Il 4 novembre 1980, con un risultato schiacciante, gli americani eleggono presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan. È una valanga: Ronnie, come lo chiamano gli amici, vince in 45 Stati su 50; per il presidente uscente, il democratico Jimmy Carter, che chiedeva la rielezione, è un'umiliazione. Nonostante i numeri, l'ascesa di Reagan alla Casa Bianca è stata accolta con stupore: un ex attore di Hollywood, molto noto al pubblico televisivo, che assumeva la guida della più grande superpotenza planetaria? Si trattava di un azzardo pericoloso o di un evento in anticipo sui tempi? Quella di Ronald Wilson Reagan, in realtà, è una storia tutta americana. Nato a Tampico nel 1911, all'epoca una minuscola cittadina dell'Illinois, il piccolo «Dutch» - come viene soprannominato in famiglia per le linee paffute del volto - cresce nella regione geografica che è il cuore pulsante della nazione a stelle e strisce, il Midwest. Il padre è un cattolico irlandese senza un lavoro stabile e con il vizio dell'alcol, la madre una donna religiosissima, devota alla Chiesa dei discepoli di Cristo. Dopo la laurea in economia, Reagan approda a Hollywood quasi per caso e fa una discreta carriera nel mondo del cinema, fino a quando non scopre l'importanza dell'impegno politico, prima in qualità di presidente del sindacato degli attori (Screen Actors Guild) e poi come governatore della California dal 1967 al 1975 nelle file del Partito repubblicano, lui che da giovane aveva avuto simpatie per il democratico Roosevelt. La scalata al Grand Old Party era ormai tracciata. A quarant'anni dall'insediamento di Ronald Reagan alla Casa Bianca, Gennaro Sangiuliano dedica al presidente più popolare dell'America moderna una biografia dettagliata e avvincente, piena di informazioni, notizie e aneddoti. Se oggi gli anni Ottanta del Novecento sono ricordati come una stagione felice di benessere e di prosperità economica, lo si deve proprio a quella spinta di ottimismo, di pragmatismo e di modernizzazione che Reagan seppe imprimere agli Stati Uniti e di conseguenza a tutte le nazioni industrializzate dell'Occidente. Artefice, sul piano ideologico e culturale, della «rivoluzione conservatrice» e antistatalista che caratterizzò gli ultimi decenni del secolo breve, Reagan è anche il presidente degli Stati Uniti che ha sconfitto il comunismo sovietico - e vinto la Guerra fredda - «senza sparare un colpo», come dirà Margaret Thatcher. Guadagnandosi per sempre un posto nella Storia.
Nel 2018, la rivista «Forbes», che ogni anno stila la classifica dei settantacinque uomini più potenti del mondo, l'ha collocato al primo posto, davanti a Putin e Trump. Da quando una riforma costituzionale votata dall'Assemblea nazionale del popolo ha cancellato il limite massimo dei due mandati presidenziali, molti lo considerano il «nuovo Mao». Lui è Xi Jinping, presidente della Repubblica Popolare di Cina, segretario generale del Partito comunista cinese e, soprattutto, capo della Commissione militare centrale, il vero scettro del potere. Ma chi è l'uomo che regna come un monarca assoluto su oltre un miliardo e trecento milioni di individui? Cosa sappiamo dello stratega della «nuova via della seta», il colossale piano infrastrutturale e d'investimento che coinvolge Asia, Europa e Africa, ed è destinato a cambiare gli equilibri economici del commercio mondiale? Da questi interrogativi muove il libro di Gennaro Sangiuliano, che in pagine ben documentate ripercorre le tappe più significative della biografia del leader cinese: dall'iscrizione al Partito comunista cinese nel 1974 agli incarichi governativi nelle province di Shaanxi, Hebei, Fujian e Zhejiang, dalla guida della municipalità di Shanghai all'ingresso nel Comitato centrale, che lo trasforma nell'esponente di spicco della «quinta generazione» dei massimi dirigenti della Repubblica (dopo Mao, Deng Xiao Ping, Jiang Zemin e Hu Jintao). Dalla fine degli anni Novanta in poi, la sua ascesa all'Olimpo della nomenklatura cinese si rivelerà inarrestabile. Nel raccontarci la vita di Xi Jinping, nato nel 1953, sposatosi due volte e padre di una figlia, Sangiuliano compie anche un'ampia ricognizione sulla storia della Cina del Novecento, dalla Lunga Marcia alla proclamazione della Repubblica Popolare (1949), dal «grande balzo in avanti» alle sanguinose purghe della Rivoluzione Culturale, senza dimenticare il poderoso cammino di modernizzazione avviato da Deng Xiao Ping, il primo a dire al popolo cinese che «arricchirsi è glorioso». Oggi che la Cina è diventata una potenza economica globale, il carismatico Xi Jinping può portare avanti con ancora maggiore determinazione il suo progetto neonazionalista, fondato sulla riproposta del maoismo come «religione politica» e del confucianesimo come dogma culturale. Un disegno egemonico che, sull'altare di un aggressivo capitalismo di Stato a partito unico, è pronto a sacrificare - come testimoniano le violente proteste scoppiate di recente a Hong Kong - valori fondamentali quali la democrazia e la libertà. L'Occidente saprà raccogliere la sfida?
