I commenti di padre Ermes Ronchi per ogni domenica dell'anno: da leggere personalmente, da commentare in famiglia, con cui pregare perché la nostra festa non sia vuota ma colma della tenerezza di Cristo. "Io credo nella buona notizia di Isaia, Giovanni, Gesù. Lo credo non per un vacuo ottimismo. Il cristiano non è un ottimista, è uno che ha speranza. L'ottimista tra due ipotesi sceglie quella positiva. Io scelgo il Regno per un atto di speranza: perché Dio si è impegnato con noi, con un intreccio così scandaloso con la nostra carne da arrivare fino alla morte di croce".
Il libro annuncia già dal titolo il suo obiettivo: cercare e comunicare buone ragioni di speranza. E lo fa scoprendo luoghi di Vangelo incarnato, esperienze antiche e iniziative nuove che mostrano all'opera l'inesauribile creatività dello Spirito. Questi commenti al Vangelo nascono come una sorta di lectio divina a due voci, maschile e femminile, voluta perché dalle divergenze e dalle sintonie di due persone, dalle loro storie diverse, possa meglio risaltare la capacità inesausta del Vangelo di parlare parole di vita piena. Ogni commento è concluso da una poesia, per tentare di "dire Dio con arte", perché, come ricorda il poeta e mistico Divo Barsotti, "la poesia dice la gratuità della vita" e si propone perciò come via per avvicinarci allo stupore di Dio.
Il volume – la cui pubblicazione segue a un anno di distanza quella dell’omonimo libro dedicato ai Vangeli domenicali dell’Anno C – raccoglie i commenti al Vangelo della domenica (Anno A) che padre Ronchi ha presentato nella rubrica Le ragioni della speranza all’interno di A sua immagine, programma televisivo della Rai a cui collabora dal 2009.
Il libro annuncia già dal titolo il suo obiettivo: cercare e comunicare buone ragioni di speranza. E lo fa scoprendo luoghi di Vangelo incarnato, esperienze antiche e iniziative nuove che mostrano all’opera l’inesauribile creatività dello Spirito. Questi commenti al Vangelo nascono come una sorta di lectio divina a due voci, maschile e femminile, voluta perché dalle divergenze e dalle sintonie di due persone, dalle loro storie diverse, possa meglio risaltare la capacità inesausta del Vangelo di parlare parole di vita piena. Ogni commento è concluso da una poesia, per tentare di «dire Dio con arte», perché, come ricorda il poeta e mistico Divo Barsotti, «la poesia dice la gratuità della vita» e si propone perciò come via per avvicinarci allo stupore di Dio.
GLI AUTORI
Ermes Ronchi, dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, dopo la licenza in teologia a Roma (Facoltà Teologica Marianum), ha conseguito il dottorato in scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Docente al Marianum, dirige il Centro culturale Corsia dei Servi a Milano. Dal 2009 cura il commento al Vangelo della domenica per la trasmissione televisiva A sua immagine (Rai Uno). Con Paoline ha pubblicato, fra l’altro: Dieci cammelli inginocchiati (20116); Le case di Maria (20128); Natale. L’abbraccio di Dio (20122); Le ragioni della speranza. Commenti ai Vangeli domenicali - Anno C (con M. Marcolini, 2012).
Marina Marcolini, professoressa aggregata di letteratura italiana presso l’Università di Udine, è autrice di saggi critici e commenti sulla letteratura dal ’700 al ’900. Di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa. Collabora con Ermes Ronchi come autrice dei testi della trasmissione televisiva Le ragioni della speranza e di articoli per la rivista Luoghi dell’Infinito.
Il volume raccoglie i commenti al Vangelo della domenica (anno C) che padre Ronchi ha presentato nella rubrica Le ragioni della speranza all’interno di A sua immagine, programma televisivo della Rai a cui collabora dal 2009.
Tra i tanti luoghi significativi che fanno da sfondo alle meditazioni, uno è particolarmente inconsueto: non un monastero o una chiesa, ma una scuola elementare, nella quale i bambini, sollecitati dalle parole del Vangelo, hanno posto i loro interrogativi a padre Ronchi.
Il testo è un valido sussidio per mettere a fuoco le tematiche del Vangelo domenicale e, con la guida delle riflessioni dei due autori, avviare poi una meditazione personale.
Autori
Ermes ronchi, dell’Ordine dei Servi di Santa Maria, dopo la licenza in teologia a Roma (Facoltà Teologica Marianum), ha conseguito il dottorato in scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Docente al Marianum, dirige il Centro culturale Corsia dei Servi a Milano. Per Paoline ha pubblicato: Dieci cammelli inginocchiati. Variazioni sulla preghiera (2007); Le case di Maria. Polifonia dell’esistenza e degli affetti (2007); I baci non dati (2007), Tu sei bellezza (2008), Al mercato della speranza (2009), Natale. L’abbraccio di Dio (2011).
