Per metà uomo e per metà mortale, Ercole è condannato dalla madre degli dèi a una vita di supplizi. Se il suo corpo è dotato di forza sovrumana, il suo animo è segnato da una profonda ferita. Ed è da lì che sgorga, incontenibile, la rabbia dell'eroe. Accecato dalla "belva rossa" della gelosia, Ercole ha sterminato l'amata moglie e il figlio. Le dodici fatiche sono il suo disperato tentativo di espiare quella colpa e di dimostrare agli dèi di essere degno dell'immortalità. In queste pagine vediamo Ercole alle prese con le più sfiancanti e gloriose tra le fatiche: a Creta dovrà fermare l'imbizzarrito toro di Minosse, in Tracia domerà le cavalle infernali del re Diomede, attraverserà l'oceano per rubare i buoi di Gerione e gli inferi per catturare il famigerato cane a tre teste Cerbero. Ma la sfida più grande, ciò che lo separa dall'immortalità, è il suo rapporto con le donne: per provare di essere guarito dalla furia femminicida, verrà ridotto in schiavitù al servizio della regina di Lidia. Ma sarà proprio dalla gelosia della sua nuova sposa Deianira che arriverà per lui la punizione definitiva.
Nella corsa conta più il fisico o la mente? Per diventare veloci, competitivi e resistenti quali abitudini occorre acquisire? Sono sufficienti i famosi 21 giorni? Massimo De Donno, esperto in apprendimento strategico, ha accettato la sfida di un amico: correre la maratona di New York, la gara più emozionante e prestigiosa al mondo. Parte quasi da zero, ma è deciso a mettersi in gioco, impegnarsi per un obiettivo importante, misurarsi non solo con le potenzialità del suo corpo, ma anche con le sue risorse di autodisciplina e resilienza. E tutto in tempi proibitivi. Comincia un programma che è anche un vero percorso di scoperta, sperimentando sulla sua pelle che tendini, muscoli, cuore e articolazioni hanno tempi di apprendimento diversi dai meravigliosi meccanismi della mente umana. E fra test, ripetute, nuove regole alimentari, gel, tecniche per prevenire gli infortuni, recuperi, scopre che anche per un maestro della motivazione come lui ci sono passaggi mentali sfidanti e inattesi. Fino a un traguardo che non è solo la finish line ma un nuovo sogno da inseguire. Prefazione di Giorgio Rondelli.
Il destino di Ercole, il più tragico degli eroi, è scritto nel suo sangue bastardo: per metà divino e per metà mortale, è frutto di una notte di passione rubata tra Zeus e la bellissima, inconsapevole Alcmena. Ma se l'ira di una donna tradita può essere implacabile, quella della Madre di tutti gli dei può trasformarsi in un'autentica maledizione. Era, accecata dalla rabbia per l'infedeltà del proprio sposo Zeus, ha in serbo per Ercole una vita di supplizi. Rifiutato dai genitori, che riversano tutto il loro amore sul suo gemello Ificle, il prodigioso ragazzo crescendo dimostra una forza fisica sovrumana, ma il suo animo è segnato da una ferita profonda. Nel senso di inadeguatezza e nella solitudine che lo abitano, trova terreno fertile la belva rossa della rabbia, che si abbatte persino su coloro che l'eroe ama davvero. Devastato dal senso di colpa, Ercole è così condannato a una lunga e tormentata espiazione: dodici insuperabili fatiche, impostegli dal pavido cugino Euristeo. Per guadagnarsi il proprio posto nell'Olimpo degli immortali, il figlio di Zeus si lancerà all'inseguimento di leoni invincibili, cerve dalle corna d'oro, mordaci uccelli dalle penne di bronzo, viaggerà ai confini del mondo e varcherà le soglie degli inferi. Ma ce la farà a lavarsi la coscienza dalle proprie gesta feroci, ad addomesticare la bestia ingorda che lo possiede e a trovare il coraggio di tornare ad amare? In questo primo volume del suo dittico, Simone Sarasso inizia a riscrivere la storia del più grande eroe dell'Occidente, e lo fa con uno stile moderno e visionario e il ritmo incalzante di un film d'azione, dando vita a un personaggio insospettabilmente vulnerabile, che incarna la fragilità stessa della condizione umana: un Ercole straordinariamente diverso da tutti quelli raccontati fino a ora.
