Owen Whitfield, settantenne, professore di storia e membro del Magdalen College, è al lavoro per scrivere un saggio storico sull'eredità politica, legale ed etica del Sacro romano impero nel XXI secolo. L'anno sabbatico dall'insegnamento che il docente decide di prendersi dovrebbe consentirgli di concentrarsi per poter concludere lo scritto. Se non fosse che i suoi piani vengono scombussolati da un uomo tanto cortese, quanto misterioso: il conte Alexandru Eszterházy, il quale gli parla di un suo parente che vive nel nascondimento con la sua famiglia, il conte Clement von Forschtenberg, e lo invita in qualità di relatore a un convegno sulle radici cristiane dell'Europa che si terrà nella sua tenuta in Romania.
Nathaniel Delaney dirige un modesto giornale locale in Canada, dalle cui pagine denuncia instancabilmente la deriva totalitaria del Paese che impone il pensiero unico a tutti i livelli. Un'ideologia apparentemente buona e tollerante, ma in realtà violenta e spietata, che comincia dalla scuola con l'educazione sessuale imposta ai figli. Quando il governo deciderà di non tollerare più alcuna forma di dissenso, la vita di Nathaniel subirà una svolta brutale e imprevista, che metterà alla prova la solidità dei suoi legami familiari, dell'amicizia e dell'amore: la sua fuga sarà un vero e proprio viaggio alla scoperta di se stesso, in un futuro non troppo lontano che potrebbe essere il nostro.
Di tutte le dimensioni della fede, l'escatologia è oggi forse la più trascurata, soprattutto dai credenti. C'è chi la nega e chi invece ne fa un'ossessione, in un crescente dilagare di opere sulla fine del mondo che pongono l'accento sulla paura e la distruzione. Partendo dall'Apocalisse biblica e riportando le parole di Gesù, delle Scritture, del Catechismo della Chiesa Cattolica, di John Henry Newman, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, Madre Teresa di Calcutta e di scrittori moderni come C.S. Lewis, G.K. Chesterton e J.R.R. Tolkien, questo libro ci invita a prestare attenzione ai "segni dei tempi" e a interrogarci sul nostro modo di vivere la dimensione escatologica: la missione dei cristiani è infatti guardare avanti con speranza, accettando la propria croce e rispondendo ogni giorno alla chiamata al pentimento e alla conversione.
Attesissimo sequel dell’acclamato thriller Il nemico, L’inviato è il capitolo finale della trilogia di Padre Elia, ebreo convertito e sopravvissuto alla Shoah, chiamato dal papa a opporsi all’Anticristo annunciato nella Bibbia. Lo vediamo giungere a Gerusalemme per strappare la maschera al Presidente dell’Unione Europea, leader politico mondiale che predica un nuovo mondo e il superamento di tutte le differenze in chiave umanitaria. Riuscirà Padre Elia a trovare dentro di sé la forza per portare a termine la sua missione, anche quando tutto sembrerà perduto e le tenebre avvolgeranno ogni cosa?
Infiltrarsi nella setta segreta del Presidente dell'Europa e provocare la sua conversione per evitare che diventi l'Anticristo. È questo l'obiettivo impossibile di padre Elia, un frate carmelitano in missione segreta per il Vaticano, ebreo convertito, sopravvissuto ai campi di concentramento nazista, già potente uomo politico del governo israeliano e da vent'anni nascosto in una clausura volontaria nel monastero del Monte di Elia. Il Papa in persona e il Cardinale segretario di Stato lo richiamano fuori dall'oscurità per affidargli un compito urgente e cruciale per la salvezza della cristianità intera, afflitta dalla paura e dallo smarrimento dei suoi uomini migliori.