Chi è davvero Vladimir Putin? Un coraggioso protagonista del nostro tempo, capace di condizionare la politica internazionale, oppure l'ex colonnello del KGB non troppo avvezzo alla democrazia? Per rispondere, Gennaro Sangiuliano ripercorre le tappe principali dell'avventura umana e politica di «zar Putin»: radicato nell'anima profonda della Russia e nelle sue peculiarità sociopolitiche, Putin deriva il suo successo dalla capacità, di fronte a sfide impegnative e drammatiche, di riplasmare un'identità nella quale tanti cittadini russi si riconoscono. La ricostruzione di Sangiuliano si arricchisce di ipotesi interpretative fondate su una solida ricognizione delle fonti e ci aiuta a capire qualcosa di più del nostro presente.
La sua vittoria ha sorpreso un po' tutti. Mass media, esperti di sondaggi, intellettuali, politologi. Ha sorpreso, ancora di più, Hillary Clinton, la candidata democratica, che durante le primarie si diceva certa di poterlo sconfiggere. Sarebbe stata la prima donna della storia a diventare presidente degli Stati Uniti, ma non è andata così. L'America, lo sappiamo, è la terra delle opportunità. Forse è anche la nazione dove può accadere l'impensabile. Dal gennaio 2017, contro ogni previsione, alla Casa Bianca c'è Donald Trump. Per alcuni, l'american dream si è trasformato in un incubo. La sua presidenza, tra annunci choc, azzardi diplomatici e tweet al vetriolo, riserva sempre nuovi colpi di scena. Ma chi è davvero Donald Trump? Lo sprovveduto gaffeur poco avvezzo alle regole della politica o l'eccentrico miliardario che, nell'epoca della post-verità, dice finalmente le cose come stanno? Per poter dare una risposta, come ci suggerisce Sangiuliano in questo libro, occorre partire da lontano, dai momenti più significativi della sua biografia, a cominciare dalle origini della famiglia: nipote di un immigrato tedesco (il cognome, in principio, era Drumpf), figlio di un costruttore newyorkese che nei primi decenni del Novecento fece fortuna edificando palazzi nei quartieri popolari della Grande Mela, il giovane e irrequieto Donald frequenta prima l'accademia militare e poi l'esclusiva Wharton School, laureandosi in economia. Grazie allo straordinario fiuto per gli affari, l'ambizione smisurata e un'indubbia spregiudicatezza nel coltivare le relazioni che contano, riuscirà a creare un immenso impero immobiliare, diventando uno degli uomini più ricchi del mondo. In mezzo, ci sono gli scandali, i fallimenti, le copertine di «Time», i divorzi milionari, il successo in tv, il matrimonio con la giovane Melania... Nel raccontare la vicenda personale, imprenditoriale e politica di Donald Trump senza sconti e pregiudizi, Sangiuliano raggiunge un duplice obiettivo: mostrarci non solo le contraddizioni dell'America di oggi - sospesa tra neoisolazionismo, rigurgiti razzisti e lotta globale al terrorismo - ma anche la grave crisi di sovranità in cui sembrano precipitate le nostre democrazie.
La parabola personale di Hillary, da quarant'anni insediata ai vertici e nel ventre del potere americano, ripercorre la vicenda di questa grande nazione. Le conclusioni sono ancora tutte da scrivere. «Sono molto orgogliosa di essere stata una Goldwater girl , avevo idee radicate nel conservatorismo. Io non sono nata democratica.» È da questo paradosso, solo apparente, che Gennaro Sangiuliano prende le mosse per ricostruire il lungo cammino politico e sentimentale di Hillary Rodham Clinton, ex First Lady, ex Segretario di Stato durante l'amministrazione Obama ma, soprattutto, prima candidata donna alla presidenza degli Stati Uniti d'America. Nata nel 1947 a Park Ridge, sobborgo di Chigago, Hillary cresce con la passione politica che respira in famiglia – il padre è un convinto anticomunista – e quel Goldwater per il quale parteggia non è altro che il candidato repubblicano nella campagna presidenziale del 1964. Dopo la febbrile stagione del '68 e della contestazione studentesca – sono gli anni della guerra in Vietnam e delle battaglie per i diritti civili – Hillary matura una diversa coscienza politica e a Yale, dove si è iscritta per diventare avvocato, fa un incontro che le cambia la vita. Conosce un giovane brillante e carismatico dell'Arkansas («pareva un vichingo, con i capelli lunghi e la barba incolta…»), si chiama Bill e se ne innamora subito. Nasce una coppia, anzi, un vero e proprio sodalizio. Insieme si completano a vicenda: lui geniale, estroverso ma disordinato e incostante; lei diligente, perfezionista, ma capace di suscitare grandi antipatie. Entrambi puntano a una prestigiosa carriera politica e alla conquista del potere. E ci riescono. Hillary entra nello staff legale della commissione Giustizia della Camera che si occupa dell'impeachment di Nixon dopo lo scandalo Watergate; Bill diventa prima attorney general e poi governatore democratico dello Stato dell'Arkansas.
