Dal 1977 il Centro siciliano di documentazione, intitolato a Giuseppe Impastato nel 1980, quando era considerato da molti un terrorista e un suicida, conduce un intenso lavoro di analisi, ricerca e intervento nelle scuole e sul territorio. Una presenza feconda di risultati, dalla verità finalmente raggiunta per il delitto Impastato e per il depistaggio delle indagini, alle analisi che si sono dimostate tra le più adeguate a rappresentare la complessità delle mafie, al recupero della memoria di lotte e figure ignorate e dimenticate, al progetto del No Mafia Memorial che nel 2019 ha avviato la sua attività. Un bilancio positivo, nonostante le difficoltà quotidiane, particolarmente pesanti in un contesto come quello siciliano.
Le cronache parlano di "trattativa" tra mafia e Stato come di un fatto eccezionale. In realtà il rapporto tra mafia e istituzioni è una costante della storia del nostro Paese. In questo scritto la mafia viene analizzata alla luce delle riflessioni dei maestri della sociologia e la sua soggettività politica si dispiega con un duplice profilo: essa come associazione criminale si può definire "gruppo politico", avendo un suo ordinamento, una sua dimensione territoriale e un apparato in grado di assicurare l'osservanza delle sue norme; con il suo sistema di rapporti concorre alla produzione della politica, determinando le decisioni e le scelte relative alla gestione del potere e alla distribuzione delle risorse. Se si può dire che finora non c'è stato Stato senza mafia e mafia senza Stato, un cambiamento di rotta si potrà avere solo se si incrociano due percorsi: la de-criminalizzazione del potere, attraverso una profonda democratizzazione, e la de-istituzionalizzazione della mafia. Una sfida aperta, un'ipoteca sul presente e sul futuro.
Una sintesi di un'attività di ricerca volta a dare un'immagine adeguata del fenomeno mafioso e delle lotte contro di esso, al di là degli stereotipi correnti. Se la mafia ha intrecciato nel suo percorso storico continuità e innovazione, rigidità formali ed elasticità di fatto, l'antimafia ha visto le grandi mobilitazioni del movimento contadino, dai Fasci siciliani della fine del XLX secolo agli anni '50 del XX secolo, e negli ultimi decenni l'impegno della società civile, generoso ma ancora oggi alla ricerca di un progetto complessivo. Oltre alla mafia siciliana vengono analizzate altre forme di crimine organizzato, nazionali e internazionali, che condividono la complessità del modello siciliano e si danno informazioni sulle iniziative contro di esse.
Gli scritti pubblicati in questo volume affrontano temi come il proliferare di fenomeni criminali di tipo mafioso e il ruolo dei processi di globalizzazione nel favorire e diffondere tali fenomeni. Dal traffico di droghe alle "nuove mafie" e al "crimine transnazionale", alla crisi della legalità internazionale con il confronto tra guerre e terrorismi, nel mondo contemporaneo si accavallano problemi che spesso vengono affrontati con stereotipi fuorvianti o con paradigmi parziali e inadeguati. La globalizzazione è sempre più un supermercato per pochi e una micidiale macchina di esclusione per gran parte della popolazione mondiale. In questo contesto l'accumulazione illegale è l'unica risorsa per molte aree del pianeta e i processi di finanziarizzazione dell'economia, con il prevalere di interessi speculativi, rendono sempre più difficile distinguere flussi di capitale illegali e legali. Un quadro impietoso e preoccupante in cui la possibilità di un futuro diverso è legata alla capacità di costruire un progetto praticabile di liberazione dalle varie forme di criminalità e di soluzione dei conflitti, ridefinendo la cooperazione internazionale attraverso la globalizzazione dei diritti e della partecipazione democratica.
Una satira contro la mafia e la criminalità del potere e insieme la denuncia di un male che divora la società contemporanea: l'assuefazione alla violenza e la considerazione del delitto come strada al successo nella gara a chi uccide di più, con armi più sofisticate e potenti. Questo testo è stato scritto subito dopo la strage di via Pipitone Federico del 29 luglio 1983 ed è dedicato al magistrato Rocco Chinnici, morto assieme agli uomini di scorta Salvatore Bartolotta e Mario Trapassi e al portiere del palazzo, Stefano Li Sacchi. Nel 1985 è stato pubblicato da Quale-cultura, autore un Anonimo del XX secolo, titolo Una modesta proposta per pacificare la città di Palermo, in omaggio a Swift. In questa ristampa l'Anonimo ha nome e cognome, il titolo è quello originario e vengono pubblicati testi inediti, scritti successivamente, recensioni, stralci di articoli e una lettera della scrittrice Giuliana Saladino, attenta lettrice ed estimatrice della Proposta.
Dal primo festino, nel 1625, ad oggi sono passati trecentottant'anni e Palermo è sempre puntuale all'appuntamento con la sua Santa Patrona. Ma è una santa che si festeggia o la città rende omaggio a se stessa, o ai potenti che l'hanno calpestata, illusa e disillusa, dai tempi del viceré a oggi? Uno scritto a metà strada tra pamphlet e saggio storico, con sapide digressioni sulle pesti reali o immaginarie raccontate da scrittori famosi, da Boccaccia a Manzoni, da Defoe a Camus, e una ricostruzione del culto di Santa Rosalia, dal poema di Petru Fudduni alle recenti spettacolarizzazioni.Nel XVII secolo Santa Rosalia spodestò le sante patrone di Palermo e ora all'alba del terzo millennio, al suo fianco è riapparso San Benedetto il Moro. Ma per liberarsi delle pesti del nostro tempo basteranno le intercessioni dei patroni celestiali e le deleghe ai miracolatori terreni?
Nell’anno delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia gli interventi pubblicati in questo volume propongono una riflessione su alcuni aspetti cruciali dell’'unificazione incompiuta'. Il ruolo delle classi dirigenti, le interpretazioni del Risorgimento, a cominciare da quelle di Marx, Engels e Gramsci, il dibattito su centralismo e federalismo, le reazioni della Chiesa cattolica, lo squilibrio Nord-Sud, l’analisi della borghesia mafiosa, il ruolo delle donne, la rilettura della Costituzione: questi i temi affrontati, con particolare attenzione alle vicende più recenti e al condizionamento che potranno esercitare sul futuro, in un paese che dopo il ventennio fascista, la difficile conquista della democrazia attraverso la Resistenza antifascista, il mezzo secolo di potere democristiano, vive la penosa esperienza del berlusconismo ed è lacerato dal secessionismo leghista. Con un’opposizione frammentata e una sinistra in crisi d’identità.
Il volume è corredato di una cronologia dettagliata sui principali avvenimenti dal 1861 a oggi.
Gli autori: Renato Covino, Antonio Moscato, Giuseppe Prestipino, Filippo Ronchi, Domenico Di Fiore, Enrico Guarneri, Santina Cutrona, Umberto Santino, Monica Lanfranco, Lillo Testasecca.
curatori: Enrico Guarneri, Umberto Santino.