Il testo si muove su un doppio registro: narrazione" e letteratura scientifica. Come sfogliando il diario del protagonista, il lettore diviene compartecipe degli incontri, delle vicende, delle riflessioni di un medico che si interroga sulla propria professione e che avvicina, con curiosità, alcuni concetti psicologici. " Vengono trattati esplicitamente temi inerenti la relazione medico-paziente, la motivazione alla professione medica, il ruolo delle emozioni, la gestione della cronicità, i meccanismi di difesa, le strutture di personalità, i paradigmi scientifici, la relazione mente-corpo, la regolazione affettiva, la creatività...
Questo libro è stato pensato dall'autore come una sorta di quaderno di bordo della sua esperienza ventennale accanto alla sofferenza oncologica. L'intento è quello di tratteggiare delle mappe di clinica e di terapia da confrontare e condividere con quei colleghi anch'essi esploratori dei territori desolanti della malattia. Colleghi che ammettono, come l'autrice, di ritrovarsi spesso a navigare senza bussola", ma che non rinunciano comunque ad avere una cartografia di riferimento. "
Il libro
Dipingere la pace, rendere cioè visibile la pace. Vedere l'invisibile. La pace come tanti valori importanti non è visibile; renderla visibile, descriverla e raccontarla, è un modo per rendere concreto, umano un valore.
Don Paolo Turturro, Parroco a Santa Lucia, ha aiutato i cittadini del Borgo 5. Lucia, che per tutti è il Borgo Vecchio, a rendere visibile la pace.
Tutto ciò è accaduto non in un libro di favole, ma nel quotidiano impegno di un sacerdote, di una comunità di uomini e donne, bambine e bambini. Tutto ciò è accaduto non in una astratta città ma nei vicoli e nelle piazze di Palermo, in un quartiere che circonda il Carcere dell'Ucciardone, proprio attorno ad una Razza che prima aveva il nome di quel carcere nel mondo richiamo di violenza e mafia e che da tempo ormai si chiama Piazza della Pace.
E' stato cosi possibile bruciare le armi non soltanto quelle giocattolo ma anche la pistola che un uomo gravemente malato sul letto di morte ha consegnato al nipotino perché possa consumare al suo posto una vendetta, perché possa uccidendo vendicare l'assassinio del proprio figlio, del padre del nipotino.
E' stato così possibile che ragazzi emarginati di un quartiere emarginato potessero essere ricevuti in Vaticano dal Santo Padre e potessero negli austeri saloni giocare con il Santo Padre, cantare e suonare a dispetto del protocollo e delle guardie svizzere e con la patema comprensione e con il gioioso coinvolgimento di Giovanni Paolo 11.
E' stato così possibile che quel Borgo Vecchio, quasi isola nella grande Palermo, non fosse più un buco nero senza alcun contatto con le istituzioni della città ma, partendo dalla costruzione di una bellissima, moderna scuola comunale, fosse e si sentisse parte di un più complessivo cammino di liberazione della città, della intera Sicilia.
Tutto ciò è stato possibile.
Questo libro racconta una storia fatta di tante piccole-grandi storie.
Comunicare con le parole, comunicare con le storie. Le parole sono tutte eguali, tutte perfette, tutte morte. Le storie, che sono parole incarnate, sono tutte diverse, tutte imperfette, tutte vive.
Questo libro impedisce che cada nell'oblio ìl messaggio di speranza che viene da quelle storie. LEOLUCA ORLANDO
L'autore partendo dalla visione dell'inconscio di Freud arriva all'inconscio vivente ed esistente in cui il rimosso e il non rimosso sono espressioni di un modo di essere che attraverso l'infinito e la relazione strutturano una logica che diventa l'espressione nella storia del modo di essere umano
Il titolo di questo libro raccoglie la tesi di Lacan della donna come non tutta in rapporto ai principi con cui il simbolico opera sul singolo individuo, all'Edipo, alla castrazione, al godimento che governa l'incontro tra i sessi.