Chi è davvero Vladimir Putin? Un coraggiosso protagonista del nostro tempo, capace di condizionionare la politica internazionale, oppure l'ex colonnello del KGB non troppo avvezzo alla democrazia? Insomma, un "nuovo zar"? Per rispondere a questi e altri interrogativi, Gennaro Sangiuliano dedica al presidente della Federazione Russa, "l'uomo più potente dd mondo" secondo la rivista "Forbes", una biografia nella quale si ripercorrono le tappe più significative di una straordinaria avventura umana e politica. Personaggio enigmatico e complesso, Vladimir Vladimirovic Putin nasce a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1952, quando in URSS è ancora al potere Stalin. La sua è una famiglia di condizioni relativamente modeste: il padre è operaio specializzato, la madre presta servizio nella sede di un comando navale. Abitano in una kommunalka, una casa collettiva condivisa da più nuclei familiari. Biondiccio, piccolo di statura, gracile ma dotato di grande determinazione, "Volodja" cresce in piena Guerra fredda, lavorando per un lungo periodo nel KGB, il potente servizio segreto russo. Dopo la laurea in diritto internazionale, il matrimonio con la moglie Ljudmila nel 1983 e gli anni trascorsi a Dresda, nella DDR, la sua ascesa è rapida quanto sorprendente: già vicesindaco di Leningrado, dopo il crollo del Muro e la dissoluzione dell'Unione Sovietica diventa direttore dell'FSB, l'ex KGB, poi primo ministro della Federazione Russa, quindi Presidente...
Chi è davvero Vladimir Putin? Un coraggiosso protagonista del nostro tempo, capace di condizionionare la politica internazionale, oppure l'ex colonnello del KGB non troppo avvezzo alla democrazia? Insomma, un "nuovo zar"? Per rispondere a questi e altri interrogativi, Gennaro Sangiuliano dedica al presidente della Federazione Russa, "l'uomo più potente dd mondo" secondo la rivista "Forbes", una biografia nella quale si ripercorrono le tappe più significative di una straordinaria avventura umana e politica. Personaggio enigmatico e complesso, Vladimir Vladimirovic Putin nasce a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1952, quando in URSS è ancora al potere Stalin. La sua è una famiglia di condizioni relativamente modeste: il padre è operaio specializzato, la madre presta servizio nella sede di un comando navale. Abitano in una kommunalka, una casa collettiva condivisa da più nuclei familiari. Biondiccio, piccolo di statura, gracile ma dotato di grande determinazione, "Volodja" cresce in piena Guerra fredda, lavorando per un lungo periodo nel KGB, il potente servizio segreto russo. Dopo la laurea in diritto internazionale, il matrimonio con la moglie Ljudmila nel 1983 e gli anni trascorsi a Dresda, nella DDR, la sua ascesa è rapida quanto sorprendente: già vicesindaco di Leningrado, dopo il crollo del Muro e la dissoluzione dell'Unione Sovietica diventa direttore dell'FSB, l'ex KGB, poi primo ministro della Federazione Russa, quindi Presidente...
Raccontare l'avventura intellettuale di Giuseppe Prezzolini raccontando la sua vicenda umana. È la sfida di questa biografia che, attraverso i cento anni di vita dell'intellettuale più originale e scomodo del Novecento italiano, rilegge i più importanti fenomeni filosofici, letterari e politici del Secolo Breve. Con Prezzolini nasce la figura dell'intellettuale moderno, immerso nelle contraddizioni della società di cui è allo stesso tempo testimone e protagonista. Le avanguardie del primo Novecento, l'esperienza della "Voce", la più importante rivista culturale del secolo, la Grande Guerra, la nascita del fascismo, la Seconda guerra mondiale, il dopoguerra: Prezzolini ha marcato la vita culturale e politica italiana sfuggendo sempre alla tentazione delle ideologie e del conformismo. È stato l'inventore di Mussolini ma si autoesiliò in America quando sentì puzza di regime; era di destra ma non nostalgico, lodò la democrazia americana ma non lo stile di vita degli Usa. Amico di Papini e Longanesi, ma anche di Amendola, Croce e Gentile, è stato il maestro di Montanelli e della Fallaci. Anarchico ma conservatore, ha fatto della libertà la sua religione e della sua vita un romanzo dove nulla è inventato.