Paolo Sacchi, grande figura di ebraista e storico di fama internazionale, ben noto per la ricchezza del suo lavoro sulla Apocalittica e la "Bibbia dei Settanta", ritorna qui a interrogarsi su Gesù e dunque sui Vangeli. Focalizzandosi sul Vangelo di Marco, tenta di capire che cosa Marco abbia voluto dire mettendo in bocca a Gesù l'enigmatica e ancor oggi discussa espressione "Figlio dell'Uomo", che va intesa a partire dal rapporto dell'evangelista con la tradizione apocalittica: «Gesù si autorivela come Figlio dell'Uomo perché Dio lo rivela come Figlio di Dio». Tale rivelazione dà anche il significato all'Ultima Cena, dove Gesù stringe il suo Patto, con la promessa di risurrezione, con i discepoli e quindi con tutti gli uomini. Sono pagine che sorprendono il lettore, perché, come scrive l'autore, «nello scorrere degli anni ho amato sempre più Gesù. Ho studiato la sua vicenda con un entusiasmo particolare che vorrei comunicare al lettore con parole che, pur nella freddezza dell'esposizione, lo lasciassero trapelare».
Per l'Israele antico, il periodo compreso tra VI secolo a.C. e I d.C. - tra la distruzione del primo Tempio di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor e quella del secondo, ricostruito, da parte di Tito - fu cruciale: la Bibbia assunse la forma che conosciamo e, nel giudaismo, vennero sviluppandosi rabbinismo e cristianesimo. A partire dagli scritti canonici, dagli apocrifi e dai testi qumranici, Paolo Sacchi ne propone una storia, a impianto soprattutto tematico, in cui la narrazione storico-politica si intreccia alle dimensioni religioso-culturali di volta in volta caratteristiche di un'epoca e gravide di conseguenze per le successive.
L'apocalittica: una nebulosa dagli spessori variabili, una matassa ingarbugliata. Verità che distruggono, segreti terribili trasmessi dal mondo degli angeli a quello degli uomini; peccati mostruosi fra cielo e terra; lotta cosmica tra demoni e angeli; coscienza della fragilità dell'uomo e della sua grandezza, del suo posto nel dramma della vita e della storia. Paolo Sacchi, messo da parte ogni tentativo di definizione preliminare dell'apocalittica, ha cercato di penetrare la nebulosa, di afferrare un capo della matassa. Mettendo a frutto scoperte recenti che mostrano come il cosiddetto Libro dei Vigilanti, solitamente considerato apocalittico, sia più antico degli altri scritti del genere, ha cominciato con lo studiare quest'opera trovando che essa sta a monte di una corrente di pensiero di grande importanza in Israele, se suoi elementi divennero comuni a tutto il giudaismo e altri poterono trasfondersi nell'essenismo e nel cristianesimo.
L'Indice Concettuale del Medio Giudaismo fornisce una nuova forma di repertorio che permette di accedere ai testi di un'epoca cruciale (300 a.C.-200 d.C.) per la storia del giudaismo e del cristianesimo. Dopo Famiglia, Sessualità e Messianismo, in questo 4° fascicolo è analizzato il sovralemma Eschata, che si articola nei lemmi "destino dell'individuo", "giudizio", "mondo a venire", "luoghi metastorici".
Accostarsi agli scritti di un maestro significa ritrovare in essi i segni delle vie da lui aperte nella ricerca. È quanto accade in questo libro di Paolo Sacchi, tra i maggiori studiosi a livello internazionale di giudaismo. Se le pagine si aprono su questioni di filologia e storiografia biblica, ove ancora si sente l’eco della lezione di Giorgio Pasquali, la parte seconda riguarda la formazione del giudaismo, al centro della quale «c’è Ezechiele, la cui figura appare sempre più come quella di un gigante nella sua capacità di scegliere e rielaborare all’interno della grande cultura babilonese gli elementi che rafforzavano la fede in YHWH, che da Dio di Israele diventò Dio del cosmo intero».
La terza sezione verte sul tema su cui più s’è soffermato Sacchi, la letteratura intertestamentaria: libri apocrifi, apocalittici, qumranici. Un giudaismo non unitario dove l’attenzione va rivolta all’origine di quei testi (Libro dei Vigilanti, Libro dei sogni, Libro delle parabole di Enoc) destinati a una tradizione segreta. L’ultima parte, «fra giudaismo e cristianesimo», avanza l’ipotesi che il cristianesimo sia sorto come una riflessione sulla vicenda di Gesù da parte di comunità formatesi nell’alveo di teologie ebraiche diverse. In fondo, sta in questo il gesto storiografico di Sacchi: mostrare come sotto ipotetiche identità rigide (l’ebraismo, il cristianesimo) si celi una costellazione di culture, affini e distanti, da far riemergere e interpretare nella loro interna complessità.
