in un'ottica psico-pedagogica e in continuo riferimento alla realtà dei mass media. Il volume propone un articolato e organico itinerario critico e informativo, ricco di suggestioni e di motivi di riflessione per lo studioso come per l'educatore. Una trattazione ampia e rigorosa, una sintesi che evidenzia prospettive e scenari dell'educazione alla lettura e del rapporto tra infanzia e mass media, legge criticamente generi e linguaggi narrativi, propone una rivisitazione pedagogica dei grandi classici e delinea i nodi fondamentali della letteratura giovanile dal dopoguerra a oggi, considerando anche l'attuale produzione editoriale destinata ai ragazzi. Uno strumento di riflessione e di puntuale e aggiornata informazione per insegnanti, studenti dei corsi di laurea in Scienze dell'educazione e della formazione primaria (nonché di tutti i corsi di laurea a indirizzo umanistico), bibliotecari, scrittori, illustratori, genitori più avvertiti.
La ricerca, soprattutto psicologica e sociologica, ha focalizzato prevalentemente il pregiudizio etnico-razziale - drammaticamente presente in molte società, a cominciare da quella americana - e, più recentemente, anche quello di genere o "sessista". Il presente saggio, collocandosi in una prospettiva interdisciplinare, intende dilatare questa prospettiva, dedicando debita attenzione a tutte le forme e varietà di pregiudizio, con i connessi meccanismi di etichettamento, di stigmatizzazione e di esclusione, col supporto di ricche esemplificazioni tratte dalla storia, dalla cronaca, dall'autobiografia, dalla biografia, dalla letteratura, dal cinema e dai fumetti. Il pregiudizio - quale atteggiamento mentale non verificato né criticamente vigile - nella varietà dei suoi bersagli non si rivolge soltanto ed esclusivamente a esseri umani, ma può appuntarsi su una infinita varietà di soggetti e di oggetti. Conoscere il pregiudizio è il primo passo per distanziarsene.
Il gioco rivendica un ruolo essenziale nel processo di crescita e di maturazione della persona. Il saggio affronta, in un'ottica socio-psico-pedagogica, il tema del gioco infantile sottolineandone i risvolti problematici e le multiformi espressioni e articolazioni, alla riscoperta delle sue pressoché illimitate valenze e potenzialità formative, a scuola come in famiglia, nella biblioteca come nel museo. Partendo dall'analisi che spazia dalla dimensione storica al versante della pedagogia speciale, esplorando e fornendo riflessioni critiche sul ruolo che alla dimensione ludica viene assegnato a scuola, l'autore insiste sul valore irrinunciabile del gioco, quale efficace risposta a molte delle più vive istanze educative e alle nuove povertà dell'infanzia.
Il saggio si snoda lungo itinerari storici e critici, affrontando le questioni centrali della letteratura giovanile in un'ottica psico-pedagogica e didattica, quindi focalizzando l'attenzione sul destinatario della comunicazione letteraria più che sull'autore. Questo volume si propone, quindi, come lettura orientante a chi deve inoltrarsi nel variegato mondo del libro per ragazzi per ruolo professionale o semplicemente per responsabilità educativa.
La lettura appare presenza sempre più marginale negli orizzonti esistenziali della popolazione giovanile e adulta, mortificata da un complesso concorso di fattori. Il presente saggio, muovendosi in un'ottica interdisciplinare, ne coglie e ne recupera le valenze formative, in costante riferimento alle più vive e urgenti istanze educative del nostro tempo e alla vincente egemonizzazione degli alfabeti iconico- informatici. La trattazione, suffragata da un ricco corredo di testimonianze biografiche, autobiografiche e letterarie, si dispiega in una molteplicità di direzioni e in una pluralità di prospettive, componendo un discorso coerente ed organico, comprensivo dell'indicazione di articolati itinerari educativi e didattici da realizzare in famiglia, a scuola e all'interno di altre agenzie formative, per concludersi con un raffronto - in termini di linguaggio, peculiarità, pervasività, formatività - tra il libro e i nuovi strumenti del comunicare.