La discussione pubblica italiana rischia di partire da una somma di percezioni clamorosamente sbagliate. Una distanza rispetto alla realtà che può fare comodo alla politica per cavalcare gli allarmi sociali ai fini del consenso. E ai media per aumentare l'audience. Un'indagine condotta in 33 Paesi su un campione di oltre 25 mila individui consente di misurare le percezioni dei cittadini su aspetti sociali, demografici ed economici. Dal numero degli immigrati a quello dei giovani adulti che ancora vivono con i genitori. Dall'occupazione all'obesità. Dalla presenza delle donne in politica agli accessi a internet. Dalla ricchezza all'andamento demografico. Dal sentimento religioso alla vita in campagna. Le discrepanze tra percezione e realtà consentono di creare un "indice di ignoranza" che classifica i Paesi dal meno al più informato.
Nando Pagnoncelli, volto noto per la sua collaborazione con il giornalista Giovanni Floris nelle trasmissioni "Ballarò" e poi "Di Martedì", offre in questo libro una lettura del nostro Paese con analisi e interpretazioni che descrivono le profonde modificazioni che interessano l'animo e i modi di pensare degli italiani. Lungo un arco di tempo che ripercorre gli ultimi 50 anni, l'autore si chiede come siano cambiati i bisogni e le aspettative, i desideri ed i progetti delle persone, in Italia. Il punto di partenza è il referendum sul divorzio del 1974, evento che ha spaccato in due la popolazione e che è andato ben oltre la data in cui si è consumato, assumendo la caratteristica di simbolo di una nuova epoca che si apriva. Da qui prende le mosse anche la postfazione di don Roberto Fiorini per una riflessione sulla Chiesa in Italia dove la comparsa sulla scena di papa Francesco ha dato la stura a un dibattito reale e pubblico.