La grammatica non è una monarchia assoluta ma una confederazione di territori diversi, retti ciascuno da una costituzione propria. In alcune zone, la grammatica ci impone regole non negoziabili; in altri, ci offre vasti repertori di opzioni all'in - terno dei quali siamo liberi di fare scelte consapevoli. La struttura dei suoni, delle sillabe e delle parole risponde a regole rigide; all'estremo opposto, un testo è il risultato delle scelte del suo autore. Nella frase, che è il punto di arrivo della costruzione di strutture e il punto di partenza dell'avventura comunicativa, i due modi di funzionare si danno il cambio. Ogni frase contiene un nucleo di relazioni grammaticali formali indipendenti dai contenuti organizzati, circondato da strati di espressioni al servizio di relazioni concettuali indipendenti che motivano la loro struttura. Le regole e le scelte analizza le risorse grammaticali dell'italiano alla luce degli sviluppi della ricerca linguistica di punta, utilizzando strumenti concettuali e descrittivi differenziati per strutture differenziate. In due punti l'impianto della grammatica si discosta dallo schema tradizionale. La morfologia è spostata alla fine del volume, nella convinzione che lo studio delle classi di parole non possa che essere un bilancio del loro funzionamento nella frase e nel testo. L'analisi delle relazioni tra processi come la causa e la concessione, tradizionalmente confinata all'analisi del periodo, include le strategie testuali. In questo modo, la descrizione delle strutture portanti del testo non è un capitolo separato ma trova il suo posto nell'architettura della grammatica. Una grammatica che non si limita a esporre regole e strutture, ma si propone di promuovere nel lettore la consapevolezza delle risorse della lingua e del ruolo attivo del parlante.
La grammatica non funziona in modo uniforme: in alcuni casi ci impone regole non negoziabili, in altri ci lascia ampi margini di scelta. La struttura dei suoni, delle sillabe e delle parole, per esempio, risponde a regole rigide; all'altro estremo, un testo è il risultato delle scelte di chi lo ha scritto. Nella frase, che è lo snodo strategico dell'espressione, i due modi di funzionare si danno il cambio. "Le regole e le scelte" di Michele Prandi descrive le risorse dell'italiano tenendo conto degli sviluppi della ricerca linguistica, nello sforzo di affrontare compiti eterogenei con strumenti concettuali differenziati, e di accompagnare l'inventario delle risorse grammaticali con un'esplicitazione sistematica delle basi concettuali dell'analisi. In due punti l'impianto della grammatica si discosta dallo schema tradizionale. La morfologia è spostata alla fine del volume, nella convinzione che lo studio delle classi di parole abbia il valore di un bilancio del loro funzionamento nella frase semplice e complessa, nel testo e nella comunicazione. L'analisi delle relazioni transfrastiche come la causa o la concessione, tradizionalmente parte dell'analisi del periodo, è preceduta dallo studio della coerenza e della coesione testuali. In questo modo la descrizione delle risorse testuali impegnate con i mezzi grammaticali in compiti funzionali comuni non è un capitolo separato, ma parte integrante della descrizione della lingua.