Partire dal fondo per arrivare in cima. New York, inizi del Novecento: Charlie Luciano, Meyer Lansky, Bugsy Siegel e Frank Costello sono soltanto dei ragazzini: figli degli ultimi, emigranti senza un soldo in tasca, rinchiusi a Ellis Island e poi risputati nel fango del Lower East Side, il quartiere più miserabile di tutti e cinque i distretti. I ragazzi hanno sete di riscatto, non vogliono assomigliare ai propri genitori che tirano a campare con un salario da fame. Decidono di diventare qualcuno a qualunque costo: onoreranno la Terra delle Opportunità a modo loro. La scalata parte dal basso: gioco d'azzardo, quello che i poveracci consumano in strada. Meyer si riempie le saccocce imbrogliando ai dadi. Bugsy rapina i polli. Frank sogna di sposare la ragazza dei suoi sogni, ma ha il grilletto facile: per tutti è il Pistolero. Charlie vende "protezione", dall'East Village fino a Delancey Street la sua parola è legge: se qualche irlandese ti importuna, ragazzino, rivolgiti a Luciano. Per due centesimi a settimana se ne occuperà lui, e nessuno ti darà più fastidio. I quattro danno vita a una joint venture mai vista prima nel mondo da cui provengono: italiani ed ebrei gomito a gomito per gettare le fondamenta di un autentico impero del crimine. Ma è alla proclamazione del Volstead Act, il 17 gennaio 1920, che arriva la rivoluzione: il Proibizionismo cambia ogni cosa, i soldi grossi sono dietro l'angolo...
Chi era Aeneas prima di diventare leggenda? Per generare quel figlio dagli occhi color del mare, la divina Afrodite non ha disdegnato le grazie di un comune mortale, lo spiantato Anchise. Ma nonostante i natali, la strada del piccolo Aeneas inizia in salita. Abbandonato dalla madre e allevato dalle ninfe, si fa uomo con il duro addestramento di un centauro: non sa che nelle sue vene scorre il sangue di una dea e del fondatore di Troia. E, prima di essere riconosciuto come nipote da re Priamo, è la ferocia selvaggia del misterioso Alessandro a insegnargli la violenza. L'amore, quello arriva dopo, a corte, e ha le lentiggini dorate della dolce Creusa. Ma sull'Olimpo qualcuno ha già scelto per lui: Aeneas non è destinato a una vita umile da pastore. È un principe guerriero, e il suo futuro sarà luminoso, così è scritto nelle stelle. E se a Sparta non riesce a evitare che Paride compia il maledetto ratto della bellissima Elena e scoppi la guerra tra le guerre, quando a Troia divampano le fiamme, Aeneas scopre sulla sua pelle che al Fato non si può che obbedire.
80 d.C. È il primo giorno dei giochi inaugurali dell'Anfiteatro Flavio, il primo di cento. La folla sugli spalti è in fibrillazione e il meglio dell'aristocrazia riempie la tribuna d'onore. Da qui, l'imperatore Tito si gode il suo capolavoro: un gigante di marmo e pietra a sfidare il cielo. Per la massima gloria di Roma. Sulla soglia dell'arena, che le generazioni future chiameranno Colosseo, c'è un gladiatore. Ha l'animo rotto ed è armato per uccidere. Il nome con cui il pubblico lo acclama, nell'odiato latino degli invasori, è Vero. Presso il suo popolo ne aveva un altro, ma è bruciato insieme al suo villaggio, alla sua lingua d'origine, al suo passato e alla sua libertà. Non esiste più niente per lui da allora, solo la rabbia da alimentare come un fuoco. Oggi, dopo anni di duro addestramento e infiammato dalla passione per la giovane Giulia, Vero sarà il protagonista del più atteso spettacolo di morte della giornata. Si combatte ormai da ore, nel Colosseo, ma non c'è lotta più crudele di quella che sta per cominciare: il gladiatore dovrà scontrarsi con il suo migliore amico e uno dei due cadrà sotto i colpi dell'altro. Perché nell'arena vige un'unica legge: vincere, e portare sulle spalle il peso del sangue, o morire, precipitando nell'oblio degli sconfitti.
