Su uno sfondo realista che lega le vicende alla rivolta cosacca guidata dal ribelle Pugaciòv, Puskin racconta le avventure del giovane Pjotr, che, accompagnato da uno storico amico, raggiunge una vecchia fortezza in un reggimento di guardia per dare il suo apporto militare, come voluto dal padre. Qui si innamora di Màrja, figlia del capitano della fortezza, e per unirsi alla donna amata, aiutato anche da circostanze favorevoli, il giovane farà di tutto. Il romanzo, dallo stile sintetico e deciso, apre così la strada al genere del racconto nella letteratura russa e suscita nel lettore una naturale simpatia soprattutto per le vicende del protagonista.
Nel volontario esilio in campagna, nel possedimento di Boldino, Puskin scrisse le "piccole tragedie" di cui fa parte anche questo poemetto drammatico qui riletto da Erri De Luca, che afferma: «Puskin scrive la piccola tragedia in versi "L'ospite di pietra" contro se stesso... Scrive di don Juan contro se stesso. Non ne fa un fuggiasco, un clandestino, sì, a ribelle all'esilio del re».
Principi e regine, serpenti e draghi, spiriti magici e diavoli, personaggi indimenticabili come la strega Baba Jaga, la bella Vassilissa, Finist falco lucente o la piccola Masha e l'orso, protagonisti di un antico racconto recentemente riscoperto da un'amatissima serie televisiva. L'universo delle fiabe russe, disseminato di cupole d'oro e capanne sperdute nel folto di boschi secolari, costituisce da sempre un'inesauribile fonte di fascino e stupore per grandi e bambini. In questo volume, che affianca le più belle storie tratte dalla celebre raccolta di Aleksandr Afanasev a quelle rese immortali dal genio di Aleksandr Puskin, il mondo fantastico delle fiabe prende forma nelle incantevoli tavole di Ivan Bilibin. tra i più grandi artisti russi di inizio Novecento: contraddistinte da una perfetta osmosi fra tradizione e stile moderno, le sue illustrazioni ritraggono zar inflessibili e streghe spaventose, animali magici e giovani coraggiosi, immergendoli in paesaggi fantastici e in interni riccamente decorati. Età di lettura: da 6 anni.
Nella traduzione di Landolfi i tre più celebri racconti di Puskin: Il fabbricante di bare, Il mastro di posta, La dama di picche. Landolfi riversa nella traduzione italiana la febbrile ricerca di novità e perfezione verbale del testo russo, insieme a quel dinamismo narrativo che pone il lettore in un nuovo sorprendente rapporto con l'idea di libertà.
Scritto nel 1824 e pubblicato per la prima volta nel 1831, il Boris, poema epico in forma dialogata, è qualcosa di più di un dramma storico: l'"epoca dei torbi", come si chiama la grande crisi dinastica che investì la Russia all'inizio de XVII secolo, e la tragedia dello zar Boris Godunov, che sullo sfondo di tale epoca si staglia, sono il prototipo della crisi che, fino ai nostri giorni, scuoteranno la Russia. Il dramma di Puskin è l'emblema di un destino nazionale, è l'epopea di un monarca che ambiguamente non riconosce la sua colpa, è la storia di una usurpazione mantenuta tempestivamente e oppressivamente da un potere legittimo solo formalmente. Introduzione di Clara Strada Janovic e Vittorio Strada.