Il testo costituisce un itinerario ragionato svolto in Terra Santa, intervallato da riflessioni e preghiere nei luoghi più rappresentativi ove si è svolta la vita di Gesù.
Un libro interamente dedicato alla felicità, di cui viene rivelata la «ricetta» attraverso un commento a ciascuna delle otto beatitudini enunciate da Gesù nel Discorso della montagna.«La felicità non è superficialità. È autenticità. È bellezza. Ma nella pienezza. Non è facilità. È impegnatività. Non è fugace impressione. È lenta maturazione. L'essere dell'uomo è elasticizzabile all'infinito. La capacità del suo profondo è abissale. Il suo abisso di anelito grida verso l'abisso dell'Essere. Che ha rivelato un volto, un cuore, delle mani. E ha proclamato il manifesto della felicità sul monte, appunto, delle Beatitudini. Le Beatitudini sono il profilo di Gesù, il Signore. E vedere tutto in questa prospettiva esige l'accettazione del mettersi con la testa in giù, secondo l'espressione di Francesco copia vivente di Gesù beato. Testa in giù - ovviamente - rispetto alla gerarchia dei valori per il mondo. Ma solo con la testa in giù si coglie la strada della felicità-salvezza. Certo, c'è da pagare il costo delle Beatitudini. È la croce, ma bifronte: da una parte, il volto del Cristo appassionato; dall'altra il volto del Cristo risuscitato. Da una parte si distende l'Uomo del dolore; dall'altra si slancia l'Uomo della speranza. Sì, le Beatitudini indicano la strada della croce ma della croce luminosa. È la croce già muro di disperazione diventato ponte di elevazione» (dalla Prefazione dell'autore)
Il libro offre con linguaggio asciutto e immediato una riflessione sul perenne mistero dell'umana sofferenza e come il dolore esige la serieta di un cammino coraggioso e determinato.
Siamo sommersi dalle notizie così da percepirle come un rumore di fondo che non scuote la nostra attenzione e il rischio più sicuro è che catturi l'attenzione chi grida di più, indipendentemente dallo spessore di quello che dice. In questo contesto come dire agli uomini e alle donne del nostro tempo che c'è una notizia sconvolgente, di quelle che possono dare o restituire un senso alla storia e alla vita personale, che possono permetterci di leggere le situazioni più diverse alla luce di una speranza incorruttibile? Eppure è proprio di una notizia così che la persona va in cerca; è per aver accolto questa bella notizia che donne e uomini di tutti i tempi hanno camminato nelle strade della verità, della solidarietà e della giustizia. Questo libro di S. Palumbieri rilegge il messaggio cristiano alla luce del mistero di Gesù che con la sua morte e risurrezione ha offerto una risposta definitiva alla domanda di verità, di pienezza e di pace che l'umanità si pone da sempre e che, fuori da questo mistero, rischia di rimanere inevasa.
Di fronte ai tragici eventi dell'ultimo secolo e di questo inizio millennio, che hanno ingenerato ovunque smarrimento e angoscia, le meditazioni dell'autore ci ricordano con parole semplici e convincenti che la felicità non è condizione irraggiungibile. La ricerca della gioia e della pace appartiene alla natura dell'uomo e l'esperienza della fede rende sempre possibile l'esperienza della pace e della gioia. L'autore prende avvio da alcune espressioni letterarie della cultura degli ultimi due secoli, le quali, muovendo da quei presupposti filosofici che annunciavano la separazione dell'uomo da Dio, continuamente hanno rafforzato il convincimento che destino dell'uomo non è la pace ma l'angoscia, non la gioia ma la tristezza.
Piccolo libro di meditazioni che prendono spunto dall'evento pasquale. Contiene anche uno schema di Via Lucis.
Che cos'e la fede? La fede, perche? Il libretto e un sussidio catechetico di grande valore che risponde essenzialmente a queste domande fondamentali.
L'autore, procedendo in modo razionale e stringente, invita a liberarsi da miti e luoghi comuni per comprendere il senso della gioia pasquale.