Sono prete da quarant'anni, ma, fin dagli anni del seminario, ho sempre vissuto l'ansia della credibilità. Non mi fanno problema gli errori, gli sbagli, i peccati. Del resto: chi di noi è senza peccato? Però, ha sempre costituito per me un ostacolo insormontabile tutto ciò che sa di fariseismo, di doppiezza e di moralismo. Si dice una cosa e se ne fa tranquillamente un'altra; si predica con convinzione una verità che non tocca minimamente la propria vita concreta, né il portafoglio, né la modalità di relazionarsi con gli altri. Ci si proclama onesti senza sentire il dovere di confrontarsi con le norme che regolano il bene comune, ci si dice buoni continuando a coltivare pettegolezzi, maldicenze e calunnie. Ci si definisce religiosi, ma non si è mai letto il Vangelo con un cuore intelligente e appassionato. Il modo migliore per essere credibili è imitare il Gesù uomo, facendo diventare carne ogni sua parola, spirito ogni suo sogno, certezza ogni sua speranza. Dobbiamo paragonarci a lui, confrontarci con il suo esempio, ripercorrere i suoi sentieri, conoscerlo a fondo perché lui, come uomo, è "luce, verità e vita".
"Nella vita ho sempre sognato di essere uno tra i tanti testimoni di Gesù, ben consapevole della mia inadeguatezza, ma anche certo che solo attraverso la conoscenza dei Vangeli mi sarebbe stato possibile intravedere i suoi sogni, quelli inconsci e quelli palesi, penetrare nella sua logica e nel suo modo di intrattenersi con il Padre, condividere la sua passione per gli ultimi della società, armarmi del suo coraggio per allontanare da me ciò che è farisaico e formale". È l'ottica con cui è scritto questo libro di commento al vangelo di Luca: sia per offrire l'occasione di leggerlo totalmente, almeno una volta all'anno, e così riscoprire nuovamente frasi che scuotono e turbano, incalzano e stimolano; sia per legare questi brani alla vita quotidiana e alla storia passata e presente, mostrando così il cammino che ci resta da fare per realizzare il progetto di Gesù.
«Suo Padre uscì a supplicarlo» (Lc 15,38), citazione tratta dalla parabola evangelica del figlio prodigo, dà il titolo a questo libro perché esplicita l’intento degli Autori: dire ai “fratelli maggiori”, che si considerano buoni e giudiziosi, di lasciar andare l’alterigia e la prosopopea da primi della classe e di accogliere le suppliche di questo Genitore che sogna che i nostri cuori emigrino definitivamente verso le acque calde della compassione e dell’accoglienza.
Sergio Messina è un assistente religioso ospedaliero di Torino. Da oltre vent’anni è presidente dell’associazione «L’Accoglienza», che segue a domicilio i malati terminali e che ha in programma, per il 2008, l’apertura e la gestione di un hospice che è in fase di realizzazione nel comune di Caselle Torinese. Don Messina tiene inoltre corsi e dibattiti sul tema «Vivere il morire», suscitando ovunque interesse e coinvolgimento. Presso la nostra casa editrice ha già pubblicato Vivere il morire, Senza rancori, rimpianti e rimorsi. Riflessioni per «vivere il morire» e, con Pierfortunato Raimondo, Abbiate sale in voi stessi. Commento al Vangelo dell’anno B; Avvenga secondo la vostra fede. Commento al Vangelo dell’anno A
Pierfortunato Raimondo, ex bancario, è insegnante di religione in una scuola secondaria della provincia di Torino. Si è occupato di animazione, formazione degli educatori e politiche giovanili a livello ecclesiale, associazionistico e comunale.
Questo commento al Vangelo dell’anno A vuole essere un aiuto a riflettere sulla Parola, accompagnati dalla preghiera e dal racconto di esperienze di vita e di fede. Un modo per riconciliarci con la nostra fede, la sola via che conduce all’incontro con Lui.
Sergio Messina è un assistente religioso ospedaliero di Torino. Da oltre vent’anni è presidente dell’associazione «L’Accoglienza», che segue a domicilio i malati terminali e che ha in programma, per il 2008, l’apertura e la gestione di un hospice che è in fase di realizzazione nel comune di Caselle Torinese. Don Messina tiene inoltre corsi e dibattiti sul tema «Vivere il morire», suscitando ovunque interesse e coinvolgimento. Presso la nostra casa editrice ha già pubblicato Vivere il morire, Senza rancori, rimpianti e rimorsi. Riflessioni per «vivere il morire» e, con Pierfortunato Raimondo, Abbiate sale in voi stessi. Commento al Vangelo dell’anno B.
Pierfortunato Raimondo, ex bancario, è insegnante di religione in una scuola secondaria della provincia di Torino. Si è occupato di animazione, formazione degli educatori e politiche giovanili a livello ecclesiale, associazionistico e comunale.
Commento al Vangelo dell'Anno B.