Marina Marcolini, professore aggregato di letteratura italiana nella facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Udine, è autrice di saggi critici e commenti sulla letteratura dal ’700 al ’900. Di recente ha rivolto i suoi interessi alla poesia religiosa indagando il rapporto tra spiritualità e linguaggio poetico. Tra le sue pubblicazioni, un saggio critico introduttivo all’opera completa di Davide Maria Montagna, Stupore (2010) e il volume di spiritualità e poesia Per voce di donna (2011). Dal 2009 collabora con padre Ermes Ronchi come autrice dei testi della trasmissione televisiva Le ragioni della speranza.
Con lo stile che gli è proprio, e che molti lettori ormai conoscono, di chiara aderenza al testo evangelico e di scrittura dai toni poetici, Ermes Ronchi trasmette la profondità del suo ascolto del messaggio evangelico. Il lettore vi può trovare tracce luminose di un percorso che dalla parola porta alla coscienza, dalla rivelazione agli atteggiamenti che ne riflettano purezza e semplicità, dagli eventi emblematici narrati a una collocazione sapiente e salvifica dentro la storia.
«Respirate sempre Cristo» è l’ultimo forte invito dell’abate Antonio, il padre dei monaci e sottolinea lo scenario del Cristo come ambiente vitale, invisibile e necessario come l’ossigeno, nota caratteristica della spiritualità dell’autore. Questi brevi commenti ai vangeli festivi sono un invito a mettere il nostro respiro in sintonia il cielo e la terra.
Ermes Ronchi, dei frati Servi di Santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, ove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di Avvenire, ha pubblicato varie opere, tra cui ricordiamo: Dietro i mormorii dell’arpa (1999); Il canto del pane (2002); Bibbia e pietà mariana (2002); Ha fatto risplendere la vita (2003); Dieci cammelli inginocchiati (2004); Sciogliere le vele. Commento ai vangeli festivi, anno A (2004); L’alfabeto della vita. Commento ai vangeli festivi, anno B(2005); Le case di Maria(2006).
Il libro con i commenti al vangelo festivo, anno B, fa seguito al volume con i vangeli dell'anno A: Sciogliere le vele. Non omelie, ma piuttosto semi di omelie, brevi spunti per il lettore veloce di oggi, essenziali e leggeri.
Non commenti esegetici, ma spirituali, che si propongono di raccontare un Dio che accade al centro della vita, perché non ci interessa un sacro che non sia fioritura d'umano.
Ermes Ronchi, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, ove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di Avvenire, ha pubblicato varie opere, tra cui ricordiamo: Dietro i mormorii dell'arpa (1999), Bibbia e pietà mariana (2002), Ha fatto risplendere la vita (2003), Il canto del pane (20042), Sciogliere le vele. Commento ai vangeli festivi, anno A (2004), Dieci cammelli inginocchiati (20052).
Il libro raccoglie commenti al vangelo festivo, anno A, non i forma di omelia ma come spunti brevi per il lettore veloce di oggi, senza apparati critici, quindi essenziali e leggeri.
Il genere di commento evangelico non adotta un taglio esegetico, ma una priorità “spirituale”, che si propone di toccare la vita e ridestare speranza. In queste pagine viene offerta non tanto un’elaborata catechesi, quanto piuttosto una “paràclesi”, esortazione, il cui intento è confortare e dare forza, far cantare la Parola, perché possa ancora sedurre.
Un libro per accostare le letture domenicali informa breve. Per una lettura personale.
Ermes Ronchi, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona). Risiede presso il convento di San Carlo al Corso a Milano, ove dirige il Centro culturale della Corsia dei Servi; docente al Marianum; collaboratore di Avvenire, ha pubblicato varie opere: Dietro i mormorii dell’arpa (1999), Bibbia e pietà mariana (2002), Ha fatto risplendere la vita (2003), Il canto del pane (20042), Dieci cammelli inginocchiati (2004).
in questa sezione
"Questa raccolta di omelie per il ciclo liturgico C, che fa seguito alla precedente dal titolo Ha fatto risplendere la vita (Servitium, 2003), è il frutto della trascrizione puntuale e assidua delle registrazioni effettuate durante la liturgia festiva di mezzogiorno nella Chiesa di San Carlo al Corso a Milano. Esse conservano perciò il tono discorsivo e amicale, familiare e spontaneo, proprio di una liturgia comunitaria. Il titolo del volume "La bellezza tua voglio cantare" è una citazione del Salmo 8 nella versione lirica di David Maria Turoldo e un piccolo tributo pagato per il molto che molti, e io in particolare, dobbiamo a quel grande fratello e maestro. Il desiderio di cantare la bellezza di Dio risponde a un bisogno di "filocalia" (amore della bellezza) di ascendenza biblica: "Cantate inni con arte" (Sal 33, 3; 47, 8); "sulla cetra vi spiego l'enigma" (Sal 49,5): con gli strumenti della musica e della poesia il salmista accosta il mistero di Dio e ne trasmette l'eco. "Filocalia", che già Agostino d'Ippona poneva a sigillo della misura alta della vita, nella Regola: "Questa via seguite come innamorati della bellezza spirituale" (spiritalis pulchritudinis amatores)». (Dalla presentazione dell'autore).