«Dovevo cercare di parlare di lei: non solo della sua perdita, ma di lei viva e palpitante, di ciò che abbiamo vissuto insieme, di tutto quello che mi ha dato e non solo di quello che mi ha tolto con la sua assenza. Dovevo, soprattutto, asciugarmi le lacrime e cercare di avvicinarmi a ciò che è stata lei in sé, avulsa dal sottoscritto, alla sua essenza interiore che sono appena riuscito a intravedere e che ho amato ciecamente. Ma dovevo anche raccontare la sofferenza, atroce e definitiva, patita negli ultimi mesi e sopportata con un coraggio superiore a quello che mostravo io con i miei gemiti esibizionisti. Uno dei primi giorni del nostro calvario, all'ospedale di Pontevedra, appena conosciuta la diagnosi il cui esito fatale ancora ignoravamo ma che già presagivamo capace di separarci, abbracciati sul tuo letto sfatto, mi dicesti: "Se tu non lo racconti, nessuno saprà che cosa siamo stati l'uno per l'altro". Non sono sicuro di poterlo raccontare, amore mio, temo di non essere all'altezza di una tale sfida, ma capisco che sarebbe miserabile, da parte mia, non provarci nemmeno. Ecco dunque che cosa mi resta da fare.» Fernando Savater ha deciso di scrivere questo libro dopo la morte di sua moglie Sara. Pagine toccanti e sincere che raccontano l'esperienza della malattia e della morte, che parlano a chi ha perso un affetto caro, ma che sono insieme un inno alla vita e all'amore.
"Per quanto cambi il contesto esterno, per quanto profondamente possano variare i costumi, per quanto la tecnologia possa alterare la nostra percezione dello spazio e portare nelle nostre case fiumi inesauribili di informazioni, per quanto la società si trasformi (in meglio o in peggio non importa) fino a diventare irriconoscibile, il fatto di essere umani ci obbliga a domandarci come dovremmo rapportarci al prossimo. Perché siamo umani grazie al fatto che altri umani ci donano umanità. E che noi gliela restituiamo." A vent'anni dal suo successo editoriale, "Etica per un figlio", Savater torna a parlare con i giovani delle sfide etiche che la società, la politica di oggi e i cambiamenti tecnologici pongono loro: "Dobbiamo essere preparati, per poter essere protagonisti delle nostre vite e non semplici comparse".
"Molte persone, quando sentono parlare di filosofia, hanno un sussulto. Alcune di loro si mettono addirittura a tremare: filosofia? Che roba è? Sicuro non mi riguarda. E sbagliano, perché le domande fondamentali della filosofia prima o poi ce le siamo poste tutti: riguardano la morte, la verità, la giustizia, la natura, il tempo. Fare filosofia non è altro che riflettere sulla nostra umanità. Se non vi spaventa il fatto di essere umani, non vi può spaventare la filosofia. Ma chi sono i grandi filosofi? Persone come noi, che nel corso dei secoli hanno manifestato inquietudini per le stesse cose che ci rendono inquieti oggi. La loro storia è la storia delle avventure della ragione, la storia del loro genio e del loro ingegno, una storia in cui non mancano persecuzioni, prigioni e martiri, ma neppure scoperte sorprendenti. Questo libro vuole raccontarla con semplicità, senza pedanterie accademiche, perché chi la legge goda, senza complessi e compromessi, della sua emozione intellettuale". Età di lettura: da 11 anni.
