"Scultura è un termine oggi abitualmente utilizzato nell'ambito dell'arte contemporanea non solo per le opere tradizionali ma anche per ogni tipo di lavoro con caratteristiche tridimensionali effettive, dalle costruzioni e assemblaggi agli oggetti, dalle installazioni spaziali agli ambienti e agli interventi in contesti esterni. Perché si è arrivati a estendere, forzandola all'estremo, una categoria che per secoli ha avuto un'identità precisa, tale da non dare mai adito ad ambiguità interpretative di fondo? Di fatto oggi ci troviamo in una situazione culturale in cui si registra una compresenza delle più diverse forme operative, tutte legittimate al livello della produzione artistica più avanzata." Dalle sculture plastiche di Rodin e Medardo Rosso ai rilievi cubisti di Picasso, da Boccioni ai ready made di Duchamp, agli artisti pop, dai concetti spaziali di Fontana alle realizzazioni tridimensionali che incorporano nell'opera lo spazio dell'installazione o il corpo dell'artista, la parabola straordinaria e vitale della scultura del Novecento, nelle sue eclettiche modalità creative.
L'analisi documentata delle principali ricerche artistiche internazionali che emerse nella seconda metà degli anni Sessanta, sviluppatesi nel decennio successivo e ancor oggi dominanti nel mercato e nel libero dibattito culturale. Di ognuna di queste tendenze e dei loro principali protagonisti da Robert Rauschenberg a Jasper Johns, da Sol LeWitt a Frank Stella, da Pino Pascali a Giulio Paolini - si parla in modo specifico dopo una ricognizione storica sulla situazione artistica negli anni Sessanta nei principali paesi (Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia).
In compagnia di un esperto del settore, un viaggio al centro dei nuovi orizzonti dell'arte contemporanea. Un'opera grande a partire dal formato e dalla vastità della trattazione (ben 450 opere, illustrate da immagini), che ripercorre in modo esauriente l'evoluzione espressiva delle ricerche artistiche da Pollock fino alle forme più innovative come la Video Art. Una trattazione puntuale e divulgativa, che analizza in dettaglio ogni singola opera e che abbraccia non solo i capolavori ma anche gli eventi, le correnti e gli artisti di rilievo dal 1945 fino al 2007.
"Scultura è un termine oggi abitualmente utilizzato nell'ambito dell'arte contemporanea non solo per le opere tradizionali ma anche per ogni tipo di lavoro con caratteristiche tridimensionali effettive, dalle costruzioni e assemblaggi agli oggetti, dalle installazioni spaziali agli ambienti e agli interventi in contesti esterni. Perché si è arrivati a estendere, forzandola all'estremo, una categoria che per secoli ha avuto un'identità precisa, tale da non dare mai adito ad ambiguità interpretative di fondo? Di fatto oggi ci troviamo in una situazione culturale in cui si registra una compresenza delle più diverse forme operative, tutte legittimate al livello della produzione artistica più avanzata." Dalle sculture plastiche di Rodin e Medardo Rosso ai rilievi cubisti di Picasso, da Boccioni ai ready made di Duchamp, agli artisti pop, dai concetti spaziali di Fontana alle realizzazioni tridimensionali che incorporano nell'opera lo spazio dell'installazione o il corpo dell'artista, la parabola straordinaria e vitale della scultura del Novecento, nelle sue eclettiche modalità creative.
L'analisi documentata delle principali ricerche artistiche internazionali che emerse nella seconda metà degli anni Sessanta, sviluppatesi nel decennio successivo e ancor oggi dominanti nel mercato e nel libero dibattito culturale. Di ognuna di queste tendenze e dei loro principali protagonisti da Robert Rauschenberg a Jasper Johns, da Sol LeWitt a Frank Stella, da Pino Pascali a Giulio Paolini - si parla in modo specifico dopo una ricognizione storica sulla situazione artistica negli anni Sessanta nei principali paesi (Stati Uniti, Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia).