Entrare nella storia di Filippo Gagliardi è come aprire una porta su una moltitudine di volti e farsene accogliere. Vite e storie di una comunità cristiana che ama, spera e cammina, e non lascia nessuno indietro, neanche quando la vita spariglia i progetti. Nell'universo di questo giovane, a commuovere è questa bellezza diffusa. La sua vita è l'ordito prezioso su cui si intesse questa storia corale e luminosa.
C'è un filo rosso che guida la vita di San Francesco de Geronimo fin da bambino, ed è la declinazione di due insegnamenti evangelici: "Il più grande tra di voi sia come il più piccolo" (Lc 22,26), "Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!" (At 20,35). Siamo davanti ad un uomo la cui fama era nota in tutto il Regno di Napoli e la cui biografia è l'insieme di tinte forti e a volte contrastanti, a causa di una personalità complessa, di una fine cultura ma soprattutto di un'azione apostolica animata dal desiderio di farsi povero tra i poveri. Una delle fonti più antiche lo descrive così: "Era una persona piuttosto mingherlina con una sanità cagionevole. Di statura piuttosto alta che bassa; di vita smunta e scarnata". Una descrizione che sembra essere la negoziazione della bellezza secondo canoni estetici, eppure le fonti aggiungono: "Non appena apre il labro, una luce misteriosa lo circonda; e il popolo grida unanime: quanto è bello il Santo".
Paolo Bonomi (1910-1985) è stato il fondatore e il primo presidente della Coldiretti, l'uomo che, come ha ricordato Giovanni Paolo II, ha contribuito a costruire la società italiana attraverso "un servizio intenso, appassionato e geniale". Paolo Bonomi ha speso la sua vita fondandola sulla speranza, sul coraggio e sull'intraprendenza, valori tipici degli uomini di fede. Si è lanciato in imprese impossibili ed ha raggiunto traguardi inaspettati a servizio di quella che nel Dopoguerra era la classe più povera del Paese, quella dei contadini. La Coldiretti, che da lui nel 1944 è stata fondata e guidata per 36 anni, è oggi una grande forza sociale, ma non dimentica Bonomi e continua a ispirarsi al suo esempio. Grazie a lui l'agricoltura italiana è diventata leader a livello internazionale conseguendo primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario.