«La ragione misura di tutte le cose» è stato lo slogan pretenzioso di tutti i razionalisti. Ma costretti a escludere ciò che la ragione non riusciva a misurare, finivano sempre per trasformare la ragione stessa in una gabbia, privandola di mille energie conoscitive. «La ragione protesa a tutte le cose», anche a quelle che la superano da ogni parte, è stato, invece, il principio glorioso di tutti i veri filosofi, innamorati della Verità. Essi hanno ritenuto beatificante il fatto di accendersi e di vibrare di commozione ogni volta che la loro ragione sfiorava il mistero, sempre convinti che sia gloriosamente ragionevole accoglierne la rivelazione, se essa viene donata. E quando Dio, l'Assoluto Vero, comincia a manifestarsi, la ragione non teme di essere schiavizzata, ma si inoltra in ampiezze e profondità illimitate. In questo libro padre Antonio Maria Sicari «riascolta» cinque grandi Santi e Dottori della Chiesa (sant'Agostino, sant'Anselmo d'Aosta, sant'Alberto Magno, san Tommaso d'Aquino e J.H. Newman) in cui la ragione umana è luminosa e affascinante come quando è pervasa dalla fede.
I santi qui presentati hanno accompagnato la vita della Chiesa negli ultimi anni. Cinque di essi hanno illustrato il tema della misericordia vissuto durante l'anno giubilare voluto da papa Francesco: sono stati perciò rivisti e approfonditi i profili di Faustina Kowalska, Elisabetta Canori Mora, Damiano de Veuster, Alberto Chmielowski e Leopoldo Mandié. Gli altri cinque sono stati scelti per illuminare alcuni drammi del nostro tempo. San Tommaso d'Aquino per contrastare la «aggressione al Creatore» di chi oggi pretende di ridisegnare perfino la natura umana, contrastando non soltanto la Parola rivelata di Dio, ma la stessa ragione. La serva di Dio Elisabetta Leseur, per mostrare «i miracoli dell'amore» che possono unificare, guarire e santificare anche le profonde lacerazioni radicate a livello di una diversa fede. Altri due ritratti han voluto raccontare l'entusiasmo della giovinezza cristiana, che si irradiò sia dal volto di un carabiniere ventiduenne (il servo di Dio Salvo D'Acquisto) che donò la sua vita per coloro che doveva custodire; sia dal volto venerabile di un missionario ultranovantenne (il beato Clemente Vismara) che visse 65 anni nelle foreste della Birmania e «morì senza essere mai invecchiato» tanta era la gioia che continuò sempre a donare ai più poveri tra i poveri. L'ultimo Ritratto è atipico perché ha voluto ricordare il centenario delle apparizioni di Fatima (1917-2017) evocandone il messaggio più ardente e più urgente: la necessità che il mondo trovi davvero rifugio nel Cuore di Gesù, ma contemplandolo - ora all'inizio del terzo millennio - custodito e difeso nel Cuore Immacolato della sua Santissima Madre.
Il volume si apre con il lungo ritratto dedicato alla vocazione e alla missione di san Paolo, l'Apostolo delle genti. L'autore si sofferma poi sull'immensa «opera contemplativa» compiuta da santa Giovanna Francesca di Chantal, nella Francia lacerata dalle guerre di religione. Delinea due profili di «santi della carità» (il veronese san Giovanni Calabria e il tedesco-russo servo di Dio Friedrich Joseph Haass), diversissimi tra loro ma accesi dalla stessa passione per l'ecumenismo della misericordia e della santità. Racconta due appassionanti e gloriose vicende di martirio, una nella Germania nazista (il beato Franz Jägerstätter) e una nel Vietnam comunista (il servo di Dio E-X. Nguyen Van Thuan): un giovane padre di famiglia e un vescovo, segnati dalla stessa irremovibile dedizione a Cristo e alla sua Chiesa. E «sorprende» col lungo ritratto di una «venerabile» di sei anni e mezzo: la piccola Nennolina (Antonietta Meo), che si abbracciò alla Croce di Gesù così intimamente e con tanto cuore da maturare anche nell'intelligenza della fede: una «prodigiosa esistenza teologica», realizzata da quel Padre celeste che «si compiace di rivelarsi ai piccoli». Infine ci restituisce il volto luminoso di Giovanni Paolo I, il Papa chiamato a mostrare, sia pure fugacemente, la dolcezza del cuore della Chiesa, quando ella si sofferma sul suo compito originario, quello di essere madre ed educatrice dell'umanità. In soli trentatré giorni di pontificato, papa Luciani ci ha mostrato il sorriso della santità: la santità che sorride e il sorriso che ci fa santi.