L'uomo che ha vinto le elezioni presidenziali americane dello scorso novembre è più vecchio di tutti i suoi predecessori. Ma è anche un presidente post-moderno, capace di usare con grande destrezza le tecniche di un mondo digitale, le seduzioni della televisione e tutti gli strumenti più raffinati della finanza moderna. Trump è stato un industriale, ma ha creato soprattutto lusso e svago. Pochi uomini politici sono stati altrettanto detestati dall'opinione pubblica liberale e democratica del suo Paese. Ma pochi uomini sono stati altrettanto osannati dalle folle deliranti dei sostenitori. Ha fatto una campagna elettorale piena di minacce e promesse, ma ha spesso rovesciato da un giorno all'altro le sue posizioni. Può un tale uomo dimenticare i suoi personali interessi per consacrarsi a quelli della nazione? Può guidare una grande potenza mondiale e preservare la sua autorità nel mondo? O è destinato ad accelerarne il declino?
Winston Churchill disse che la Russia è "un indovinello avvolto in un mistero all'interno di un enigma". La definizione ebbe molto successo e diffuse la convinzione che la Russia fosse un Paese indecifrabile imprevedibile, minaccioso. La crisi ucraina, l'annessione della Crimea e la partecipazione di truppe russe alla guerra degli insorti russofoni del Donbass contro l'esercito ucraino hanno rafforzato questa convinzione, soprattutto nei Paesi dell'Europa centro-orientale. Sergio Romano è invece convinto che la Russia non sia un enigma e in questo libro dimostra come diversi aspetti della politica di Vladimir Putin e molti passaggi delle vicende recenti possano trovare una spiegazione nella storia russa, dalla rivoluzione d'Ottobre alle riforme fallite di Gorbaciov, dalla disintegrazione dell'Unione Sovietica alle sue relazioni con l'Occidente negli anni successivi...