I saggi indagano criticamente alcuni tratti distintivi del comunismo. Molti pensatori socialisti hanno individuato nel regime sovietico una forzatura ingiustificata della storia, che solo la guerra mondiale ha reso possibile. Tuttavia, esiste un filone radicale liberale e democratico (da Dewey a Polanyi, da Russell ad Arendt, da Habermas a Lefort, da Salvemini a Rosselli, da Venturi a Bobbio) che, pur rifiutando i dogmi del marxismo e la deriva totalitaria dell'URSS, si è chiesto quali problemi ineludibili il comunismo moderno abbia messo in luce: la tendenza del capitalismo alla mercificazione, l'involuzione imperialista degli Stati e la messa in discussione delle teorie liberiste.