Elmi e corazze di legionari si specchiano nel Tevere. L'Aquila e la Croce sulle insegne romane svettano al richiamo della battaglia. In prima fila, l'imperatore Costantino guida l'assalto dei suoi uomini, devastante. Il nemico è in fuga, ma il fragile ponte di legno non ne regge il peso. Non c'è via di scampo: le acque del fiume si tingono di rosso, chiudendosi su migliaia di cadaveri. È così che Costantino entra a Roma da trionfatore, con la testa del suo avversario Massenzio su una lancia. Ha realizzato l'ambizioso sogno di unificare il maledetto Impero. Ma a tenere tutto il mondo nelle proprie mani mani che hanno impugnato la spada, mani sporche di sangue - si sta soli. E Costantino lo sa bene. La sua sete di potere lo ha spinto a calpestare chiunque, anche chi lo ama, dalla bellissima moglie Fausta al suo mentore Diocleziano, pagando un prezzo altissimo: la sua libertà. Perché nei palazzi del potere e sui campi di battaglia ogni alleanza può rivelarsi fatale e ogni combattimento essere l'ultimo.
Erano sbirri corrotti, traditori della Repubblica, politici con le mani sporche di sangue, spacciatori irlandesi in affari con Cosa Nostra, ragazzi in nero pronti a tutto. Se solo un istante delle loro esistenze avesse imboccato una strada diversa, l'Italia come noi la conosciamo non sarebbe esistita... Tra il 1954 e il 1972 questa gente teneva in pugno il paese. Senza di loro la Storia italiana sarebbe tutta un'altra storia. Da Milano a Roma, da Cuba a New York, un viaggio nero e amaro alle radici di un'Italia senza eroi. La storia di un paese dilaniato dalle stragi, fatto a pezzi dalle guerre di partito, cresciuto nel sangue. Un'Italia che ha perso il ricordo dell'onore e dell'innocenza, dove le ideologie sono andate a farsi benedire da un pezzo. In mezzo a tutto questo si muove Andrea Sterling, un personaggio che è la personificazione del Male, il filo nero che unisce i delitti più efferati e oscuri compiuti nel nostro Paese.
80 d.C. È il primo giorno dei giochi inaugurali dell'Anfiteatro Flavio, il primo di cento. La folla sugli spalti è in fibrillazione e il meglio dell'aristocrazia riempie la tribuna d'onore. Da qui, l'imperatore Tito si gode il suo capolavoro: un gigante di marmo e pietra a sfidare il cielo. Per la massima gloria di Roma. Sulla soglia dell'arena, che le generazioni future chiameranno Colosseo, c'è un gladiatore. Ha l'animo rotto ed è armato per uccidere. Il nome con cui il pubblico lo acclama, nell'odiato latino degli invasori, è Vero. Presso il suo popolo ne aveva un altro, ma è bruciato insieme al suo villaggio, alla sua lingua d'origine, al suo passato e alla sua libertà. Non esiste più niente per lui da allora, solo la rabbia da alimentare come un fuoco. Oggi, dopo anni di duro addestramento e infiammato dalla passione per la giovane Giulia, Vero sarà il protagonista del più atteso spettacolo di morte della giornata. Si combatte ormai da ore, nel Colosseo, ma non c'è lotta più crudele di quella che sta per cominciare: il gladiatore dovrà scontrarsi con il suo migliore amico e uno dei due cadrà sotto i colpi dell'altro. Perché nell'arena vige un'unica legge: vincere, e portare sulle spalle il peso del sangue, o morire, precipitando nell'oblio degli sconfitti.
New Jersey, 2007: qualcosa di molto pericoloso viene rubato da una base militare del governo americano. Quattro agenti segreti si mettono sulle tracce dell'oggetto misterioso, lo inseguono attraverso tre continenti sfidando la morte per portare a termine la missione. Aisha, l'esotico fiore all'occhiello della CIA, Mordechai Dekhnavitsh, il numero uno del Mossad e Viscardi, lo spietato assassino del Vaticano. Tutti i Servizi del mondo sono a caccia della Spia, l'uomo senza nome che ha rubato ciò che potrebbe cambiare le sorti dell'intero pianeta. Un oggetto narrativo senza precedenti, un'esperienza d'intrattenimento unica nel suo genere: J.A.S.T. è un romanzo, ma non è solo un romanzo.
I tre volumi contenuti nel prezioso cofanetto raccolgono i dieci episodi della serie che rivoluzionerà la narrativa d'azione. Ogni episodio di J.A.S.T. ha la durata, il ritmo e lo stile narrativo delle puntate delle fiction televisive americane.