L'opera, datata 1959 e l'ultima di Max Picard, viene qui presentata per la prima volta in italiano nel cinquantesimo della morte dell'autore. Alla luce della contemplazione di una serie di maschere funerarie di personaggi celebri, nella prima parte del saggio viene esposta una riflessione sul tema del Mehr, ovvero l'Eccedente, il Più. Nella seconda parte dell'opera l'autore, descrivendo alcuni tratti delle maschere, mostra come il Più conduca l'ultimo volto dell'uomo, irrigidito dalla scomparsa del soffio vitale, ad apparire nella sua purezza, decantato dalla contingenza terrestre e ora collocato in una dimensione superiore.
Ilmondo del silenzio è opera affascinante per lo stile piano e poetico,
ma soprattutto per l’armonia che trae dagli infiniti “incontri”
che descrive, come una “anti-fuga” di variazioni sul tema essenziale
del “silenzio”.
È una silloge ragionata di pensieri e aforismi tratti dalle opere di Max Picard, in cui appare con grande fascino l'attenzione del filosofo alle cose e al loro linguaggio. Linguaggio delle cose che devono essere come "liberate" dalle infinite relazioni che ne occultano l'essenza, perché sia restituita loro la freschezza di quel messaggio autentico che prelude a un incontro vero e orienta responsabilmente l'uomo.