"L'amore di Milano" la definiva il marito, il poeta Andrea Maffei, perché Clara incarnava, nella sua minuscola ma aggraziata e vivacissima figura, l'arte dell'accoglienza, e per mezzo secolo i grandi nomi della cultura e della politica celebrarono nel suo salotto quel connubio tra Romanticismo e Risorgimento che ha dato vita a una delle stagioni più appassionanti della nostra storia. Il racconto si svolge sul palcoscenico della storia, dove la contessa fu sensibile promotrice degli alti ideali ottocenteschi, ma anche dietro le quinte, grazie soprattutto all'epistolario intercorso con il grande amore della sua vita, Carlo Tenca, che è nel contempo un affascinante testo della letteratura romantica e uno straordinario documento storico.
Sofonisba Anguissola è una figura unica nella pur straordinaria stagione del Rinascimento italiano. Nata in una famiglia nobile di Cremona intorno al 1530 fu avviata dal padre, insieme alle sei sorelle, allo studio delle arti, e in particolare della pittura. Ben presto la sua fama valicò i confini d'Italia e nel 1559 Sofonisba fu invitata da Filippo II in Spagna, dove divenne dama di corte, pittrice ufficiale e insegnante della giovanissima regina Isabella di Valois. A quarant'anni, Sofonisba si sposò per procura con un nobile siciliano, che morì durante un attacco di pirati mentre si recava in Spagna; in seguito conobbe un giovane capitano di nave genovese, lo sposò contro il parere della famiglia e della corte e visse con lui tra Genova e Palermo.
Cristina di Svezia (1626-1689) fu protagonista di una delle più singolari vicende umane della storia europea. Divenuta regina nel 1632, alla morte del padre Gustavo Adolfo, dal 1644 regnò da sola, proteggendo le lettere e le arti e chiamando a corte i più celebri dotti del tempo (primo fra tutti Cartesio). Poi, nel 1654, la sorprendente conversione al cattolicesimo, l'abdicazione e il trasferimento a Roma. Qui la regina frequentò la corte papale, partecipò a maneggi politici di vario tipo (fomentò tra l'altro una fallimentare rivolta antispagnola nel Regno di Napoli) ma soprattutto fondò nel suo palazzo alla Lungara un cenacolo artistico che ne fece l'autentica dominatrice della vita culturale romana.
Isabella d'Este è una delle grandi donne del Rinascimento italiano. Figlia del duca di Ferrara Ercole d'Este e di Eleonora d'Aragona, sorella di Beatrice (moglie di Ludovico il Moro), andò sposa al marchese di Mantova Francesco II Gonzaga. Negli anni turbolenti delle guerre d'Italia, nelle quali il marito ebbe un ruolo di primo piano, partecipò al governo dello Stato, riuscì, con un paziente lavorio diplomatico, a far liberare Francesco quando, nel 1510, cadde prigioniero dei veneziani e riunì attorno a sé una delle più splendide corti italiane, proteggendo poeti come Ludovico Ariosto e Matteo Boiardo, intellettuali come Pietro Bembo, artisti come Leonardo e Tiziano, che ne tramandarono il ritratto.