Camminare insieme non è un esercizio facile. Soprattutto se ci è richiesto di condividere la strada con coloro che sentiamo estranei, o magari col me stesso che non accetto. D'altra parte, fare sinodo non è stare in un cerchio chiuso, ma esporsi al cambiamento della vita, uscire, andare incontro, accettando che le cose si modifichino per fare spazio all'altro. Sperando alla fine di riscoprire Dio, il grande desa­parecido del nostro tempo. Come per la bicicletta, solo finché sia­mo in movimento possiamo restare in equilibrio. È una legge della fisica che vale anche per la sinodalità: fermarsi equivale a cadere. Solo il movimento, che si sviluppa col procedere missio­nario, assicura l'equilibrio pastorale delle nostre Chiese.
Il cammino sinodale avviato da papa Francesco richiede il coinvolgimento di tutti i battezzati. Ebbene, la principale porta d’ingresso (e di uscita) della Chiesa è ancora la parrocchia. È questo il terreno di base della sfida sinodale. Il libro racconta le 2avventure" degli autori, negli anni post-conciliari, in una parrocchia del Sud d’Italia, che è stata per loro un entusiasmante luogo di crescita, di impegno associativo, di comunità fraterna e aperta a tutti. Se ha lo spirito giusto, la parrocchia non è un anacronismo, ma il luogo dove ci pone la Provvidenza per essere popolo di Dio e testimoniare la "vita buona" agli uomini e alle donne di oggi.
Allora… Viva la parrocchia!
Salvare l'Europa significa ben più che vincere una tornata elettorale. Vuol dire preservare un umanesimo, una civiltà, un patrimonio senza i quali il mondo sarebbe molto più povero. Il libro di Enzo Romeo, vaticanista del Tg2, svela il "segreto" che si cela nel cerchio a dodici stelle della bandiera europea, oggi lacerata dai venti del sovranismo populista. Da dove trae ispirazione il vessillo azzurro che sventola sugli edifici pubblici e che è impresso sulle targhe delle nostre automobili? Quanto deve al simbolismo cristiano? È una lunga e affascinante storia che inizia nel cuore di Parigi, passa da Roma e ritorna in Francia, fino a Strasburgo, dove settant'anni fa alcuni grandi visionari - da Churchill a Schuman, da De Gasperi ad Adenauer - piantarono il seme di un'Europa unita.
Un continente dilaniato da due guerre mondiali ha così vissuto la più lunga era di pace della sua storia. Grazie anche a un'invisibile ma potente protezione materna. I discorsi in appendice di alcuni papi e del presidente della Cei, card. Bassetti, stimolano a valutare i benefici del cammino unitario dei popoli d'Europa.