La religione può rappresentare una fonte di energia per chi lotta in favore dei diritti umani? La teologia può offrire un contributo positivo ai movimenti sociali? Boaventura de Sousa Santos scandaglia il mondo in cui viviamo, pervaso da fondamentalismi religiosi di varia provenienza, e cerca di capire quale rapporto fruttuoso possa crearsi fra le teologie politiche oggi imperanti a varie latitudini del pianeta e le battaglie sociali di chi lotta per la dignità degli esseri umani. Come queste pagine tentano di dimostrare, solo una concezione contro-egemonica dei diritti umani può essere all'altezza di una simile sfida.
Il neoliberismo è morto. Se quando si profila la crisi della pandemia i mercati - considerati gli strumenti più efficienti di regolamentazione sociale - scompaiono, e le persone cercano rifugio nello Stato, il neoliberismo è morto. Beninteso: uno Stato capace di proteggere, non che sceglie di reprimere. Boaventura de Sousa Santos, smentendo il pessimismo apocalittico di Giorgio Agamben, indica un'alternativa al neoliberismo, ma anche al capitalismo tout court: è la preziosa, violentissima lezione del virus, che rende ancora più profonde le disuguaglianze sociali. Una pedagogia crudele, dalla quale è giunto il tempo di imparare.
Este libro se centra en los retos planteados a los derechos humanos cuando estos se ven confrontados con los movimientos que reivindican la presencia de la religión en la esfera pública. Estos movimientos, crecientemente globalizados, y las teologías políticas que los sustentan, constituyen una gramática de defensa de la dignidad humana que rivaliza con la que subyace a los derechos humanos y muchas veces la contradice. Las concepciones y prácticas convencionales o hegemónicas de los derechos humanos no son capaces de enfrentarse a esos retos y ni siquiera imaginan que sea necesario hacerlo. Como procuran demostrar estas páginas, solo una concepción contrahegemónica de los derechos humanos puede estar a la altura de dichos desafíos.