La religione dell'Israele antico; il giudaismo del Secondo Tempio, il periodo forse più tormentato e drammatico, ma anche creativo e decisivo, della storia millenaria di questa religione; il cosiddetto rabbinismo - cioè il tipo di ebraismo che si formò in conseguenza della crisi vissuta tra I e II secolo dell'era volgare e che ha costituito la forma dominante di ebraismo nei secoli successivi - e la formazione delle differenti tradizioni giudaiche; la diffusione della diaspora e, infine, le correnti riformate sorte tra Otto e Novecento che costituiscono il contributo più importante in periodo moderno alla storia della religione ebraica. Questo volume ha il pregio di fornire una ricostruzione completa e organica delle vicende che hanno portato alla elaborazione di un'esperienza religiosa centrata nelle relazioni problematiche e piene di tensione tra Dio e il popolo: Dio, Toràh, popolo ebraico e il rapporto tra questi tre elementi definiscono, dall'inizio a oggi, l'essenza del giudaismo.
L’Indice Concettuale del Medio Giudaismo è stato ideato da Paolo Sacchi ed è da lui diretto in collaborazione con Florentino García Martínez, Romano Penna, Günter Stenberger, Lucio Troiani e altri, per fornire una nuova forma di repertorio che permetta di accedere ai testi di un’epoca cruciale per la storia del giudaismo e del cristianesimo (300 a.C.-200 d.C.). La natura di questi scritti e le varie lingue in cui sono giunti fino a noi, infatti, hanno reso impossibile la redazione di uno dei consueti strumenti di indagine, come concordanze e dizionari. Prendendo in considerazione un tema (sovralemma), se ne analizzano i vari aspetti (lemmi e sottolemmi) in una ricca gamma di testi che, spaziando dagli ultimi scritti della Bibbia ebraica e i Deuterocanonici alla Mishnah, esamina gli Apocrifi dell’Antico Testamento, gli scritti di Qumran, gli scrittori giudeo-ellenistici, Filone, il Nuovo Testamento, Giuseppe Flavio, gli Apocrifi del Nuovo Testamento e gli autori cristiani dei primi due secoli.
In questo terzo fascicolo è analizzato il sovralemma Messianismo, che si articola nei lemmi “antimessia”, “era messianica”, “messia”, “precursore”, “tipologia”.
Indice Concettuale del Medio Giudaismo
a cura di Paolo Sacchi
L’Indice Concettuale del Medio Giudaismo è stato ideato da Paolo Sacchi ed è da lui diretto in collaborazione con Florentino García Martínez, Romano Penna, Günter Stenberger, Lucio Troiani e altri, per fornire una nuova forma di repertorio che permetta di accedere ai testi di un’epoca cruciale per la storia del giudaismo e del cristianesimo (300 a.C.-200 d.C.). La natura di questi scritti e le varie lingue in cui sono giunti fino a noi, infatti, hanno reso impossibile la redazione di uno dei consueti strumenti di indagine, come concordanze e dizionari. Prendendo in considerazione un tema (sovralemma), se ne analizzano i vari aspetti (lemmi e sottolemmi) in una ricca gamma di testi che, spaziando dagli ultimi scritti della Bibbia ebraica e i Deuterocanonici alla Mishnah, esamina gli Apocrifi dell’Antico Testamento, gli scritti di Qumran, gli scrittori giudeo-ellenistici, Filone, il Nuovo Testamento, Giuseppe Flavio, gli Apocrifi del Nuovo Testamento e gli autori cristiani dei primi due secoli.
In questo primo fascicolo è analizzato il sovralemma Famiglia, che si articola nei lemmi “eredità”, “genitori”, “matrimonio”, “parenti”, “prole”.
Indice Concettuale del Medio Giudaismo
a cura di Paolo Sacchi
L’Indice Concettuale del Medio Giudaismo è stato ideato da Paolo Sacchi ed è da lui diretto in collaborazione con Florentino García Martínez, Romano Penna, Günter Stenberger, Lucio Troiani e altri, per fornire una nuova forma di repertorio che permetta di accedere ai testi di un’epoca cruciale per la storia del giudaismo e del cristianesimo (300 a.C.-200 d.C.). La natura di questi scritti e le varie lingue in cui sono giunti fino a noi, infatti, hanno reso impossibile la redazione di uno dei consueti strumenti di indagine, come concordanze e dizionari. Prendendo in considerazione un tema (sovralemma), se ne analizzano i vari aspetti (lemmi e sottolemmi) in una ricca gamma di testi che, spaziando dagli ultimi scritti della Bibbia ebraica e i Deuterocanonici alla Mishnah, esamina gli Apocrifi dell’Antico Testamento, gli scritti di Qumran, gli scrittori giudeo-ellenistici, Filone, il Nuovo Testamento, Giuseppe Flavio, gli Apocrifi del Nuovo Testamento e gli autori cristiani dei primi due secoli.
In questo secondo fascicolo è analizzato il sovralemma Sessualità, che si articola nei lemmi “premesse”, “rapporto sessuale”, “valori della sessualità”, “astensione dalla sessualità”.