The chapters brought together in this volume build on the idea that in the 1970s-1980s the global language of human rights contributed to stimulating ideas of reform in the communist world. The protagonists were Mikhail Gorbachev and the Italian communists. The experience of the PCI was in many ways a peculiar case, but one that was linked to underground ideas of cultural change even in Eastern Europe and the Soviet Union. Gorbachev's ascent signalled a fundamental shift, as he rejected the approach of reducing human rights to an ideological battleground and instead made it the centrepiece of a universalist relaunch. By exploring the encounter between reform communists and human rights, the authors reconstruct the metamorphosis and the end of communism within the context of the wider transformations taking place in European political cultures at the end of the Cold War.
Questo libro fornisce la versione più recente dell'ACT, scritta dai suoi creatori. L'ACT si basa sull'idea che la rigidità psicologica sia una delle principali cause di depressione, ansia e di numerose altre forme di sofferenza. Essa cerca di aiutare i clienti a superare un'eccessiva dipendenza da una forma mentis incentrata sul problem-solving e di facilitare un approccio alla vita più aperto, centrato sul vivere in maniera attiva. Gli autori descrivono modi efficaci e innovativi per coltivare la flessibilità psicologica attraverso l'individuazione di sei processi chiave: la defusione, l'accettazione, l'attenzione al momento presente, l'acquisizione di un proprio punto di vista, i valori e l'impegno nell'agire. Ogni capitolo è corredato di esempi di esercizi terapeutici e di dialoghi tra cliente e terapeuta. L'attenzione è focalizzata su mindfulness, relazione terapeutica, apprendimento relazionale, formulazione del caso e collegamenti tra ACT e terapia cognitivo-comportamentale. Il libro espone anche le ricerche che sono alla base del continuo sviluppo dell'ACT e guarda ai possibili futuri progressi scientifici. Postfazione di Paolo Moderato.