Sono già tanti anni che ho conosciuto il monaco Boguljub – veramente “caro a Dio”, come dice il suo nome. Ricordo che mi diceva: “Dagli incontri, dai colloqui e dalle lettere rimangono alcune immagini, alcune parole che il tempo non riesce a cancellare. Chiedono di essere tessute nella riflessione, nella fede e nella vita spirituale di te che le porti. Alla fine formano una tale unità che non sai se sono queste immagini a rivelare i contenuti della fede o se sono le riflessioni spirituali a fondersi con le immagini della vita. Così, in ogni mio racconto, c’è un nucleo che appartiene alla vita di una persona concreta, che è diventato ispirazione, pensiero e vissuto della mia vita spirituale. Dicendo questo, parlo dell’amore”...
Che cosa è la preghiera incessante? Come si nutre il ricordo di Dio? Come certi gesti, certe parole, certi sapori riescono ad avere un gusto spirituale e fanno cogliere un po’ della luce di Dio, anche quando sono intrisi della sofferenza e del buio del mondo? Questo libro non lo spiega con dei ragionamenti. Attraverso alcuni episodi del monaco Boguljub, si viene introdotti nel suo mondo interiore fino a cogliere quel velo di mistero che avvolge il monaco e che ci fa percepire un po’ di quella presenza che Boguljub avverte dappertutto.
Indice: Introduzione (card. T. Spidlík) * 1. L'oro dell'icona * 2. Fiori d'autunno * 3. La nevicata * 4. L'impasse del pensiero * 5. Le fragole e il ghiaccio * 6. Pentimento e pace * 7. Liturgia di casa.
Tante cose sono accadute a Betania. Anzitutto la risurrezione di Lazzaro, segno di un destino più generale che coinvolge chi è convocato intorno a questa tavola. Gesù chiama Lazzaro fuori dalla tomba. Ma Lazzaro risuscitato è il segno di quanto accade anche alle sorelle Marta e Maria. Marta infatti riconosce nell'amico il Signore della vita. E dal momento che la risurrezione è credere in Gesù, perché chi vive e crede in Lui non muore in eterno (cf Gv 11,26), la "confessione di fede" di Marta è anche la risurrezione delle due sorelle. Betania è dove talvolta si è voluto dare una fondazione alla distinzione degli stati di vita nella Chiesa. Ma una lettura attenta del vangelo scombussola i nostri schemi: delle due sorelle, è Marta, l'attiva, che per prima riconosce esplicitamente nell'amico, nel rabbi, il Figlio di Dio. Marta è cioè anch'essa contemplativa, riesce a vedere in una realtà un'altra più profonda, pur se in un modo diverso dalla sorella. Betania è anche il luogo dove si consuma una sostituzione tra Lazzaro e Cristo: Lazzaro esce dalla tomba perché Cristo vi entra al suo posto. Una lectio che offre tanto materiale per comprendere la vocazione come cammino di risurrezione, l'amicizia come relazione personale nell'amore, basata sull'amicizia di Cristo per noi e sul nostro riconoscimento radicale di Lui, la contemplazione come capacità di saper vedere trasparire il Signore dagli eventi della nostra storia e da quella di tutta l'umanità.