Nel cinquantesimo anniversario di sacerdozio, l'autore ripercorre mezzo secolo della sua vita di prete, educatore, psicoterapeuta e docente, attraversata da un impegno costante nell'attività formativa. Il libro rivolge un'attenzione prevalente non tanto alle verità da credere e da vivere, ma soprattutto ai processi della crescita, ai passaggi da compiere affinché i valori divengano autentiche motivazioni e vita vissuta. "L'esperienza di una formazione umana, spirituale e ministeriale mi ha portato ripetutamente e in tanti modi ad assaggiare e gustare la pienezza di vita ricercata nei vari tempi e luoghi di servizio", scrive l'autore. "Questa pienezza di vita me la ero sentita proporre da dentro e da fuori come una promessa affidabile nelle varie fasi della chiamata vocazionale". Prefazione di Amedeo Cencini.
Perché oggi la confessione fa tanto problema? Che relazione c’è tra senso di colpa e senso del peccato? Come restituire alla riconciliazione il suo volto di incontro festoso? Sono varie le scienze tra loro complementari che, sotto diversa angolatura, danno il proprio apporto per illuminare questo lato oscuro dell’esperienza personale e comunitaria: teologia, filosofia, psicologia, antropologia culturale, ecc. Il contributo dell’autore affronta la questione dalla prospettiva fenomenologica con un approccio di tipo psicologico e pedagogico-pastorale. L’itinerario inizia dall’individuazione dei problemi oggi posti alla riconciliazione e all’educazione della coscienza morale, indica la strada per facilitarne il superamento e approda infine alla riconciliazione – sacramento e atteggiamento –, vista principalmente attraverso le istanze antropologiche. Il testo è completato da esercizi di approfondimento e personalizzazione, efficacemente sperimentati con singoli e gruppi, nonché da 14 tavole esplicative.
Sommario. Parte I: la riconciliazione come invito pressante e come problema. 1. Potersi riconciliare: il laborioso cammino della riconciliazione. 2. La confessione, una necessità e un problema. 3. Formazione della coscienza morale. Parte II: riconciliazione, senso di colpa e senso del peccato. 4. Potersi riconciliare e senso di colpa. 5. Il senso di colpa psichico. 6. Il senso del peccato. Parte III: istanze per una riconciliazione fruttuosa. 7. Dal senso di colpa al senso del peccato. 8. La pratica della confessione. 9. Confessione e psicoterapia. Bibliografia.
Destinatari. Formatori, direttori spirituali, parroci, coloro che lavorano dell’animazione di comunità e nella pastorale; docenti e studenti di teologia morale e di psicologia; quanti sono interessati ad approfondire il tema della riconciliazione nelle sue implicazioni più profonde.
Autore. Giuseppe Sovernigo, sacerdote (1938), è laureato in lettere presso l’Università di Padova e ha conseguito la licenza in scienze dell’educazione presso la Pontificia università salesiana di Roma. È docente di psicologia generale e della religione presso lo Studio teologico interdiocesano di Treviso e Vittorio Veneto, di psicologia della religione presso l'Istituto liturgico-pastorale di Santa Giustina di Padova e di psicologia e azione pastorale presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale - sez. Padova. Collaboratore di varie riviste, tra cui "Note di pastorale giovanile", ha già pubblicato: Psicologia della vocazione (1974), Il problema educativo oggi (1977), Senso di colpa (1980), Divenire liberi (21985), Eccomi, manda me (1985), Progetto di vita e scelta cristiana (51988), Vivere la carità (1992), Religione e persona (31993), Come amare (71994), Progetto di vita alla ricerca della mia identità (51994), Poter amare (1994), Educare alla fede (21997).
Nel divenire autenticamente religiosi è determinante il grado e il tipo di integrazione che si riesce a maturare tra fede e vita, integrazione che a sua volta si misura dalla capacità di oblazione di sè, affettiva e concreta, al Radicalmente Altro dal proprio desiderio. Per il cristiano la fede è un dono che richiede la collaborazione personale soprattutto nell'elaborazione del proprio progetto di vita.
Il volume mira a rendere l'azione dell'educatore più sciolta ed efficace e i destinatari capaci di rispondere con maggiore libertà e disponibilità alla propria vocazione.