La proibizione delle corride decretata dal Parlamento catalano nel 2010 ha riportato alla ribalta l'antico e mai sopito dibattito sull'ammissibilità morale di uno spettacolo molto radicato in Spagna e molto criticato altrove. I sostenitori si appellano ai valori estetici della corrida e al significato ancestrale di una tradizione che sublima nel combattimento tra uomo e toro l'antagonismo innato tra la nostra specie e gli animali feroci. I detrattori la condannano come una pratica selvaggia che dietro l'ipocrisia della lotta ad armi pari tra uomo e fiera nasconde la crudeltà di uno spettacolo di sofferenza e di morte. In mezzo a queste due posizioni si colloca il libro di Fernando Savater, che affronta la questione senza pregiudizi, cercando, attraverso un excursus storico, filosofico e culturale, di ricondurla all'alveo che le è proprio: quello dell'etica. Le domande che pone Savater (Gli animali sono 'umani' nella stessa misura in cui gli uomini sono animali? La loro felicità e la loro salute fanno parte dei nostri doveri morali? Quali sono, nello specifico, questi doveri? È peggiore la morte del toro in corrida o la vita di un animale da macello?) sono tanto pertinenti quanto spiazzanti, e ancora più spiazzanti sono le risposte, che non investono soltanto l'ambito specifico della corrida ma interessano in generale l'intera architettura dei rapporti tra esseri razionali e irrazionali, liberando il campo da falsità, ipocrisie e "buonismi".
Molte persone, quando sentono parlare di filosofia, hanno un sussulto. Filosofia? Che roba è? Sicuro che non è per me.
E sbagliano, perché le domande fondamentali della filosofia prima o poi ce le siamo poste tutti: riguardano la morte, la verità, la giustizia, la natura, il tempo… Fare filosofia non è altro che riflettere sulla nostra umanità. Se non vi spaventa il fatto di essere umani, non vi può spaventare la filosofia.
Ma chi sono i grandi filosofi? Persone come noi, che nel corso dei secoli hanno manifestato inquietudini per le stesse cose che ci rendono inquieti oggi. La loro storia è la storia delle avventure della ragione, la storia del loro genio e del loro ingegno, una storia in cui non mancano persecuzioni, prigioni e martiri, ma neppure scoperte sorprendenti.
Questo libro vuole raccontarla con semplicità, senza pedanterie accademiche.
In breve
«Caro figlio, in questo libro cercheremo di riflettere un po’ sul fatto fondamentale che gli uomini non vivono isolati, ma riuniti in società. Parleremo del potere e dell’organizzazione, del mutuo soccorso e dello sfruttamento dei deboli da parte dei forti, dell’uguaglianza e del diritto alla differenza, della guerra e della pace. Parleremo delle ragioni dell’obbedienza e di quelle della ribellione. Tu mi conosci: anche se in questo libro penso di schierarmi del tutto apertamente da una parte o dall’altra, qualora mi vada di farlo, non ho intenzione di fare la morale alla fine su chi sono i ‘buoni’ e chi i ‘cattivi’. Andremo alla ricerca delle questioni fondamentali, di ciò che è in gioco nella politica e non di ciò a cui giocano i politici».
Indice
Prologo - Prologo all’edizione 1993 - 1. Siamo qui riuniti... - 2. Obbedienti e ribelli - 3. Vediamo un po’ chi è che comanda - 4. La grande invenzione greca - 5. Tutti per uno, uno per tutti - 6. Le ricchezze del mondo - 7. Come far guerra alla guerra - 8. Liberi o felici? - Epilogo. Potevamo arrivare fin qui - Dizionario del cittadino che non ha paura di sapere - Commiato
"La maggior parte dei nostri più imperiosi desideri è destinata a evitare, differire o esorcizzare la morte. Saperci mortali è innanzitutto saperci votati alla perdita. La cosa più grave non è esattamente non durare, ma piuttosto che tutto si perda come se non fosse mai esistito." Questo libro parla di religione, o meglio di religioni: cosa significa credere, in che cosa crediamo o non crediamo e che rapporto hanno queste credenze con la più importante di tutte, l'aspirazione all'immortalità. Ma parla anche della verità, della differenza tra credulità e fede, delle vie non dogmatiche dello spirito, delle implicazioni politiche dei fanatismi ortodossi, del ruolo della formazione religiosa nell'educazione delle democrazie laiche. E parla anche forse soprattutto - di come si può vivere di fronte all'inevitabile, senza concessioni al panico né eccessi di speranza.
"Caro figlio, in questo libro cercheremo di riflettere un po' sul fatto fondamentale che gli uomini non vivono isolati, ma riuniti in società. Parleremo del potere e dell'organizzazione, del mutuo soccorso e dello sfruttamento dei deboli da parte dei forti, dell'uguaglianza e del diritto alla differenza, della guerra e della pace. Parleremo delle ragioni dell'obbedienza e di quelle della ribellione. Come in "Etica per un figlio", anche in questo libro penso di schierarmi del tutto apertamente da una parte o dall'altra, qualora mi vada di farlo, non ho intenzione di fare la morale su chi sono i "buoni" e chi i "cattivi", né ti consigliere chi devi votare e neppure se votare. Andremo alla ricerca delle questioni fondamentali, di ciò che è in gioco nella politica e non di ciò a cui giocano i politici... Dopo di che, tu avrai l'ultima parola: fa in modo che nessuno te la tolga né la pronunci al posto tuo." Le motivazioni fondamentali che hanno da sempre mosso l'agire politico degli uomini, passate in rassegna dallo sguardo di Fernando Savater.
"La maggior parte dei nostri più imperiosi desideri è destinata a evitare, differire o esorcizzare la morte. Saperci mortali è innanzitutto saperci votati alla perdita. La cosa più grave non è esattamente non durare, ma piuttosto che tutto si perda come se non fosse mai esistito." Questo libro parla di religione, o meglio di religioni: cosa significa credere, in che cosa crediamo o non crediamo e che rapporto hanno queste credenze con la più importante di tutte, l'aspirazione all'immortalità. Ma parla anche della verità, della differenza tra credulità e fede, delle vie non dogmatiche dello spirito, delle implicazioni politiche dei fanatismi ortodossi, del ruolo della formazione religiosa nell'educazione delle democrazie laiche. E parla anche forse soprattutto - di come si può vivere di fronte all'inevitabile, senza concessioni al panico né eccessi di speranza.
"Non è vero che un'etica laica, senza assoluti e senza miti, non può fornire modelli educativi efficaci. Savarer lo dimostra: la moralità è autonomia, capacità di non sottomettersi, amore di sé nel senso migliore del termine. Un libro intenso ma anche amichevole, che genitori e maestri dovrebbero leggere e commentare insieme ai loro figli, discepoli, amici adolescenti." (Gianni Vattimo)
Ciò che ci distingue in quanto esseri umani è la capacità di decidere e inventare azioni in grado di trasformare la realtà e noi stessi. Tale predisposizione, che si chiama 'libertà', è insieme condanna e fondamento di ciò che consideriamo la nostra dignità raziocinante. Per capire che cosa s'intende con 'libertà', dobbiamo pensare allora a ciò che significa e comporta la capacità di scegliere. In questo libro Savater delinea un'antropologi della libertà umana ed entra nel merito dei tipi di scelta da fare per affrontare meglio il nostro destino di uomini: la verità e il piacere, la politica e l'educazione civica, la tanto sottovalutata virtù dell'umanità in quanto tale e l'umile accettazione della nostra contingenza.
Nato a San Sebastián nel 1947, filosofo-scrittore, Fernando Savater è uno dei maggiori intellettuali spagnoli di oggi. In questo libro ricostruisce la sua vita, e i suoi "contrattempi": dalla scoperta della televisione a dodici anni alla battaglia contro la dittatura di Franco e l'autoritarismo in università, l'abilità dialettica della madre, la "nonnità" del padre, l'impegno civile contro il terrorismo basco, l'origine della bugia, l'insegnamento dei fumetti... Un racconto che ha il sapore di una confidenza in cui Savater parla dei suoi gusti, delle sue passioni, dei luoghi amati e delle persone care.